Chi ha vinto il Premio Campiello Giovani 2023

A Venezia, quest'anno, oltre a Benedetta Tobagi che ha vinto il Premio Campiello 2023, è stato assegnato anche il Premio Campiello Giovani. Abbiamo intervistato la vincitrice

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Redazione

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A Venezia, oltre a Benedetta Tobagi, che ha vinto il Premio Campiello 2023 con “La Resistenza delle donne”, è stato assegnato anche il Premio Campiello Giovani. Ad aggiudicarselo, la ventiduenne comasca Elisabetta Fontana con il racconto “Sotto la pelle”.

Il premio, riservato ai giovani tra i 15 e i 22 anni, è stato conferito da una giuria dei letterati, presieduta da Walter Veltroni.

Il premio e il riconoscimento dimostrano quanti siano ancora oggi, nell’era dei social da 140 caratteri e degli influencer per cui conta soltanto l’immagine, i giovani che aspirano a diventare scrittori e che hanno molto da raccontare.

Abbiamo incontrato Elisabetta Fontana all’indomani della premiazione per farci raccontare cosa l’ha spinta a partecipare con un racconto breve al Premio Campiello e se la vittoria ha cambiato le sue prospettive future.

Bella, giovane, riservata, piercing al naso ma con una proprietà di linguaggio da futuro best seller, ha risposto con piglio alle domande di quella che è una delle sue prime interviste rilasciate e sicuramente non l’ultima. Sentite cosa ci ha detto.

“Sotto la pelle” è il tuo primo racconto?
No, non è il mio primo racconto, ma sicuramente è il primo che riceve un simile riconoscimento.

Puoi dirci di cosa tratta il racconto, senza spoilerare?
Parla di una ragazzina che vive un periodo di transizione della sua vita ed è quello che vivono i ragazzi che passano da essere bambini all’età adulta e lo vive nel corso di un’estate in cui riesce a liberarsi da una madre oppressiva attraverso la conoscenza di una ragazza un po’ più spigliata e ribelle.

Questo racconto è anche un po’ autobiografico?
No, per niente. Sicuramente ho inserito degli elementi che conosco. È ambientato in un posto che non viene mai nominato, ma chiaramente nel momento in cui lo scrivevo avevo qualcosa in mente però le vicende non sono per niente autobiografiche.

Pensavi già di vincere quando hai deciso di partecipare?
Assolutamente no.

Questa vittoria ti ha fatto cambiare prospettiva rispetto al tuo futuro adesso, vuoi continuare a scrivere o avevi altri progetti di vita?
Voglio chiaramente continuare a scrivere. Ho studiato produzione per l’audiovisivo e in ottica di approfondire l’ambito della produzione creativa e quindi della supervisione della scrittura per l’audiovisivo la vittoria del Premio Campiello mi ha aperto di più l’ottica di poter approfondire di più la narrativa a cui avevo preferito l’ambito cinematografico e mi ha fatto ritornare su questa strada, che poi in realtà era la strada di origine che auspicavo fin da quando ero piccola. Quindi voglio sicuramente scrivere sia per il cinema sia per la narrativa.

Promotore del Premio Campiello Giovani è il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, che ha invitato Elisabetta e gli altri quattro finalisti dell’edizione 2023 a trascorrere qualche giorno tra le colline del territorio che dal 2019 è entrato nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Unesco. Ne sortiranno altrettanti racconti che saranno raccolti e pubblicati in un libretto intitolato “Trame di Vite”, che nel 2024 sarà alla sua seconda edizione. L’obiettivo è quello di suggerire ai partecipanti stimoli nuovi che loro porteranno in un racconto originale ispirato al “gesto eroico della vendemmia”.

Gli altri finalisti dell’edizione 2023 del Campiello Giovani sono la diciottenne Valeria Lanza di Orsenigo (Como), con il racconto “Ifi e Lante”, la coetanea Ester Mennella Foggia con il racconto “Il portiere più scarso della storia”, Chiara Miscali, 19 anni di Ardauli in provincia di Oristano, con il racconto “La a quattrocentoquaranta hertz” ed Emanuele Tomasoni, diciottenne di Brescia, con il racconto “Tra sorrisi e macerie”.

“Siamo certi che anche quest’anno daremo ai ragazzi spunti suggestivi che si tradurranno nei racconti che poi pubblicheremo nel secondo volume di ‘Trame di Vite’”, ha commentato la Presidente Elvira Bortolomiol.

La vittoria ti dà prima di tutto la possibilità di scoprire un territorio che forse non conoscevi che è quello del Conegliano Valdobbiadene e che ispirerà il tuo prossimo racconto, giusto?
Sì, sicuramente. Mi sto già preparando, ho già iniziato a leggere i racconti degli altri anni e spero di produrre un buon racconto.

Hai già un’idea di una trama?
Ho molte idee ma voglio lasciarmi ispirare.

Qual è il tuo genere preferito?
Tento di spaziare il più possibile anche al di fuori della narrativa pura e semplice. Per esempio, mi piacerebbe moltissimo approfondire oltre che la scrittura audiovisiva anche la sceneggiatura per fumetti, ma se dovessi pensare a un primo progetto da portare a termine penserei a un romanzo classico di literary fiction.

Quindi, forse, la prossima volta ti vedremo ritirare il Premio Campiello dei “grandi”…
Grazie!.

In bocca al lupo a Elisabetta.