Hollywood è il sogno di tutti coloro che desiderano diventare attori e ritagliarsi un posto nel mondo del cinema, è così oggi e lo è stato ancora di più nel passato. Ci sono tante dive che hanno fatto la storia del cinema mondiale e che ancora adesso vengono ricordate con nostalgia. Poi c’è lei, la Divina. Greta Garbo, una donna non convenzionale sia per una bellezza diversa dai canoni del periodo, sia per un carattere decisamente fuori dal comune.
Quattro le candidature agli Oscar, uno alla carriera nel 1955: l’attrice è stata inserita dall’American Film Institute al quinto posto della classifica delle più grandi star della storia del cinema. Inarrivabile, Greta Garbo, sicuramente unica e uguale a nessun altro.
Eppure, nonostante sia acclamata e osannata dalla critica e dal grande pubblico, a soli 36 anni e all’apice del successo, decide di abbandonare le scene e quel mondo che l’ha consacrata a stella eterna di Hollywood.
Una bambina solitaria e malinconica
Nasce a Stoccolma, il 18 settembre 1905 in una famiglia di umili origini, il padre è un netturbino e la madre contadina. Greta Lovisa Gustafsson (questo il suo vero nome) fin da subito si rivela una bambina particolare, diversa dalle altre. Pur essendo circondata da tanti amici, ama la solitudine e spesso prova un sentimento di malinconia, un tratto che l’accompagnerà per il resto della sua vita, e che sarà accentuato ancor di più in seguito alla morte del padre. Le condizioni economiche della famiglia la costringeranno a lasciare la scuola a 13 anni.
Greta per mantenersi si alterna tra diversi lavori. Si arrangia come può, lavorando come commessa, poi come cameriera in un pub. Intanto, però, nel privato coltiva una nuova e inedita passione per il teatro. Sa che non è semplice entrare nel mondo della recitazione, però sceglie di provarci comunque. E ci riesce. Vince una borsa di studio per entrare a far parte dell’Accademia Regia di Stoccolma.
Qui viene notata da alcuni registi svedesi influenti, fino a quando la sua strada incrocia quella di Mauritz Stiller. Il regista diventa il suo pigmalione: cambia il suo cognome e trasforma totalmente il suo aspetto. Greta Garbo, a soli 18 anni, è una donna raffinata e sensuale ed è pronta a conquistare Hollywood.
Hollywood si innamora di lei
Approdata in America, il successo è immediato, i registi si innamorano di lei, ma le danno sempre le stesse parti: quelle di una donna algida, che seduce gli uomini, ma che immancabilmente va incontro a un tragico destino. Ruoli che le assicurano il successo, che creano il suo mito e la fanno diventare la “divina”, ma che a Greta stanno stretti.
Solo grazie al coraggio del regista Ernst Lubitsch, per la prima volta nel 1939, l’attrice interpreta un ruolo diverso dal solito. Viene scelta come protagonista di un’esilarante commedia, Ninotchka. Quella è la sua occasione per mostrare di essere un’artista a tutto tondo. Ci riesce ancora, Greta, apparendo per la prima volta sul grande schermo con un sorriso in volto.
È una vita patinata, quella della conclamata star del muto, che fa invidia a tutti. A tutti, ma non a lei che si sente sola, nonostante sia venerata da tutti. Che quasi si infastidisce per le continue attenzioni dei fotografi e dei giornalisti. Tutti vogliono sapere di lei, della divina, della sua vita privata. Dei suoi amori. Perché una donna così bella, affascinante e di successo è ancora single? È questa la domanda che tutti si fanno.
Greta Garbo e l’amore
Interessatissimi alla sua vita privata, i fotografi seguono ogni movimento dell’attrice. Molto chiacchierata è la sua relazione con il collega John Gilbert, anche lui una stella del cinema muto. Cosa c’è tra i due non si sa con precisione, quello che è certo è che nonostante sia legata all’uomo da un sincero affetto, Greta Garbo decide di allontanarlo quando lui le chiede di sposarsi. Il motivo lo spiegherà lei successivamente, raccontando di voler mantenere e preservare l’indipendenza e l’autonomia raggiunta fino a quel momento. Ammettendo di non aver bisogno di nessun uomo al suo fianco.
Nella mente di qualcuno si insinua il sospetto che Greta sia bisessuale. Il suo orientamento sarebbe confermato anche da quelle lettere d’amore ritrovate successivamente e indirizzate a Mimi Pollak. Attrice, più grande della Garbo di due anni, Mimi è ufficialmente la sua migliore amica. Si conoscono durante gli studi di recitazione e se in un primo momento sembrano vicinissime, quando arriva il grande successo di Greta le loro strade si separano apparentemente per sempre.
In occasione dell’anniversario della nascita della divina, nel 2005, la pubblicazione del libro Bloody Beloved Kid svelerà le lettere di Mimi Pollak e Greta Garbo. Missive d’amore, cariche di dolcezza e di passione, che le due si sono scambiate in 60 anni e che sono state conservate da Lars Lundell, il figlio di Mimi. Erano innamorate e finalmente tutto il mondo lo sapeva.
Il ritiro dalle scene
Diventata un’attrice di successo internazionale, Greta Garbo seppur giovanissima può vantare una carriera stellare, seconda a nessuno. Tutto va a gonfie vele fino a quando il film “Non tradirmi con me” non viene accolto come sperato. La reazione negativa del pubblico e della stampa colpiscono Greta nel profondo. Inoltre, l’attenzione morbosa da parte dei fotografi verso la sua vita privata la portano a prendere una decisione drastica. A soli 36 anni si ritira per sempre dalle scene e vive il resto della sua esistenza lontano dai riflettori. Una decisione su cui non è mai tornata indietro e di cui non si è mai pentita.
Greta Garbo muore nel 1990 a 85 anni nella sua casa di New York, un rifugio in cui per anni conduce una vita all’insegna dell’anonimato, proprio come aveva sperato. Una scelta che sottolinea come sia stata una donna controcorrente che ha preferito rinunciare ai privilegi e alla fama, per vivere l’esistenza che voleva. Nonostante questo per i suoi fan e per gli amanti del cinema è rimasta la diva per eccellenza. Eterna e immortale.