Frasi Paola Cortellesi: le più belle citazioni da film e monologhi

Nota attrice italiana, amata grazie ai suoi successi al cinema e in TV, come l’ultimo film “C’è ancora domani”, tra i più apprezzati dalla critica: le più belle citazioni di Paola Cortellesi

Foto di DiLei

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Pubblicato: 30 Novembre 2023 11:13

Paola Cortellesi, nata a Roma il 24 novembre del 1973, compie oggi 50 anni la famosissima attrice italiana nota per le sue opere al cinema e in TV. Studia recitazione al Teatro Blu di Roma e intraprende dapprima la carriera teatrale, per poi apparire in TV nel 1998. Il suo esordio sul piccolo schermo è quell’anno, con Macao. Un personaggio che letteralmente esplode poi nel 2000 con la Gialappa’s Band e Mai dire Gol, dove mostra le sue grandi doti nelle parodie e nelle imitazioni. Chi non le ricorda? Un mito. Oggi Paola Cortellesi è una delle più stimate e amate attrici del panorama italiano, la sua più recente opera – C’è ancora domani – al cinema sta avendo un successo strepitoso. Vediamo alcune delle frasi e citazioni più famose, che riprendiamo dai suoi film e dai suoi monologhi. Una donna che sa essere ironica e drammatica allo stesso tempo, seria e goliardica, molto profonda.

Le citazioni di Paola Cortellesi: da film e canzoni

Tanti i film in cui Paola Cortellesi ha preso parte, tra i più noti e apprezzati dal pubblico e dalla critica. Grandi successi visti al cinema e in TV che, come spesso accade, presentano molti lati ironici e divertenti, ma portano con sé sempre un messaggio, e lo lasciano bene impresso nella mente e, perché no?, a volte anche nel cuore degli spettatori.

Paola Cortellesi è dotata anche di eccellenti doti canore, tanto che la stessa Mina – che non ha certo bisogno di presentazioni – l’ha definita una delle più belle voci italiane. In effetti, ha anche inciso un brano intitolato Non mi chiedermi, sigla finale di Nessundorma, Spettacolo di una sola donna da lei condotto nel 2004, con Riccardo Rossi. Una canzone dal testo ironico e a tratti comico, scritto da Rocco Tanica di Elio e le Storie Tese. L’album che è stata preparato per il debutto dell’artista con alcuni brani cantati durante le serate del Festival di Sanremo, non viene mai pubblicato. Paola Cortellesi vince nel 2006 il premio “Scarnicci e Tarabusi – Il troncio” per miglior comico dell’anno. Vediamo alcune citazioni dai film di Paola Cortellesi:

