Lucia Annibali, 10 anni dopo l’aggressione

Il 16 aprile del 2013 la vita di Lucia cambia per sempre. Il suo volto viene sfregiato con l'acido da due uomini. Il mandante è Luca Varani: il suo ex fidanzato

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Il suo nome non è nuovo a chi segue le vicende politiche del BelPaese. Nata a Urbino il 18 settembre del 1977, Lucia Annibali è avvocatessa e politica italiana, deputata alla Camera eletta nel 2018.

Il suo nome, però, non è legato alla sola attività politica, ma anche e soprattutto a uno dei fatti di cronaca più aberranti del nostro Paese. Il 16 aprile del 2013, infatti, Lucia Annibali è diventata la protagonista involontaria di una aggressione ai suoi danni. Il suo volto è stato sfregiato con l’acido da due uomini mandati da Luca Varani, il suo ex fidanzato.

Sono passati dieci anni, e insieme a questi almeno venti interventi chirurgici, da quel giorno in cui la vita dell’avvocatessa marchigiana è cambiata per sempre. Ha lasciato la sua città per trasferirsi a Roma, ha scelto di entrare in politica, ma soprattutto di dedicare la vita alle donne vittime di violenza, la stessa che ha marchiato la sua esistenza. Ripercorriamo insieme la sua storia.

16 aprile 2013: l’aggressione

Aveva 36 anni all’epoca, Lucia Annibali, e una vita piena di soddisfazioni. Era già un brillante avvocato, circondato dalla stima e dall’affetto di colleghi, amici e famiglia. La sua unica colpa, se così si può chiamare, era quella di aver affidato il cuore all’uomo sbagliato.

Il buio era già sceso sulla città quel 16 aprile. Erano le 21:30 e Lucia stava rientrando a casa dopo il lavoro e la palestra, ma in casa non era da sola. Era bastato uno sguardo veloce all’interno dell’abitazione per rendersi conto che qualcuno aveva violato i suoi spazi privati. Ma il tempo, per fuggire via o per chiedere aiuto, non c’era.

“Mi rivedo che infilo le chiavi nella porta di casa mia, rivedo quell’uomo incappucciato che dall’interno la spalanca, che prende la mira e mi tira l’acido in faccia; dal basso verso l’alto, da destra verso sinistra” (Lucia Annibali in un’intervista al Corriere della Sera)

Quello che c’era, invece, era un dolore nuovo e lancinante che si diffondeva veloce su tutto il volto. Qualcuno le aveva lanciato addosso un acido potentissimo, lo stesso che le creerà ustioni molto gravi sul viso e sul dorso della mano destra.

Eppure Lucia, forte e fiera, non si lasciò intimorire neanche dal dolore, uscì velocemente dalla sua abitazione per chiedere aiuto ai vicini. Quel che resta, di quella tragica aggressione, lo ricostruirà qualche ora dopo in ospedale mettendo insieme tutti i tasselli. Dolorante e spezzata, ma viva. E con una nuova consapevolezza: non sarebbe più stata una vittima.

Lucia, così come le forze dell’ordine non avevano dubbi sull’aggressore, o meglio sul mandante di quella crudele azione. Dopo pochi giorni, infatti, un uomo venne arrestato nonostante il suo alibi di ferro. Si trattava di Luca Varani, l’ex compagno della donna.

Entrambi avvocati, Lucia e Luca si erano conosciuti nel lontano 2004 proprio tra le aule del tribunale. Non c’era stato un colpo di fulmine ai tempi, e i due continuarono le loro vite, l’una lontana dall’altro, almeno all’inizio. Nel 2009, però, il secondo incontro fu fatale, questa volta la scintilla scattò nel cuore di Lucia. I due iniziarono così una relazione, anche se piuttosto trattenuta. L’uomo, infatti, era legato sentimentalmente a un’altra donna da dieci anni, ma Lucia ne era all’oscuro.

Ma le relazioni costruite sugli inganni e le menzogne, si sa, non sono destinate a durare. Quando nel 2010 Lucia scelse di trasferirsi a Pesaro, per stare più vicina a Luca, venne a scoprire da un’amica in comune che il suo compagno era in realtà legato a un’altra donna da anni. Lucia scelse così di porre fine a quel rapporto, non senza l’ostilità di quello che è ormai era diventato il suo ex compagno.

L’uomo di cui Lucia si era invaghita tempo prima iniziò presto a mostrare il suo lato più oscuro e peggiore. Luca si era trasformato in uno stalker. La chiamava, la inseguiva, la minacciava e le supplicava di tornare insieme. Alla fine, lei, decise di concedergli una seconda possibilità. Decise di seguire il suo cuore.

Di quello che la relazione era stata prima, però, non restano più tracce. Luca era diventato geloso, superando i limiti dell’ossessione e della possessione. Alla fine, proprio a causa dell’ennesima scenata di gelosia, Lucia decise di apporre un punto a quella relazione. Luca non era dello stesso avviso, però, così cominciò a controllarla e a seguirla.

La gelosia dell’uomo, presto, lasciò spazio alla rabbia, quella di non poter più essere padrone assoluto della vita della sua ormai ex fidanzata. Poi ecco la soluzione, tremenda, agghiacciante e aberrante: distruggere la vita di Lucia. Luca ingaggiò due uomini albanesi per compiere il suo terribile piano.

Nonostante il suo alibi – la sera dell’aggressione si trovava a una partita di calcio – le forze dell’ordine riescono a risalire velocemente a lui come il mandante dell’atto. Luca Varani venne così arrestato e condannato nel 2016 a 20 anni di reclusione per stalking e tentato omicidio. Gli esecutori, invece, furono condannati rispettivamente a 14 anni l’uno.

Lucia Annibali, dieci anni dopo

Sono passati dieci anni dalla terribile aggressione. Un periodo di tempo che è corso veloce, e altre volte lentamente, scandito da tanti interventi chirurgici, più di venti, e da cambiamenti radicali per Lucia. Dentro e fuori. L’avvocatessa ha cambiato città, trasferendosi a Roma, ed è entrata in politica, occupandosi tra le tante cose anche della difesa delle donne vittime di violenza.

“In questi anni ho imparato che le donne che subiscono violenza vengono affrontate come vittime, definite vittime, giudicate dalla società come vittime” – ha dichiarato Lucia Annibali in un’intervista concessa al Corriere della Sera – “Nessuno si sofferma a cogliere l’aspetto della forza di queste donne; perché ci vuole forza anche per resistere a certe situazioni, credetemi”.

Una forza che Lucia ha fatto sua oggi, esattamente come ieri, scegliendo di rinunciare a successivi e futuri interventi chirurgici: “È arrivato il momento di accettare che questo viso si può aggiustare ma fino a un certo punto”.

Lucia ha ripreso in mano la sua vita, ma senza mai dimenticare il passato che l’ha resa la donna che è adesso. “Anche senza ripensare a quel momento preciso va da sé che sono condannata a ricordare ogni santo giorno quel che mi è successo. Basta soltanto guardarmi allo specchio ogni mattina”, ha dichiarato al Corriere della Sera.

La sua storia l’ha raccontata anche in un libro, Io ci sono. La mia storia di «non» amore, che poi è diventato un film per la televisione diretto da Luciano Manuzzi e interpretato da Cristiana Capotondi che ha indossato i panni di Lucia Annibali.