Jole Santelli, la lettera agli studenti prima di morire: “Buon cammino”

La lettera agli studenti pubblicata da Jole Santelli su Facebook per la riapertura dell’anno scolastico, un mese prima della sua morte

Foto di Sara Gambero

Sara Gambero

Giornalista esperta di Spettacolo e Lifestyle

Una laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia del Cinema. Appassionata di libri, film e del mare, ha fatto in modo che il lavoro coincidesse con le sue passioni. Scrive da vent’anni di televisione, celebrities, costume e trend. Sempre con un occhio critico e l'altro divertito.

Ci sono lettere, documenti, pensieri che letti postumi, ovvero dopo che la persona che li ha scritti se n’è andata, assumono un sapore diverso. Spesso ancora più profondo.

È particolarmente toccante leggere oggi, dopo aver saputo della sua morte, la lettera aperta agli studenti pubblicata sul suo account Facebook da Jole Santelli, Presidente della Regione Calabria uccisa da un tumore a soli 51 anni.

Era una donna tenace e combattente Jole, lo esprimono le parole di cordoglio di tutti gli esponenti politici italiani, di destra e di sinistra. E le parole rivolte agli studenti in occasione della riapertura dell’anno scolastico, a settembre 2020, dopo la difficile parentesi del lockdown, lo dimostrano.

La cultura è una cosa meravigliosa come il mangiare ma chi mangia da solo è una bestia, bisogna mangiare insieme alle persone che amiamo” scrive Jole, citando Don Lorenzo Milani. Ma “Siate audaci con la vostra intelligenza. Distanziatevi, adoperate la mascherina, lavatevi spesso le mani, rispettate le regole per affrontare questo lungo momento difficile. Ritorniamo tutti insieme domani a frequentare il nostro futuro: buon nuovo inizio, allora, e buon cammino“.

Primo giorno di scuola.
Ci siamo ragazzi: si ritorna, si ricomincia.
L’emozione è tanta, si torna dopo sei mesi, da quel marzo che sembra lontanissimo e nessuno di noi sapeva come, se e quando, si sarebbe potuti tornare alla normalità e a sedere tra i banchi.
Chiudere le scuole prima del tempo, lo si fa solo in tempi di guerra o di grave cataclisma. E nella vostra vita, care e cari ragazzi, è quello che è successo: un cataclisma, un ribaltamento totale delle abitudini, delle sicurezze e del conforto della normalità. Niente corse di fretta al mattino per essere in orario, niente sguardi complici prima di entrare o all’uscita di scuola, niente partite a calcetto nell’ora di ginnastica.
Oggi finalmente ritornate a occupare i vostri spazi vitali, tornano il tempo e lo spazio della scuola: il luogo in cui si orientano e si incrociano stili, culture, società, attraverso cui le nuove generazioni socializzano con le ipotesi di un futuro possibile. Un luogo in cui accadono trasformazioni fertili, nel quale anche i più piccoli apprendono pratiche in grado di incidere sulla realtà sociale e sulle sue diseguaglianze, è lì che si creano coscienze critiche e cittadini competenti.
Tutto il mondo che vive di scuola e nella scuola sta offrendo il meglio di sé per arrivare, oggi, a riaprire i cancelli in presenza e in sicurezza: dirigenti, docenti e tutto il personale tecnico e amministrativo insieme, e senza sosta, ha lavorato per arrivare a questo primo giorno che quasi 300mila studenti calabresi attendevano con gioia. La cultura è una cosa meravigliosa come il mangiare ma chi mangia da solo è una bestia, bisogna mangiare insieme alle persone che amiamo e così bisogna coltivarsi insieme alle persone che amiamo, scriveva Don Lorenzo Milani in una delle sue bellissime lettere.
Ecco: insieme e uniti tornate in classe, tra compagni, perché è lì che le cose accadono ma siate audaci con la vostra intelligenza. Distanziatevi, adoperate la mascherina, lavatevi spesso le mani, rispettate le regole per affrontare questo lungo momento difficile. Resistono ancora alcuni problemi logistici e strutturali, ma sono certa che la creatività degli studenti, supportata dalla competenza dei docenti, aiuterà a superare ogni problema, perché la scuola calabrese ha grandi eccellenze. Noi, intanto, restiamo impegnati a innovare la tecnologia potenziando laboratori per i sistemi di videoconferenza, con didattiche inclusive e aprendo ad una Comunità educante che si apra al territorio con suggestioni provenienti dal mondo delle arti, della musica e spettacolo e anche dalle botteghe che sono pagine di storia vivente.
Iniziamo tutti oggi di nuovo a raccontarci cos’è successo in classe, ritorniamo tutti insieme domani a frequentare il nostro futuro: buon nuovo inizio, allora, e buon cammino”.