  • Nella vita bisogna investire su se stessi.
  • Eh me so capita io!
  • Roma è sempre la più bella anche quando la prendono a calci!
  • Tranquillo, frequento solo un prete, l’aiuto a dà una mano ai disagiati recenti e ai poveracci titolari come noi.
  • Era meglio la galera!
  • Non mi chiedermi di amarti con le tecniche orientali
    Non cercare di sorprendermi all’incrocio dei miei pali
    Non mi chiedermi di rivelarti dove ho il punto G
    con il mio alfabeto arrivo fino a F.
  • Nel nome della Rosa: Giardinaggio!
  • Dicono che un figlio più un altro figlio non fa due figli ma undici!
  • Abbiamo concepito Pietro in un periodo luminoso della nostra vita!
  • Sono passati solo tre mesi e la sensazione è che mio marito non mi veda più.
  • La vostra generazione si è mangiata tutto. Siete nati nel dopoguerra, avete vissuto la vostra infanzia in una famiglia ampia e generosa, vi siete goduti il boom economico, avete accumulato e sprecato negli anni ’80 e ’90 pensando che quel benessere sarebbe durato per sempre. Non avete pensato alle generazioni successive e continuate a non farlo, mamma. Oggi con i soldi della pensione voi sarete gli ultimi a beneficiare, vi godete la vita nelle vostre prime e seconde case di proprietà, fate progetti di vacanze, investite in obbligazioni, fate mutui a 20 anni, check up impeccabili, vi divertite sui social e soprattutto credete nel futuro… il futuro che sarete gli ultimi ad avere perché non morite neanche più.
  • Io sono un’impiegata del Ministero e mi occupo di buste paga.
  • Avete presente il luogo comune trito e ritrito dell’uomo che ha superato i quarant’anni e comincia a sentire lontano lontano l’odorino della morte? E allora si mette lì a fare un bilancio della sua vita, di quello che ha e di quello che non ha, di quello che ha fatto e di quello che non ha fatto e di quello che gli resta da fare? Ecco, quel luogo comune lì, solo un po’ più basso, è Giacomo.
  • Mi hai fatto vergognare talmente tanto che ho trovato la forza di andare via!
  • Ma signora come che ne sa? Il paese ha fatto passi avanti, tutti sanno tutto. C’è Internet!
  • Mi piacerebbe avere un telefonino che manda i messaggini con tantissimi caratteri, così potrei scriverti “Ti amo” con un milione di “o”.
  • Non mi chiedermi di avere gambe lisce come seta
    la ricrescita è una piaga e non mi basta
    una “lameta”
    ci vorrebbe un diserbante dedicato
    io ce l’ho
    spero solo che rispetti il mio pH.
  • -Perché hai detto di essere un camorrista?!
    -Perché volevo appartenere a qualche cosa…
    -Tu appartieni alla mia famiglia!
  • Ora chiamiamo la pecora così sentiamo se ha più l’accento della Provenza o della Bretagna.
  • Lasciamo perdere sti ragazzini… tanto sta storia dura come un gatto in tangenziale!
  • Nostro Signore ha detto che gli ultimi saranno i primi, non ha detto di preciso quando.
  • Non si vive con le scommesse Stefano, bisogna andare a lavorare!
  • Svegliate Lucià che chi se fa pecora il lupo se lo magna!
  • Tu frequenterai la migliore accademia perché io ho programmato tutto, il tuo progetto di vita! L’ora del giorno, il giorno della settimana, la settimana del mese, il mese dell’anno, l’anno della tua vita!
  • -Non mi avevi detto che eri un omosessuale!
    -La prossima volta me lo scrivo in fronte! Oppure me ne vado in giro con i tacchi a spillo e le piume di struzzo!
  • Non devi dire a nessuno chi sei e da dove vieni, se te lo chiedono dì che sei il nostro maggiordomo.
  • -Tu devi essere veramente orgoglioso di essere africano!
    -Ma veramente io sono di Catanzaro!
Frasi di Paola Cortellesi. Nella vita bisogna investire su se stessi.
“Nella vita bisogna investire su se stessi.”- Paola Cortellesi

Frasi Paola Cortellesi dai monologhi

Il tema della violenza sulle donne è sempre caldo e molto acceso, soprattutto in questo momento. Quando se ne parla si pensa principalmente alle botte, alle spinte, purtroppo anche agli omicidi, al male fisico. Ma c’è anche un’altra forma di violenza, crudele anche se spesso più “sottile”, che è quella verbale e quella che siamo costretti a subire ogni giorno anche solo perché è parte integrante del linguaggio che usiamo, della nostra lingua. Proprio su questo Paola Cortellesi ha scritto un monologo, citando: “è impressionante vedere come nella nostra lingua alcuni termini che al maschile hanno il loro legittimo significato, se declinati al femminile assumono improvvisamente un altro senso, cambiano radicalmente, diventano un luogo comune…”.

Paola Cortellesi da anni è in prima linea contro la violenza sulle donne, ne parla spesso, prepara dei monologhi e dei discorsi molto interessanti e profondi che aiutano a riflettere su questa piaga, quella della discriminazione verso il sesso femminile e della violenza. Di seguito vediamo alcune citazioni prese dai monologhi dell’attrice, scelti da DiLei per voi:

