Angela Celentano si riaccende la speranza? «Quella è lei», dice la mamma

La piccola scomparve all'età di 3 anni sul Faito. Era il 1996, a distanza di 27 anni si attende il dna per una donna che la madre avrebbe riconosciuto

Foto di Irene Vella

Irene Vella

Giornalista televisiva

Scrive da sempre, raccogli emozioni e le trasforma in storie. Ha collaborato con ogni tipo di giornale. Ha fatto l'inviata per tutte le reti nazionali. È la giornalista che sussurra alle pasticcerie e alla primavera.

Sono ore di attesa queste per la famiglia Celentano, che nel 1996, precisamente il 10 agosto, subì uno dei drammi più terribili per un padre e una padre, la scomparsa della propria figlioletta, Angela, che di anni ne aveva solo tre. Io avevo ventisei anni quando questo tremendo fatto di cronaca accadde, e l’immagine di quella bambina con gli occhi color nocciola, i riccioli scuri ed un piccolo vestito bianco con i fiocchi azzurri, è indelebilmente tatuata nel meandri della mia memoria. La storia è ben nota, un gruppo di famiglie, circa quaranta persone, appartenenti alla Comunità Evangelica di Vico Equense, partecipa alla gita annuale organizzata sul Monte Faito, solo che da quel viaggio quello scricciolo non farà più ritorno.

Mi ricordo le prime frammentarie notizie sulla scomparsa, i visi di quei genitori sempre più scavati dal dolore e dal tormento, costretti anche a difendersi dalle illazioni e dai sospetti, di cui successivamente furono vittime, e quasi immediatamente scagionati. Proprio loro che per quattro giorni e quattro notti rimasero sul posto, nella speranza che la loro piccolina potesse in qualche modo essere ritrovata, che ci l’avesse presa si spaventasse e la abbandonasse nel bosco, ma niente di tutto questo purtroppo accade, e furono costretti a rientrare nella loro casa orfani della loro figlia. Una gita trasformata in un incubo, perché quando scompare il sangue del tuo sangue nel nulla, ogni giorno diventa un inferno, è come morire un poco alla volta, vivere senza sapere il destino di uno dei tuoi figli, penso sia la condanna peggiore che possa capitare ad una madre (e ad un padre). Ed ogni anno sarà un compleanno senza la tua bambina da festeggiare, una sedia vuota, vivrai di ricordi e te li dovrai far bastare, di quello che poteva essere e non sarà mai, quando il cuore farà talmente male che penserai che possa esploderti da un momento all’altro per il dolore, sempre presente, sempre più forte.

Le piste battute sono state tante, dalla pedofilia al rapimento, così come negli anni, gli avvistamenti che si sono succeduti, eppure questi genitori non si sono mai arresi, hanno continuato a lanciare appelli, perché sentono che la loro Angela è viva, confidano in un miracolo, e sono certi, che un giorno, la ritroveranno. La loro convinzione è che la piccola sia stata vittima di un rapimento a scopo di adozione illegale, e, che quindi, potrebbe trovarsi ovunque. Negli anni tante sono state le segnalazioni ricevute, alcune hanno portato ad un’amara delusione, come il caso di Celeste Ruiz, ed io mi sono sempre chiesta cosa possa provare una madre quando la speranza si riaccende, quando quel sogno che continui ad inseguire ogni notte, sembra avverarsi, per poi magari infrangersi contro la dura realtà.

Eppure questa volta sembra diversa, c’è una ragazza di 31 anni di origini sudamericane che sembra davvero la piccola Angela Celentano, la mamma Maria l’avrebbe riconosciuta, ma per avere la certezza che si tratti proprio della bambina scomparsa bisognerà attendere l’esito del Dna, che dovrebbe avvenire a giorni. La somiglianza è davvero forte, tanto da spingere i genitori a chiedere il confronto del profilo genetico. «Questa è mia figlia», avrebbe detto la signora Celentano vedendo la foto della ragazza, figlia di un personaggio molto noto nel suo Paese, impegnata nel mondo della moda. «Mamma, questa sembro io», avrebbe aggiunto una delle due sorelle di Angela. Ma a far propendere per il miracoloso ritrovamento non è solo la somiglianza fisica, è la storia raccontata da questa trentenne che fa sperare davvero in un lieto fine per questa tragedia mai dimenticata.

La donna ha raccontato di essere stata rapita da bambina mentre era in un bosco, poi portata via su un auto bianca e infine segregata in una grotta con altri bimbi, e da quella grotta sarebbe uscita quando una coppia la sarebbe venuta a prendere. Il padre adottivo poi avrebbe avuto rapporti con la Campania, e, in particolare modo, con la zona di ordine di Angela, Vico Equense, e poi l’ultimo impressionante particolare, sul corpo di questa ragazza sarebbe presente una voglia di caffè, proprio come era presente su quello della piccola. Ed allora oggi, come allora, ci mettiamo seduti virtualmente accanto a questi genitori che non hanno mai perso la speranza di riabbracciare la loro figlia, con l’augurio che si possa aggiungere la parole fine a questa tragedia, con un miracolo in cui, forse, non credeva più nessuno. Tranne loro.