La rinascita di Laura dopo l’incubo dello stalking

La nostra intervista esclusiva a Laura Forgia, ex Professoressa dell'Eredità. Bella, consapevole, piena di energie. Tanti successi, passioni solide e un dramma da cui è uscita con le sue gambe

Foto di Barbara Del Pio

Barbara Del Pio

Giornalista esperta di Lifestyle e Attualità

Responsabile editoriale dei magazine di Italiaonline. Una laurea in letteratura contemporanea , un master, giornalista professionista dal 2003. Scrive di attualità, lifestyle e sport.

Laura è una donna sorprendente. La guardi e sembra una tardo adolescente, la ascolti e capisci subito che ha vissuto molto molto di più. Scorri il suo curriculum e passi da una laurea in Ingegneria genetica al cinema e al teatro. E poi tanta, tantissima televisione. Per cinque anni è stata una delle quattro Professoresse dell’Eredità, gestione Carlo Conti. Per due ha affiancato Giancarlo Magalli nella piazza de I fatti vostri. Qualche anno fa un periodo nero, nerissimo. Che ci ha raccontato a cuore aperto.

Dalla laurea in Ingegneria alla tv passando per la moda e il teatro. Cosa vuole fare Laura da grande?
Mi piacerebbe moltissimo condurre un quiz o un game show

Dritta al punto e idee chiarissime… Ora vivi tra Londra, Roma e Milano. Dove ti senti più a casa?
Londra è una città che amo moltissimo. La conosco bene perché la vivo da sempre e in qualche modo il destino dopo tanti giri mi riporta sempre lì. Ma Roma è dove mi sento più a casa. La mia esperienza televisiva è nata a Roma. È la città che ho vissuto più profondamente. Se non ci nasci, all’inizio non è semplice, ma poi con il tempo si lascia amare moltissimo.

Quando ci siamo incontrate la prima volta ho pensato “così giovane e già così matura”… poi ho scoperto che dimostri almeno 10 anni in meno di quelli che hai. Il segreto è nei geni?
[ride di gusto] Magari non sveliamo l’età.

Non lo farò, promesso
Scherzi a parte, credo ci sia una buona dose di geni che facciano la loro parte. La mia nonna a 90 anni aveva una pelle come porcellana e mia mamma dimostra anche lei molti anni meno. In realtà anche mio padre non ha una ruga!

Geni a parte, dicci quali sono le tue buone abitudini: cosa mangi, quanta attività fisica fai, come e quanto ti prendi cura del tuo corpo
Curare la pelle è fondamentale, per me è una priorità. Il mio segreto è la protezione 100 sul viso e décolleté sotto il make up, sempre, in ogni stagione! La nostra pelle è “attaccata” ogni giorno dallo smog, dalle polveri tossiche, da un sole che ahimè non è sempre sano.. Un velo di protezione solare crea un vero e proprio schermo protettivo. In più non fumo e cerco di mangiare sano: la mia dieta è a base di proteine e verdure . Bevo tanti centrifugati a base di finocchi, cetrioli e sedano. Inoltre mi muovo molto. Mi piacciono tutti gli sport, soprattutto quelli all’aria aperta ed evito quando posso gli ascensori. Fare le scale è un vero toccasana!

Hai lavorato con alcuni fuoriclasse dell’intrattenimento televisivo. Ci dici cosa ti ha insegnato ciascuno di loro?
La mia esperienza televisiva è  iniziata con Carlo Conti. Anche solo osservarlo è una vera e propria perla da conservare. Mai sopra le righe, arriva a chiunque. Essenziale ma carismatico. Inoltre con lui è divertente lavorare! Io nella sua squadra mi sento a casa. Mi trasmette molta serenità. Giancarlo Magalli è un fuoriclasse che di tv ne ha masticata tanta. Lavorare al fianco di Giancarlo è uno stimolo incredibile, ha un’ironia unica. Comunicativo al massimo, argomenta in modo chiarissimo anche temi cupi e non facili, e riesce ad essere coinvolgente fino alla fine. Con Giancarlo ho condiviso 290 dirette. Ed è stata una scuola pazzesca. Ho lavorato con due “pezzi forti” della tv italiana e mi considero molto fortunata. Nutro per entrambe un forte affetto e tanta stima.

Qualche anno fa sei stata vittima di un episodio di stalking. Raccontaci cosa è successo e, soprattutto, aiutaci a spiegare alle donne quanto sia importante denunciare
Purtroppo sì. Sono stata vittima di stalking. È stato un momento molto difficile della mia vita. Registravo le puntate de L’eredità e fuori dagli studi si appostava una persona con un cappuccio in testa. Mi seguiva. Mi tormentava. Alla prima denuncia purtroppo i carabinieri mi dissero che non potevano fare nulla. E intanto la situazione degenerava. Abitavo vicino agli studi, normalmente mi recavo a piedi al lavoro. Ma in quel periodo non potevo più muovermi da sola, dovevo chiedere passaggi a colleghi, non avevo la possibilità di andare a fare la spesa, in palestra. In più questa persona era riuscito ad arrivare perfino a casa dei miei genitori.

È entrato anche nelle loro vite?
Sì e quando è successo in casa c’era mia sorella, all’epoca adolescente, ed era da sola. Io ero a roma. Non dimenticherò mai quel giorno . A quel punto ho raccolto tutte le prove di questa vera e propria persecuzione che stavo vivendo. I messaggi su Facebook, le minacce, tutto. E sono tornata dalla polizia. E finalmente lo hanno trovato. Da quel momento è sparito dalla mia vita. È stata una liberazione, una rinascita. Quel periodo mi ha reso ancora più forte. E dovevo fare qualcosa per tutte quelle donne che si trovavano nella mia situazione.

Raccontaci cosa hai fatto
Sui social molte ragazze mi raccontavano di essere vittime di stalking. Da quel momento ho cercato di trasmettere loro tutta la mia forza. Molte di loro, invece di denunciare la violenza che subiscono alle forze dell’ordine o parlare con qualche familiare, preferivano confidarsi con me, una persona “popolare” ma a loro sconosciuta. Ho avvertito molta solitudine. È importante che le donne denuncino e visto che lo stalking è una vera e propria violenza psicologica, è importante che quelle donne abbiano un importante sostegno psicologico, che non le faccia sentire “sporche” nei confronti della società, ma che anzi, le faccia sentire accudite, sostenute e guidate nel loro percorso.

Un percorso difficile, questo va detto
Ogni donna ha una forza immensa dentro e quella forza va trovata e tirata fuori. Però è difficile fare questo percorso da sole. Inoltre credo che già da bambine le donne debbano imparare ad autodifendersi. Penso invece che l’autodifesa debba diventare una disciplina da inserire dalla scuola elementare. Perché i bambini apprendono subito, senza malizia e nelle discipline dell’autodifesa viene insegnato il rispetto per il prossimo: “Io non ti attacco, ma se tu lo fai, io mi difendo e non ti temo”.