  • Non ho mai comprato un paio di scarpe sopra i 5 centimetri: fanno male alla schiena. Quelle che ho, me le danno gli stilisti.
  • Non le permetto di provocare: Gelminipimer non solo frulla, ma trita, sminuzza, centrifuga, e soprattutto taglia!
  • Nessun ministro della serie 9000 ha mai commesso un errore. Ministri incapaci di sbagliare: macchine a errore zero.
  • Sono una spettatrice onnivora e mi nutro delle commedie americane e film di fantascienza come Guerre Stellari. Il mio film preferito è però “Risate di gioia” di Monicelli, con Totò ed Anna Magnani, dove erano mescolati il comico e il tragico e narrava di due attori spiantati che cercavano, in qualche modo, di sbarcare il lunario. In quel film si ride delle disgrazie che possono capitare a tutti.
  • Ho lavorato tantissimi anni a teatro e continuo a farlo: dà la possibilità di non essere la bellezza da copertina, che io non ero, non sono mai stata, non ero da ragazza… insomma si valutavano altre cose. Nel cinema per esempio c’è il talento e quant’altro, ma si valuta certo se c’è il principe e la principessa, e la principessa deve avere l’aspetto della principessa e non puoi restarci male se non hai l’aspetto della principessa perchè quello vuole la favola!
  • In TV circolano professionisti, maschi soprattutto, che sono passati dalla Rai a Mediaset firmando “esclusive” stratosferiche, con un cachet che era il doppio del mio. E nessuno si è “sfastidiato”. Con me, viene fuori lo scandalo. Ma non mi tange: noi siamo merce, se mi pagano tot, vuol dire che mi hanno valutato così. Mediaset non fa beneficenza. Mica è Emergency.
  • Improvvisare non è il mio mestiere. Devo muovermi dentro un canovaccio, marciare sulle rotaie invisibili di un copione. Altrimenti viene fuori la mia timidezza, mi guardo da fuori, perdo verve. È che non ho mai fatto l’animatrice, non vengo dal cabaret.
  • Cotonarmi i capelli e mettermi le décolletées, nella vita? Mai. Sono una maschiaccia. Il mio show lo feci in scarpe da tennis: adesso ho ceduto alle preghiere del mio stylist. Ma non ho mai comprato un paio di scarpe sopra i 5 centimetri: fanno male alla schiena. Quelle che ho, me le danno gli stilisti.
  • Io mi ricordo quando studiavo a teatro e i primi anni facevo i miei provini… erano solo no, ma non mi sentivo sconfitta. Quello che mi hanno insegnato (ho avuto una buona insegnante e dei bravi genitori, e questa è una gran fortuna) è di non reagire male: devi un po’ fare i conti con il rifiuto quando fai questo mestiere, perché è un mestiere che anche a 70 anni sei provinato e sei sotto esame.
  • Credo che il cinema non possa essere solo semplice intrattenimento e che il suo compito debba essere quello di creare un varco per poter comunicare qualcosa allo spettatore, per aiutarlo a riflettere, coniugando con semplicità, comicità e dramma.
  • Non è che non mi piaccia la comicità al cinema ma l’umorismo che faccio in televisione è basato sul trasformismo e sul paradosso e deve essere necessariamente sopra le righe. Ma il tutto dura tre minuti; al cinema i tempi sono diversi, il linguaggio è differente e se riproponessi quei personaggi sullo schermo risulterebbero poco credibili e scarsamente plausibili.
  • Sono una privata cittadina che ha e vuole tenere per sé le sue preferenze. Che cambiano, come le mie opinioni su persone e situazioni.
Frasi di Paola Cortellesi. Non ho mai comprato un paio di scarpe sopra i 5 centimetri: fanno male alla schiena. Quelle che ho, me le danno gli stilisti.
“Non ho mai comprato un paio di scarpe sopra i 5 centimetri: fanno male alla schiena. Quelle che ho, me le danno gli stilisti.”- Paola Cortellesi

C’è ancora domani: le frasi più belle dal film di Paola Cortellesi

Che dire? Chi ancora non l’ha visto al cinema o nemmeno sentito nominare? Stiamo parlando del nuovo fil di Paola Cortellesi: C’è ancora domani. Sta riscuotendo un enorme successo, ne parla il pubblico e anche la critica.

Una pellicola interessante, perché sorprende e – oltre a commuovere – diverte gli spettatori, ma è anche è in grado di far riflettere. Paola Cortellesi è la firma di questo film, alla sua prima esperienza da regista. È lei che vuole raccontare le donne di ieri e di oggi, le vuole omaggiare. Partendo da quelle donne che possiamo definire invisibili e mostrando come l’universo femminile negli anni ha fatto la storia, anche suo malgrado.

