“Il benessere in età evolutiva è un patrimonio per tutta la vita”

Annamaria Staiano, Presidente della Società Italiana di Pediatria, ci spiega quali sono "le buone abitudini" da adottare dalla nascita per la salute futura

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

È scientificamente provata l’importanza dei primi 1.000 giorni di vita per la salute futura di ogni individuo. Fondamentale per la crescita dunque è adottare stili di vita sani fin dalla nascita, che comprendono: cosa mangiare, come e quanto dormire, quando andare dal dottore e il gioco all’aria aperta.

Da qui il progetto LE BUONE ABITUDINI che vede coinvolti insieme la Società Italiana di Pediatria, Assonidi e Bing, uno dei personaggi più amati dai bambini in età prescolare, protagonista della serie animata prodotta da Acamar Filmssi. La campagna si basa sulla convinzione che il tema dell’educazione alla salute in tenera età sia un elemento imprescindibile per una società moderna, attenta al benessere delle persone e della famiglia. Un primo passo per costruire un futuro caratterizzato da cittadini adulti informati e consapevoli dell’importanza della salute psico-fisica propria e dell’intera comunità.

Per trasformare le conoscenze in abitudini è importante creare una cultura della salute che renda le persone capaci di adottare stili di vita sani per sé e per gli altri. L’obiettivo di questo progetto, che vede Bing come ambasciatore, è creare un collegamento tra i diversi luoghi frequentati dai bambini nei primi anni della loro vita: la famiglia, l’asilo, lo studio del dottore, il parco giochi, la mensa scolastica. In questi luoghi, i bambini si sentiranno affiancati nel loro percorso di crescita grazie a materiali brandizzati, oggetti, giochi ed eventi con cui verranno veicolati i messaggi del loro amico Bing e di tutti gli altri personaggi della serie animata.

Abbiamo parlato di questi temi con Annamaria Staiano, Presidente della Società Italiana di Pediatria.

Quali sono gli obiettivi del progetto LE BUONE ABITUDINI e a chi si rivolge?
LE BUONE ABITUDINI è una campagna di comunicazione, sensibilizzazione e promozione di buone pratiche per la crescita sana e serena dei bambini promossa dalla Società Italiana di Pediatria, Acamar Films, Rai Kids e Assonidi. È rivolta a principalmente alle famiglie con bambini in età 0-6 che saranno coinvolte in un progetto di sensibilizzazione su argomenti quali la nutrizione, l’importanza del gioco all’aria aperta, le principali regole di igiene e cura del bambino, l’importanza del sonno, la paura dei dottori e degli ospedali e molti altri. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza dei corretti stili di vita e trasformare queste conoscenze in abitudini, attraverso un testimonial molto amato dai bambini come Bing.

Ci può fare l’esempio di alcune di queste buone abitudini da adottare per il benessere dei bimbi da 0 a 6 anni?
Primo esempio tra tutti un’alimentazione fondata sui principi della dieta mediterranea, un modello alimentare ricco di alimenti di origine vegetale (verdure frutta, cereali integrali, legumi, semi), caratterizzato dall’impiego di olio di oliva come principale fonte di grassi aggiunti e da un consumo moderato di pesce, uova pollame e prodotti caseari abbinato ad un ridotto consumo di carne rossa. Al contrario, sono da evitare bevande zuccherate, snack industriali e alimenti ricchi di grassi e zuccheri.  Tra le buone abitudini è importante che i bambini svolgano attività fisica quotidiana, all’aperto laddove possibile (almeno un’ora al giorno tra i 3 e 17 anni come raccomanda l’OMS), limitando l’uso di smartphone e tablet (che non dovrebbero mai essere dati prima dei 2 anni). E, ancora, va ricordata l’importanza di una corretta idratazione, assumendo le giuste quantità di acqua (i bambini sino agli 8 anni dovrebbero bere circa 4- 5 bicchieri di acqua al giorno) e della giusta quantità di sonno.

Che fare se il bambino si rifiuta di seguire “le buone abitudini”?
Esempio, coinvolgimento, educazione sanitaria sono a mio avviso le leve su cui puntare. I ritmi di vita imposti dalla nostra società sono spesso frenetici, ma dobbiamo riscoprire il valore della convivialità, dei pasti consumati in famiglia, momenti importanti per la giornata del bambino.  Gli studi rivelano che queste occasioni di consumo aiutano a mantenere una dieta più ricca e varia. Il consiglio è consumare almeno 5 pasti alla settimana in famiglia per promuovere sani comportamenti alimentari. Importante anche coinvolgere il bambino quando si va a fare la spesa, scegliendo insieme a lui i cibi, aiutandolo fin da piccolo a sviluppare una corretta cultura alimentare. E soprattutto evitare di dare il cattivo esempio, usando per esempio il telefonino mentre si è tavola o nei momenti di condivisione. Questo è ciò che possono fare i genitori, ma sarebbe importante anche promuovere l’educazione sanitaria nelle scuole.

Perché la scelta di Bing come ambasciatore del progetto?
Il Consiglio Direttivo SIP ha ritenuto molto educativa la serie Bing, studiata con il supporto di specialisti per l’infanzia, pedagogisti, educatori e logopedisti.  Un personaggio molto amato dai bambini non può che essere il testimonial più adatto per campagne di successo rivolte ai bambini.

 Quanto è importante che fin dalla prima infanzia si seguano corretti stili nella nutrizione, sonno ecc?
L’epigenetica ha scientificamente dimostrato l’importanza, dei primi 1.000 giorni di vita (i 270 della gravidanza e i 365 dei primi 2 anni) per la salute futura di ogni individuo, dimostrando che che corretti stili di vita nelle prime epoche della vita favoriscono il benessere psico-fisico dell’adulto. Dunque, il benessere dell’età evolutiva è un patrimonio per tutta la vita. Investire nell’infanzia significa evitare il “peso assistenziale” di tutte le “patologie evitabili” dell’età adulta, significa quindi poter dedicare energie e risorse all’assistenza dei soggetti fragili di tutte le età.

C’è consapevolezza negli adulti su queste tematiche relative alla crescita ed educazione dei bimbi?
Purtroppo, ancora poca. Pediatri, scuola e media devono impegnarsi di più.