Maria Vera Ratti: “Enrica e Ricciardi sono felici, ma poi… La quarta stagione? Ancora non si sa”

Maria Vera Ratti ci racconta di Enrica e del suo amore per il Commissario Ricciardi, anche se qualcosa accadrà. "Lino Guanciale? È il protagonista ideale"

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Pubblicato:

Maria Vera Ratti è Enrica ne Il Commissario Ricciardi, ossia la donna che riesce a conquistare il suo cuore e a renderlo felice. Anche se il loro idillio amoroso non durerà a lungo, almeno stando ai libri di Maurizio de Giovanni da cui è tratta la serie.

La terza stagione è agli sgoccioli (i quattro episodi sono andati in onda dal 10 al 24 novembre 2025 su Rai 1) e Maria Vera Ratti ci racconta del rapporto speciale tra Enrica e Luigi Alfredo Ricciardi (Lino Guanciale), come ha fatto a conquistarlo e del rapporto clima che si è creato sul set con gli altri attori, da Serena Iansiti (leggi la nostra intervista) a Susy Del Giudice. Ma sulla quarta stagione è ancora tutto top secret.

Enrica, il personaggio che tu interpreti, è l’unica donna che riesce a far innamorare Ricciardi. Qual è il fascino che esercita sul Commissario?
Più che di fascino parlerei di affinità, di un riconoscersi. È proprio un’affinità profonda, un riconoscersi senza bisogno di grandi gesti o parole. Ricciardi, nei libri, vive una vita segnata dalla sofferenza, dal peso costante del suo lavoro e della sua condizione. In Enrica trova invece la sintesi di tutto ciò che lui non ha: tranquillità, serenità, la promessa di una quotidianità semplice. Si innamora di lei perché è una persona normale, e proprio quella normalità diventa un faro in mezzo al suo buio.

Invece tu cosa ami di più di Enrica?
La sua limpidezza. È trasparente, ma non fragile; ha una forza quieta, una fermezza gentile, sempre accompagnata dal rispetto per gli altri. Non è una donna che alza la voce, eppure la sua presenza è solida, definita. Mi piace quella coerenza morale che la rende una figura luminosa ma mai banale.

Nell’ultima puntata di Ricciardi 3, in onda lunedì 24 novembre, troviamo finalmente il Commissario ed Enrica felici
Per ora sì, poi non si sa.

Nei libri il destino di Enrica non è proprio felice. Quindi ci sarà una quarta stagione che racconterà cosa le accade?
Non lo so davvero. Dipende da molte questioni, anche produttive. Non so se vogliono chiudere qui o continuare. Ho sentito che c’erano degli intenti, ma non posso saperlo io. Sicuramente i produttori saprebbero rispondere meglio.

Maria Vera Ratti
IPA
Maria Vera Ratti

Come ti sei trovata a lavorare con Lino Guanciale?
Benissimo da subito. È il protagonista perfetto: contagia tutti con la sua puntualità, la professionalità, la capacità di dare sempre il massimo anche coi ritmi serrati delle serie. E allo stesso tempo è carinissimo, mette a proprio agio chiunque, dal primo all’ultimo della troupe.

E con il resto del cast?
Con Susy Del Giudice ho un legame speciale: ha interpretato mia madre anche in un’altra serie, non solo nel Commissario Ricciardi, quindi ormai siamo molto unite. Con Serena Iansiti è nata un’amicizia bella e spontanea, ci siamo trovate subito. E poi ci sono Fiorenza D’Antonio e Veronica Delia: siamo più o meno coetanee e questo ci ha portate a condividere tempo, cene, pause, momenti di vera complicità. Le amicizie sul set non sono scontate, ma qui si sono create naturalmente.

Nella conferenza stampa di presentazione del Commissario Ricciardi 3 tu e Serena Iansiti avete sottolineato questa vostra amicizia
Curiosamente, con Serena – che interpreta Livia, la “antagonista” sentimentale di Enrica– ho passato con lei più tempo fuori che sul set, perché i nostri personaggi si incrociano poco. Ma quello che mi colpisce è che Serena nella realtà è una ragazza molto semplice, mentre interpreta Livia così sciantosa e lo fa magistralmente. È un contrasto che trovo divertente, perché sono l’opposto.

Come ti sei preparata per interpretare una donna degli anni Trenta del Novecento?
Ho cominciato dalle cose pratiche: saper ricamare, per esempio. Non avevo mai preso in mano un ago in vita mia. Mi ha aiutato la nonna di una mia amica e poi in sartoria, dove preparavano i costumi per Enrica, ho incontrato Luca, che era stato uno dei miei insegnanti al Centro Sperimentale. Mi ha riconosciuta e mi ha detto di passare se avevo bisogno di aiuto. È stato lui a insegnarmi i punti base, come fare un’asola, come tenere l’ago correttamente.
Poi ho guardato molti film d’epoca, studiato le fotografie delle mie nonne, osservato i loro abiti rimasti in casa, tutto questo mi ha permesso di imparare la postura e gli atteggiamenti di quegli anni. È stato un lavoro prezioso.

Adesso stai lavorando ad altro?
Ho appena finito di girare una serie qualche giorno fa. Si tratta di una serie internazionale ma non posso ancora svelare il titolo. E c’è anche un’altra fiction per Rai 1 in uscita spero nel 2026.