Venerdì 21 maggio è uscito The Me You Can’t See, la tanto attesa docuserie prodotta da Oprah Winfrey e il Principe Harry e disponibile su Apple Tv+ che si prefiggeva l’obiettivo di porre l’accento sull’importanza della salute mentale.
L’uso dell’imperfetto non è casuale: tra le intenzioni iniziali e quanto sta accadendo ora che gli episodi sono stati rilasciati c’è un abisso. L’idea di Harry e Oprah era quella di sensibilizzare il pubblico su un tema di cui si parla sempre troppo poco, alternando i racconti di gente comune con quelli di volti noti, da Lady Gaga a Glenn Close allo stesso Duca di Sussex. Ma siamo sicuri che lo scopo sia stato raggiunto? Non ne siamo così convinti.
Perché se è vero che la docuserie è sulla bocca di tutti non si può certo dire che lo sia per la giusta causa, ma – com’era prevedibile – ovunque si legge solo delle confessioni fatte da Lady Gaga e Harry, che hanno condiviso le loro storie, i loro vissuti e il loro dolore, la sensazione di solitudine, lo sconforto e la lotta quotidiana con se stessi, ma dei quali si parla solo per le rivelazioni emerse nei loro episodi.
Siamo davvero così sorpresi di sapere che il Principe Harry, che a 12 anni ha perso la madre in un tragico incidente e ha dovuto seguire il suo feretro in diretta mondiale, abbia avuto dei tormenti interiori? Era così difficile comprendere che quelle sue ribellioni, le feste, le gaffe che avevano messo in imbarazzo la Famiglia Reale fossero tutti modi per chiedere aiuto, per evadere da una realtà che lo stava soffocando? No, non lo era. Chiunque abbia perso la persona più importante della sua vita sa cosa si provi a convivere con un dolore dilaniante che non vuole andare via e che non accenna a diminuire neanche con il trascorrere del tempo. Metabolizzarlo, tenerlo a bada è l’unico modo per sopravvivere. E per farlo serve sostegno. Un sostegno che Harry, evidentemente, non ha avuto, se non da suo fratello William, che però stava vivendo il suo stesso tormento, anche se in modo diverso.
Quanto a Lady Gaga, era già noto che fosse stata vittima di violenza, ma ora sono emersi dettagli ancora più raccapriccianti: abbandonata incinta all’angolo di una strada dopo essere stata stuprata. Non si può immaginare nulla di più terribile per una donna. La cantante oggi è sulle homepage di tutti i siti di informazione per questi nuovi retroscena, che sviscerano il suo racconto e però lo epurano dal motivo per cui lei ha deciso di condividerli, quell’attenzione all’aspetto mentale che è l’obiettivo ultimo della docuserie. Perché Harry, Lady Gaga, Glenn Close, la stessa Oprah si sono aperti e hanno messo il loro cuore in piazza, alla mercè di tutti, consapevoli che le loro parole sarebbero state potenti e che avrebbero attirato l’attenzione. Ma quanti di noi andranno davvero a guardare le altre interviste, quanti faranno più attenzione alle sofferenze di chi ci circonda? E infine, quanti di quelli che hanno vissuto esperienze simili si sentono aiutati dal clamore di queste ore?
L’intenzione era lodevole, ma sulla riuscita dell’operazione abbiamo ancora qualche dubbio.