Lucia Lombardo, la Mary Poppins del mercato immobiliare: quando vendere diventa spettacolo

Quando vendere una casa diventa un'opera d'arte: Lucia Lombardo ci racconta del suo format "Le case di Lucy" ispirato al concetto di Open House

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Pubblicato: 17 Gennaio 2025 18:37

Lucia Lombardo è conosciuta come “La Mary Poppins del mercato immobiliare”, perché il suo scopo non è soltanto quello di vendere case ma è quello di far scoprire agli acquirenti le infinite potenzialità che ogni casa, celebrandola non solo come un semplice investimento, ma come un luogo ricco di vita, calore e creatività.

Da qui l’idea de Le case di Lucyun innovativo format immobiliare che si ispira al concetto internazionale di Open House, già affermato con successo in diverse parti del mondo. Diversamente dalle tradizionali agenzie immobiliari, questo approccio trasforma le vendite in autentici eventi, creando un’atmosfera unica fatta di incontri, emozioni e storie. Ogni Open House diventa un’occasione per scoprire non solo una proprietà, ma anche la sua anima.

Lucia Lombardo ci ha raccontato di questo formata che ha inventato e dell’Open House che si tiene a Milano il 18 gennaio all’interno di una casa d’autore. Il tema è Un incontro con Walter Chiari. Durante la serata lo scrittore Michele Sancisi dialoga con il giornalista Lucio Giordano, e presenta il suo libro, scritto insieme a Simone Annicchiarico, 100% Walter: Chiari. Biografia di un genio irregolari (Baldini + Castoldi). Ad arricchire l’evento, la performance musicale dal vivo del chitarrista Bryan Bob che fa rivivere i grandi artisti milanesi.

Ci racconti che cos’è il tuo format Le case di Lucy e come è nato?
Certo! Quando sono entrata nel settore immobiliare, ho attraversato una crisi di identità. Da artista, faticavo a riconoscermi in questo ambiente. Ma osservando gli acquirenti, ho notato che le emozioni giocavano un ruolo fondamentale: una casa ben allestita li ispirava a fare proposte. Ho capito che dovevo unire l’arte all’immobiliare, creando ambienti emozionali. Così è nato il mio lavoro, dove mi impegno a “emozionare” gli acquirenti e a trasformare le case in set da sogno, come nel primo Open House che ho realizzato a tema parigino.

A proposito di Open House, il tuo prossimo evento ha come tema Walter Chiari. Ce ne parli?
Si tratta di una casa in via Moretto da Brescia, una zona frequentata da artisti. Ho scelto Walter Chiari perché rappresenta una Milano vibrante e artistica. Durante l’evento ci saranno anche musiche di Gaber e Jannacci, eseguite da Brian Bob. È un progetto che celebra la cultura e il fermento creativo di questa via, impreziosita dalla casa, progettata dall’architetto Paolo Rizzatto. È un luogo intellettuale, pieno di libri, e perfetto per ricreare un’atmosfera unica.

Come trovi l’ispirazione per creare questi Open House?
È tutto molto istintivo. Entrando in una casa, a volte sento una scintilla creativa. Mi lascio guidare dalle emozioni e immagino cosa potrebbe ispirare un potenziale acquirente. La vena creativa d’artista mi aiuta molto.

I proprietari ti danno carta bianca?
Assolutamente sì. È fondamentale avere piena libertà, soprattutto perché gli eventi richiedono un investimento significativo. In genere, chi si rivolge a me lo fa perché si fida e riconosce il valore del mio approccio.

Come sarebbe la tua casa ideale?
Amo il mare. Sogno una casa dove poter aprire le finestre e vedere l’oceano, circondata dai miei libri e chitarre. È un obiettivo che spero di realizzare in futuro.

Come sei passata dal tuo lavoro di artista al mondo immobiliare?
Volevo costruire basi più solide per il futuro. Mio padre era un direttore marketing nel settore immobiliare e mi aveva cresciuta con pane e comunicazione. Da giovane, rifiutavo questa strada perché volevo essere un’artista, ma col tempo il mio lato imprenditoriale è emerso, permettendomi di combinare entrambe le anime.

Qual è stata la casa che hai venduto che ti ha dato più soddisfazione?
Ce ne sono molte, ma ricordo con affetto l’Open House della storica dimora di Benvenuto Cellini, una casa a Firenze con un terrazzo sui tetti e vista Duomo. Era una sfida enorme, ma sono riuscita a venderla con un prezzo superiore alle aspettative, dando valore a ciò che gli altri non vedevano. È stata un’emozione incredibile.

Infine, cosa diresti a chi sogna di intraprendere un percorso simile al tuo?
Buttarsi senza paura, divertirsi e fregarsene del giudizio altrui. All’inizio non è stato facile, soprattutto come donna in un settore complesso, ma la passione e la perseveranza mi hanno portata dove sono oggi. Ora vedo finalmente il riconoscimento di stampa e pubblico.