Belve col botto, la solitudine di Arisa e la bravura della Fagnani

Tra De Martino e Corona l'intervista che più mi ha spiazzata è stata quella di Arisa, anima pura che ha fatto emergere il suo dolore e la sua solitudine

Foto di Irene Vella

Irene Vella

Giornalista televisiva

Scrive da sempre, raccogli emozioni e le trasforma in storie. Ha collaborato con ogni tipo di giornale. Ha fatto l'inviata per tutte le reti nazionali. È la giornalista che sussurra alle pasticcerie e alla primavera.

Ieri sera per tutti gli amanti della meravigliosa Francesca Fagnani (che è e sarà sempre la più belva di tutti) e della sua trasmissione, è tornato scoppiettante più che mai Belve, in prima serata tv. In studio tre ospiti, due dei quali anticipati come bombe: Stefano de Martino, diventato nel frattempo nuovamente ex di Belen Rodriguez, e Fabrizio Corona, anche lui ex della bellissima argentina, ma soprattutto alla sua prima apparizione Rai dopo dodici anni, molti dei quali passati in carcere. L’attenzione era quindi sicuramente tutta incentrata su queste due presenze, che per molti versi non hanno certo deluso le aspettative e confermato quello che tutti abbiamo sempre pensato.

Stefano Di Martino negli anni è diventato sempre più bono e paraculo, o forse paraculo lo è sempre stato. Diciamo che ha affinato la tecnica, è che io ci ho sempre creduto al lieto fine con la sua ex moglie, ci ho sempre sperato, mi sono sempre sembrati innamoratissimi, quelle classiche coppie che non riescono a stare lontano, che quando stanno insieme fanno fuoco e fiamme, per poi finire a lanciarsi piatti, per poi ricominciare daccapo. E non è detto che anche questa volta non vinca quello che li lega, dopotutto si sa, “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. E poi uno che alla domanda di Francesca: «Che cosa ti è mancato per essere Bolle?» risponde: «Tutto», ha vinto già qualunque cosa.

Belen Rodriguez, Stefano De Martino e Santiago
Fonte: IPA
Belen Rodriguez, Stefano De Martino e Santiago nel 2019

Per quanto riguarda Corona, io ci provo a farmelo stare antipatico, ma sarà che nel suo mondo ci ho vissuto e so perfettamente che quello che lui faceva con le foto lo hanno sempre realizzato tutti, solo che lui lo ha sempre dichiarato e nel tempo è stato pure scagionato da quelli che dovevano essere i suoi presunti ricattati. Oppure sarà che certi personaggi, che hanno pure fatto di peggio, conducono programmi solo perché per davvero ricattano i loro datori di lavoro… ecco lui no, non riesco a farmelo stare indigesto. Oltretutto se pensiamo che ha scontato la pena per intero, facendosi più anni di Anna Maria Franzoni tra le sbarre, forse capirete perché non ci riesco, o forse sarò un’inguaribile romantica o cogliona, fate voi. Ma insomma, le sue parole sono state solo un’unica grande conferma: Fabrizio conosce un solo Dio, se stesso, ed è vittima del personaggio che si è costruito negli anni, consapevole degli errori fatti, arrogante da risultare quasi insopportabile, ma vero nella sua cinica ricerca del successo e del denaro. Lo vorrei come amico? Mai. Perché uno che ha venduto le foto della sua compagna mentre facevano l’amore e che non riesce a essere empatico con le persone a lui vicine, con me non avrebbe nulla da spartire. Gli riconosco però un’ottima dialettica e un’intelligenza grande quanto le cazzate fatte negli anni, confesso che vorrei avere la sua autostima, e anche il suo deltoide, che a quanto pare parla.

Francesca Fagnani

Francesca Fagnani a BelveMa ecco, l’intervista che più mi ha spiazzata è stata quella di Arisa, sarà perché trovo questa donna una delle anime più pure del panorama canoro italiano, nonché una delle più belle voci, sarà perché ogni sua risposta mi scavava dentro, ho percepito nelle sue parole una grande consapevolezza ed un grande dolore, ma soprattutto una grande solitudine. Perché diciamoci la verità, questa donna è stata lasciata da sola a combattere i suoi demoni, il ringraziare la famiglia che “l’ha cresciuta a botte” preparandola di fatto “ad affrontare tutto” mi ha sconquassato l’anima. Sarei voluta entrare nella televisione per abbracciarla forte e dirle che questo suo non sentirsi mai abbastanza è un sentire comune, che spesso proprio le persone che valgono di più si sentono sempre meno degli altri, e regalarle la mia amicizia totale e incondizionata, perché ogni sua affermazione non era frutto di qualche costruzione mediatica per fare hype, ma la dura realtà. Alla domanda della Fagnani sul perché non si prendesse un ufficio stampa, dopo che lei aveva affermato di non avere nessuno che le curasse la comunicazione, la cantante ha risposto: «Perché anche gli uffici stampa scelgono le persone con cui lavorare e se non sei sufficientemente cool non ti vogliono», ecco quello è davvero il punto della situazione, quella è la verità.

Arisa da anni viene snobbata, ridicolizzata, bullizzata solo perché senza filtri, viene etichettata o come naïf o come artista difficile, proprio da quelli che, magari, si battono per l’inclusione o si stracciano le vesti per la ragazzina maltrattata dai coetanei, per poi avere lo stesso identico comportamento con lei, in branco, perché si sa, nel gruppo le responsabilità si condividono, ed essere stronzi vale di meno, se siamo tutti stronzi con la stessa persona. Eppure il caso di Mia Martini ci dovrebbe aver insegnato qualcosa, lei che con quell’etichetta che le avevano appiccicato addosso ci è morta, da sola, lei che per esser davvero apprezzata e riabilitata ha dovuto aspettare di non esserci più su questo mondo, e magari quelli che adesso organizzano memorial o festival in suo nome, sono gli stessi che la escludevano dai festival perché “portava sfortuna“, quelli che si toccavano al suo passaggio, quelli che parlavano alle spalle, perché si sa, è facile parlare dietro, perché a parlare davanti, proprio come fa Pippa, ci vuole tanto, troppo coraggio. Ed imparate a chiedere scusa, proprio come ha fatto lei, ieri sera, consapevole di uno sbaglio commesso in passato, quando durante una puntata di X-Factor aveva inveito contro Simona Ventura etichettandola come “falsa”, perché le persone intelligenti questo fanno, quando cadono in errore, si fermano e chiedono scusa.

Quanta verità nelle sue parole «Non sono come vorrei e non sono come mi vorrebbero gli altri», oppure «non mi fa paura la solitudine, mi fa paura la compagnia indesiderata», «mi definirei sola, ma non proprio. Fortunatamente ho la gente». Noi di DiLei ti abbracciamo fortissimo e se vuoi ti infiliamo nella nostra chat di gruppo, tanto anche tutte noi abbiamo “già problemi sociali”, uno spritz, e passa la paura. Ti aspettiamo.