È scomparso il 12 giugno 2023 Francesco Nuti, noto attore, musicista e produttore cinematografico italiano, nato a Prato il 17 maggio 1955 e morto all’età di 68 anni. La sua carriera inizia quando è ancora uno studente e si esibisce come attore dilettante, scrivendo da solo i suoi testi, fino al 1978. Spicca il volo poi una volta che viene notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, con i Giancattivi, che lavorano nel cabaret. Francesco Nuti inizia a lavorare insieme a loro.
Indice
Francesco Nuti, i primi successi da attore e regista
Arriva al cinema con i Giancattivi nel 1981 con il film Ad ovest di Paperino, l’anno dopo si divide dai due compagni e lavora per la regia di Maurizio Ponzi in tre film noti alla critica per gli ottimi incassi e il riscontro di pubblico, il vero e proprio trampolino di lancio per Francesco Nuti, che deve la sua grande notorietà e fama a queste pellicole degli anni Ottanta. Parliamo di Madonna che silenzio c’è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983)
Nel 1985 il suo esordio come regista in Casablanca, Casablanca, in seguito al quale scrive, gira e interpreta tante storie dalla trama romantica e bizzarra, fino ai primi anni Novanta.
Non solo attore, decide di partecipare all’edizione del 1988 del Festival di Sanremo come cantante, con il brando Sarà per te, inciso in seguito da Mina. Quattro anni più tardi, nel 1992, duetta con Mietta nel brano Lasciamoci Respirare.
Francesco Nuti, i flop al cinema e la depressione
Dopo lo scarso successo del film OcchioPinocchio del 1995, Nuti torna nel ’98 con Il signor Quindicipalle, grazie al quale l’attore e regista riesce a recuperare i consensi del pubblico. Dopo Io amo Andrea e Caruso, zero in condotta nel 1999 e 2000, comincia il suo declino. Francesco viene lentamente fagocitato dai suoi demoni, la depressione e l’alcol.
Francesco Nuti: l’inizio della fine nel 2006
È il 2006 quando le sue condizioni psico-fisiche già compromesse si aggravano a causa di un incidente domestico che gli provoca un grave ematoma cranico, per cui resta in coma alcuni mesi.
Nel 2008 l’attore esce dall’ospedale e continua la riabilitazione, costretto su una sedia a rotelle e in gravi condizioni, tanto da non essere più in grado di parlare. Per parecchio tempo sono rimaste segrete le sue reali condizioni. Il regista e produttore fiorentino riappare in TV in rarissime occasioni.
Francesco Nuti, le sue frasi più celebri
Alcune delle frasi di Francesco Nuti scelte da DiLei per celebrare la sua carriera nel giorno della sua scomparsa:
- Il sorriso è la chiave che apre tutte le porte della felicità.
- L’amore è come un fuoco, se non lo alimenti si spegne.
- La risata è la medicina migliore per l’anima.
- La felicità è un viaggio, non una destinazione.
- L’importante non è la meta, ma il percorso che si fa per raggiungerla.
- La vita è un grande teatro dove ognuno di noi è l’attore principale.
- La bellezza non sta nella perfezione, ma nella diversità e nell’autenticità.
- Le parole hanno un potere magico, usale con saggezza.
- La creatività è l’arma segreta per affrontare le difficoltà della vita.
- La vita è un susseguirsi di scelte, è importante non avere rimpianti.
Frasi di Francesco Nuti sulla malattia
Conosciamo tutti Francesco Nuti, celebre personaggio e artista italiano, per l’esattezza fiorentino. Era un attore, un regista e anche un cantante, famoso per il suo talento, per la sua ironia, per i monologhi comici e per le sue grandissime interpretazioni nel cinema italiano. Le sue frasi ci ricordando la sua visione della vita e la sua passione per l’arte e l’amore, ma anche alcuni pensieri sulla sua malattia. Vittima di una forte depressione e del conseguente alcolismo, proprio quando cercava di riprendersi in mano la sua vita, un incidente domestico gli causa un trauma cranico che compromette le sue capacità motorie e comunicative. Ecco alcune delle sue frasi raccolte per te da DiLei:
- L’amore è così, un gioco di lasciarsi e ritrovarsi. E ogni volta è diverso, non siamo mai come eravamo prima.