Si parla del diritto di voto conquistato, Paola Cortellesi lo racconta in prima persona – sia come regista che come attrice. Veste i panni di una donna che subisce violenza domestica, per raccontare di queste vicende, che purtroppo ancora oggi sono all’ordine del giorno, la cronaca insegna.

Il film C’è ancora domani è ambientato nella Roma del dopoguerra, i soldati americani regalano la cioccolata e gli italiani sono in affanno, nella ricerca di un modo per riuscire ad arrivare a fine mese, stremati. Delia è la protagonista, che vive in un seminterrato con un marito violento, tre figli e il suocero, ignorante e incattivito. È lei che cerca di tenere in piedi tutto: lavoretti, famiglia, la speranza in un futuro migliore.

Un film che funziona perfettamente e che piace, a partire dal cast fino alla scrittura di Paola Cortellesi con Furio Andreotti e Giulia Calenda. Il grande obiettivo, quasi un’impresa impossibile direi, era riuscire a essere commovente e crudo – per ciò che racconta – e allo stesso tempo a tratti anche divertente. Sembra impossibile se non lo avete ancora visto, ma è così, e non sveliamo – per ovvie ragioni – il motivo.

Paola Cortellesi dimostra la sua grandissima sensibilità, la sua bravura come artista che sa distinguersi, il suo profilo da attrice davvero degna di nota. Riesce a esprimere in un unico personaggio i sentimenti più contrastanti, rabbia per le violenze subite, amore platonico e sogni per un futuro migliore. Ecco allora che oggi ci teniamo a regalarvi solo alcune delle più interessanti citazioni dal film C’è ancora domani di Paola Cortellesi:

  • Giulio: Non ce devi anna’ più a lavora’…
    Marcella: E chi t’ha detto?!
    Giulio: Te lo dico io, tu sei mia.
  • Se penso che quanno te ne andrai, non ce sarà più ‘na donna dentro a ‘sta casa. (Ivano)
  • Stringete le schede come fossero biglietti d’amore.
  • Tu pensa a porta’ i soldi a casa e a dà ‘na mano a ‘st’incapace de tu’ madre. (Ivano)
  • Va’ da nonno, chiudilo bene a chiave e poi me la riporti. Fai piano che se se sveja quant’è vero iddio t’ammazzo!
  • -Perché non te ne vai?
    -E ‘ndo vado?
  • -De tanti giorni proprio oggi ha deciso de morì
    -Te l’ha fatto pe’ dispetto, ‘sto disgraziato.
  • Delia: L’omo te lo devi sceglie bene, eh! Giulio è quello giusto?
    Marcella: Beh, non lo so, dimmelo te che te lo sei scelto bene!
  • -Dai mejo così, che t’eri messa ‘n’ testa? Ivano lo sapemo è un farabutto, ma penza ai figli, penza a Marcella.
    -È proprio a lei che penzo. C’è ancora domani.
  • -What is your name?
    -Senti, io devo annà
    -Bye, Devoannà!
  • Delia: Ma se po’ sape’ perché questo al primo giorno pija più de me?!
    Voce off: Quello è omo, no?!
  • Sor Ottorino: Alla fine dei conti, lei è ‘na brava donna de casa.
    Ivano: È che me ‘e leva dalle mano…
  • Sor Ottorino: Non glie poi mena’ sempre, sennò s’abitua! Una, ma forte!
    Marisa: Hai visto gli americani quanto so’ belli, oh?! C’hanno tutti i denti! Ma tanti!
  • Delia: Eh, più de noi, me sa.
    Me ne pento ogni mattina da trent’anni, me so’ distratto un attimo e quello te s’è rubata. (Nino)
Frasi di Paola Cortellesi. Se penso che quanno te ne andrai, non ce sarà più ‘na donna dentro a ‘sta casa. (Ivano)
“Se penso che quanno te ne andrai, non ce sarà più ‘na donna dentro a ‘sta casa.”- Ivano