In Viola come il mare Chiara Tron interpreta Tamara, uno dei personaggi più amati della fiction con Francesca Chillemi e Can Yaman. Lei è l’amica che tutti vorrebbero, specialmente ora che si è “ammorbidita” nella seconda stagione, in onda il giovedì in prima serata su Canale 5.
A noi Chiara Tron ha raccontato l’atmosfera sul set di Viola come il mare, il suo rapporto di amicizia con Francesca Chillemi. Ma anche come l’incontro con il regista e sceneggiatore Massimiliano Bruno le abbia cambiato la vita professionale e quanto sia stato importante lavorare in Don Matteo dove ha conosciuto quelle persone che “non l’abbandoneranno mai”.
Sei tornata a interpretare Tamara Graziosi in Viola come il mare, come si evolve il tuo personaggio nella seconda stagione?
Tamara, lo abbiamo visto nella prima stagione, è piuttosto spigolosa, non si fida, ma poi verso la fine, capito il problema, si lascia andare e mostra il lato morbido del suo carattere. Ha capito che di Viola si può fidare e quindi non ha più bisogno di mettere dei finti muri che poi possono crollare. È molto più diretta, non ha più bisogno di conquistare la fiducia di Viola. Il loro rapporto, se non si può dire che sia scontato, si è sicuramente consolidato. Tamara diventa quindi un’amica su cui si può sempre contare, capace di dare una carezza di consolazione o uno schiaffo per svegliare. Insomma, nella seconda stagione Tamara è più morbida, ma è pur sempre Tamara.
Come è stato lavorare con Francesca Chillemi? Ti ha dato qualche consiglio sul set?
Io e Francesca abbiamo avuto la fortuna di poter lavorare insieme prima di girare sia la prima che la seconda stagione. Ci siamo messe a tavolino per studiare i nostri ruoli. Ho trascorso delle settimane a Fregene da lei e coi copioni alla mano, carta, penna ed evidenziatori per gli appunti, abbiamo approfondito i nostri personaggi. Abbiamo quindi cercato di trovare il nostro modo di raccontare l’amicizia tra Viola e Tamara sullo schermo, mostrando il rapporto tra queste due donne che si vogliono bene e che sono capaci di trasmettere simpatia al pubblico.
In effetti si vede sullo schermo che c’è molta sintonia tra te e Francesca Chillemi…
Sì, sono molto contenta di questo.
E con il resto del cast, che vede tra i protagonisti anche Can Yaman, come è andata?
Devo dire che io sono stata fortunatissima con entrambi i cast della prima e della seconda stagione di Viola come il mare, perché ho creato dei legami veramente forti. A cominciare con Ruben [La Malfa], che è il mio ragazzo [ride ndr] ma anche con Daniele Virzì, Tommaso Basili, Simona Cavallari nella prima serie. Poi Giovanni Nasta che è la persona che conosco da più tempo, perché abbiamo frequentato insieme il Laboratorio di Arti Sceniche di Massimiliano Bruno. Nella seconda stagione l’arrivo di Lorenzo Scalzo, Virginia Diop e Alice Arcuri è stato una grande conquista. Siamo diventati molto amici e questo è davvero bello. Siamo stati molto fortunati.
Hai citato Massimiliano Bruno con cui hai studiato e poi ti ha diretto, tra le altre cose, in Ritorno al crimine: cosa hai imparato da lui?
Penso che la mia vita professionale si divida tra un pre e un post Massimiliano Bruno. Quando ho cominciato il Laboratorio di Arti Scenica era il primo anno che lui l’aveva aperto, dunque è stato un tentativo, un banco di prova tanto per noi che lo frequentavamo quanto per lui per capire se poteva funzionare. Adesso che sono passati un bel po’ di anni, direi che è stato un tentativo riuscitissimo, perché è una scuola molto frequentata dove si sono formati dei talenti. La scuola di Massimiliano Bruno mi ha offerto tante opportunità, mi ha permesso di conoscere svariate persone, anche l’agenzia che mi segue adesso che mi ha visto lavorare all’interno del suo Laboratorio. Con lui sono entrata a 360 gradi nel mondo dello spettacolo, prima avevo affiancato la scuola di recitazione agli studi tradizionali. Massimiliano è la persona che vorresti incontrare, perché crea artisti senza prescindere dal legame affettivo che alla fine inevitabilmente nasce. E questo affetto lo dimostra concretamente abbracciandoti ma anche dandoti la possibilità di mettere alla prova il tuo talento. È quello che è successo a me. Mi ha chiamata e mi ha detto: ‘C’è un piccolo ruolo scoperto nel mio film, ti va di farlo?’. Non ci ho pensato nemmeno un attimo a dirgli sì. E così ho lavorato in Ritorno al crimine. Massimiliano è una pietra miliare della mia carriera.
Immagino tu abbia sempre voluto fare l’attrice, visto che hai iniziato a recitare da bambina…
Sì, anche se quello che dico sempre, è che il mio sogno è nato per caso. A nove anni ho partecipato alla recita scolastica, Il pifferaio magico, e da lì tutto è cambiato. Anche se non ricordo cosa provai lì per lì e come la recitazione sia diventata il mio sogno più grande. Posso dire che in tutte le cose della mia vita non c’è stato un momento in cui ho detto: ecco voglio fare la giornalista, che era l’altro mio sogno. Così come ho studiato e mi sono laureata ma non perché pensassi a un piano B rispetto alla recitazione, ci tenevo ad avere un riconoscimento, sapendo che avrei proseguito nella carriera di attrice. Tra l’altro mi sono laureata in Lingue, dunque un titolo di studio che mi è utile nella mia professione, perché in fondo recitando comunichiamo e quindi i miei studi universitari sono stati un investimento in quel senso.
Il tuo sogno nel cassetto professionalmente parlando?
A me piacerebbe moltissimo lavorare in un progetto come Friends che è la mia serie tv preferita per svariati motivi, anche per l’eccellente sceneggiatura. Tra l’altro questa fiction ha significato molto per tante persone e di generazioni diverse. Quando trovo un fan di Friends come me è come se incontrassi un amico. Ancora oggi, a 20 anni dalla messa in onda dell’ultimo episodio, è così potente, è attuale, non ha età.
Comunque tu hai lavorato in fiction di successo come Don Matteo e Nero a metà, oltre ovviamente a Viola come il mare
Sì e sono molto contenta. Tra l’altro Don Matteo, dove ho recitato nell’episodio, Il giorno perfetto, mi ha permesso di incontrare persone che credo non mi abbandoneranno mai, che sono Mario Scerbo che ho ritrovato in Viola come il mare, Serena Limonta e Emma Valenti. Non riesco a immaginarmi la mia vita prima di loro. Poi sempre grazie a quel set sono arrivata al personaggio di Tamara ed eccomi qui.