- Depressione vuol dire stare attenti. Io l’ho avuta e l’ho combattuta.
- Io ho avuto una depressione e io ho avuto il coraggio di dire quello che ho.
- Io mi vergogno di chi si vergogna.
Frasi di Francesco Nuti dai film e sul cinema
Francesco Nuti è il re dei botteghini negli anni Ottanta, regista e interprete dei suoi film, spesso anche autore della sceneggiatura, famoso per la sua comicità delicata, che a volte sfocia in un’animata analisi del rapporto uomo-donna, che appare spesso nei suoi lungometraggi. Alcuni pensieri e frasi si Francesco Nuti sul cinema e tratte dai suoi film:
- La solitudine è un tema portante di tutti i miei film. Amo molto la solitudine e la cerco, per questo poi si riflette nei miei lavori.
- Non ho mai vissuto per il successo. Sono un artista. Amo comunicare con il pubblico, emozionare. Il resto non conta.
- Il nome di un personaggio è qualcosa a cui ci si sente sempre un po’ legati.
- Il cinema è fatto da ottanta persone e quindi io tranquillamente, molto tranquillamente, so quello che devo fa.
- Mi piace stare davanti e stare di dietro. Ma se posso saltellare dal dietro all’avanti allora è ancora più divertente. (parlando del ruolo di regista e attore)
- Soltanto una gran voglia di raccontare storie semplici, come sono appunto i casi della vita, incontri e separazioni. Mi interessa provocare un certo tipo di emozioni.
- Dicono che il mio cinema somiglia più a quello americano che a quello italiano. Io amo raccontare delle storie amando il mestiere.
- La mortadella è comunista. Il salame socialista. Il prosciutto è democristiano. La coppa…liberale. Le salcicce, repubblicane. Il prosciutto cotto è fascista. (dal Film Caruso Pascoski)
- Il mondo del cinema è un mondo favoloso, difficile e duro, dove tutto sembra possibile, dal più grande successo alla più grande rovina, ma credo che si possa sperare sempre, ricominciare sempre.
- – Quando Dio creò l’Universo era a casa sua nel tinello, non sapeva icchè fare. C’aveva tutti i mondi messi lì, tutte stelle pianeti messi male e disse: bisogna ci pensi a questa cosa, prima o poi bisogna la risolva questa storia quì. Gli venne l’idea! Prese la stecca in mano, si mise sul panno verde, studiò il colpo…ah già era mancino…si mise così, con tutti gli angeli a guardarlo…tirò e “toc, frrrrrr”…e creò l’Universo.
– Giuliana: E Dio con che stecca giocava, di legno o di alluminio?
– Francesco: un s’è mai saputo! (tratta dal Film Io Chiara e lo Scuro) - Te che fai nella vita? Io porto a spasso il cane. Io porto a spasso i bambini. E te? Io porto a spasso Sant’Antonio di Padova. Perché? E che ne so! (tratta dal film Ad Ovest di Paperino)
- Son contento per te e anche per me. Siamo felici e contenti. Ma no contento che uno dice “quello è contento”, di più! (tratta dal film Son Contento)
- Di stecche da biliardo ce ne sono di due tipi: di legno e di alluminio. Io preferisco l’alluminio. Oddio, la stecca di legno ha più cuore, più anima, è più passionale, sanguigna. Infatti quando colpisci la palla con la stecca di legno senti che fa: “Toc”. Si sente che è un “toc” più “toc”, capito? Mentre la stecca di alluminio sta lì, è più fredda, non ti dà troppa confidenza. Sta lì e ti guarda ma soprattutto pensa: “vediamo questo icchè fa!” Però se riesci a conquistarla non ti molla più. Per spiegarti meglio: la stecca di legno ha il suo cuore, mentre quella di alluminio vuole che il cuore ce lo metta te. (tratta dal Film Io Chiara e lo Scuro)
- – Giuliana De Sio: Tu giochi sempre a biliardo?
– Francesco: sempre! Quando non lavoro gioco, quando lavoro ci penso. (tratta dal Film Io Chiara e lo Scuro) - – Mamma: “Francesco, ricordati: di mamme ce n’è una sola”.
– Francesco: “Meno male! Dimmi te se ne avevo cinque o sei!” (tratto dal film Madonna che silenzio c’è stasera) - – Francesco: “Ah, Maria. Beh, Maria m’ha lasciato… perché a un certo punto l’orno deve piglià la sua decisione. E io ho deciso, cioè ho deciso che lei mi lasciasse. Le ho detto: “Lasciami!”. E lei m’ha lasciato. M’ha lasciato, però l’ho deciso io”. (dal film Madonna che silenzio c’è stasera)
- – Barista: “Chi tace acconsente”.
– Francesco: “Chi tace sta zitto”. (dal film Madonna che silenzio c’è stasera)
Frasi di Francesco Nuti dalle canzoni
Durante la sua carriera da attore, sin dagli esordi, Francesco Nuti esordisce anche come cantante. Partecipa al Festival di Sanremo nel 1988, con una canzone dedicata alla figlia dal titolo “Sarà per te”, che presenta dicendo: “Ora vi canterò una canzone per una persona a cui tengo moltissimo, è alta 1.06 si chiama Ginevra ed è la mia figliola. La canzone si chiama Sarà per te”. Vediamo altre frasi di Francesco Nuti, le più famose dalle sue canzoni:
- Se ho sbagliato e ho riprovato sarà per te. Se quando sono solo ho paura, ho paura a stare con te. E se qualcosa resta, sarà per te. E se un sogno resta, sarà per te. Se adesso sto cercando di capirti fino in fondo e non mi accorgo che rimango troppo solo in mezzo al mondo. Ma quando son sereno io non posso fare a meno di pensare “mamma mia, che fortuna che ci sia!”. (da Sarà per te)
- Amara è la morte dopo una vita se l’hai vissuta solo a metà. (da Batte la spola)
- E se il cuore batte, sarà per te. E se mi sento forte, sarà per te. E adesso nel silenzio io ti prenderei per mano e con un bacio raccontarti che mi manchi e mi manchi. Sarà, sarà, sarà, sarà per te tutto quello che è stato sarà per te. No no, no no Adesso vieni fuori che io mica ti conosco o forse lascia stare che mi sembra ancora presto. (da Sarà per te)
- Giulia non lo sa, ma dentro al cuore mio c’è l’ombra dei suoi brividi, e l’alba della sua mano.
E quando il nostro abbraccio sfiorirà oltre il tempo che non ride mai conserverò il silenzio del suo sguardo ogni voce sua.
E questa è Giulia che vive fra le pieghe del mio cuore da sempre bella e nuda come un fiore che non passa mai. (da Giulia) - Alta, o bella, o bionda. Alta, bella, bionda
Occhi celesti
Puppe a pera
Tu c’hai le puppe a pera
Tu c’hai le puppe a pera, pera, pera, pera, pera, pera, puppe a pera. (da Puppe a pera)
Citazioni su Francesco Nuti
Tante sono oggi le dediche e i ricordi per Francesco Nuti, che scorrono sui social network e sul web. Parecchi i colleghi, gli amici, i personaggi dello spettacolo che lo hanno conosciuto e amato, che hanno apprezzato negli anni quel “genio toscano” che ha fatto ridere ed emozionare intere generazioni.
Oggi in tanti lo ricordano con ironia, ma anche con tanta tristezza nel cuore, per il difficile percorso di vita che ha dovuto affrontare a causa della sua lunga malattia. Vediamo alcuni dei più bei pensieri di chi ha conosciuto Francesco Nuti e lo ha amato:
- Io e Francesco siamo stati insieme per circa un anno mezzo. Abbiamo fatto Caruso Paskoski nell’88 e ci siamo davvero divertiti tanto. Io ero appena arrivata in Italia e Francesco è stata una delle prime persone che ho incontrato arrivata qui. (Clarissa Burt)
- Siamo stati inseparabili. Qualcuno all’inizio equivocava, dicevano che ero il suo “amichetto”. In modo diverso, però, sono stati dieci anni di amore sfrenato. Abbiamo abitato nella stessa casa, scrivevamo giorno e notte. Poi lui ha avuto le sue brutte esperienze, abbiamo smesso di lavorare insieme negli anni in cui beveva. Non mi voleva vedere perché io ero lo specchio della sua verità. Poi, quando ha avuto l’incidente, ci siamo ritrovati. Ora è in clinica a Roma, vado quasi tutti i giorni. Ho paura solo del momento in cui non ci sarà più. Solo a dirlo, ora, sento il cuore che pompa più forte. (Giovanni Veronesi)
- Personalmente ho amato tutti i film di Nuti e volevo riconoscere a Francesco una straordinaria poetica che noi, venuti dopo, abbiamo anche avuto, ma non al livello dei suoi film, che erano sempre acquerelli perfetti. (Leonardo Pieraccioni)
- Da ragazzino, andavo a vedere gli spettacoli del trio dei Giancattivi a teatro, Francesco Nuti mi ha folgorato, sviluppai per lui una sorta di venerazione. Era il mio mito e volevo essere come lui. (Leonardo Pieraccioni)
- Francesco, essendo un artista, suppongo che abbia vissuto la vita come professione e a un certo punto era così innamorato di quello che faceva, da rimetterci in salute. (Leonardo Pieraccioni)
- Nuti attore era bravissimo, ma Nuti regista era il più bravo di tutti. Venne un giorno sul set de “I laureati” e mi disse di alzare la cinepresa di dieci centimetri. Io feci finta di non considerarlo, poi quando se ne andò, dissi a un collaboratore di alzare la cinepresa di dieci centimetri. (Leonardo Pieraccioni)
- Caro Francesco, compagno di lavoro generoso, affettuoso e pieno di talento, sarai sempre nei miei migliori ricordi. Un forte abbraccio alla tua famiglia, a tuo fratello Giovanni e ai tuoi geniali “Giancattivi” Athina Cenci e Alessandro Benvenuti. Gran dolore, tanta nostalgia. (Carlo verdone)
- Francesco era un grande che non ha bisogno di presentazioni: ha fatto la storia della commedia all’italiana, per noi che siamo venuti dopo, con Benigni, Poli e i Giancattivi è stato un punto di riferimento. (Carlo Conti)
- Con Pieraccioni e Panariello abbiamo sempre guardato a lui come a un punto fermo per lo spettacolo, il cinema, la televisione, quella degli anni di Non Stop, della Smorfia, di Verdone, di Troisi, una generazione di fenomeni. Per non parlare dell’avventura cinematografica che ha rappresentato passaggi importanti per la commedia. Poi è nata anche una grande amicizia che ci ha visto spesso insieme. Il calvario lunghissimo che ha affrontato ci lascia senza parole, il mio abbraccio va soprattutto a Ginevra. (Carlo Conti)
- Credo che sia stata la sua ultima uscita pubblica, con forza incredibile si alzò in piedi, davanti a settemila persone, mentre Ginevra cantava Sarà per te. Fu un momento pazzesco, eravamo tutti commossi. (Carlo Conti, si riferisce a “Buon Compleanno Francesco Nuti del 2014)