Sono conosciuti, ufficialmente, come calzini spaiati e sono l’incubo di tutte le donne e gli uomini che si sono trovati, almeno una volta nella vita, a fare i conti con la lavatrice e con quella sua strana e inspiegabile capacità di far sparire i nostri calzini. E mai che questo accada con le coppie, s’intende, la sua abilità sta proprio nel fatto di far scoppiare anche i duetti più longevi.
Anche i bambini conoscono la stramba storia dei calzini spaiati, del resto è a loro dobbiamo dare una spiegazione quando, nel cassetto dell’intimo, viene a mancare proprio quel calzino con fiori e cuoricini, il preferito, che pone inevitabilmente la parola fine alla coppia.
Alcuni di loro li chiamano, in maniera estremamente genuina che appartiene ai bambini, calzini senza amici, una versione senz’altro fantasiosa della storia, che però può lasciare spazio a qualcosa di più significativo, come la possibilità di indossare calzini spaiati, anche se di colori e fantasie differenti, per celebrare la diversità. Del resto è questa l’idea che sta alla base di quella che è conosciuta ufficialmente come la Giornata dei calzini spaiati.
Quando e perché si celebra la Giornata dei calzini spaiati
Si celebra il 4 febbraio e, per omaggiare questa stravagante e originale festa, basta indossare due calzini diversi, quelli che, per un motivo o per un altro, hanno perso la loro metà di origine. Tutti sono invitati a farlo, indipendentemente dal sesso, dall’età o dalla provenienza.
L’iniziativa, anche se non è conosciuta da tutti, ha una portata internazionale: si ripete ogni anno e vede il coinvolgimento di grandi e piccini in diverse attività. Ma perché è nata questa ricorrenza?
Non solo per utilizzare quei calzini che sono rimasti soli, senza più la loro metà, ma anche e soprattutto per sensibilizzare grandi e bambini e per porre l’accento sulla bellezza della diversità. La Giornata dei calzini spaiati, infatti, è un’occasione per aprire una finestra sulle differenze e sull’inclusività, ma anche sull’amicizia e il rispetto. Non a caso sono molte le scuole e gli istituti didattici che organizzano delle attività proprio per aprire un dialogo con i più piccoli su queste importanti tematiche.
Come partecipare alla celebrazione
Ma in questa giornata, dove i più piccoli sono assoluti protagonisti, anche i più grandi possono apportare il loro contributo. Come? Indossando innanzitutto due calzini diversi rimasti soli dopo l’ennesimo giro di centrifuga, poi scattando una foto e condividendola sui propri profili social con l’hashtag #calzinispaiati, colorando i feed con immagini dei calzini orfani.
Avremmo quindi una risposta alla famosa domanda posta da Vinicio Capossela nel suo brano il Paradiso dei calzini: “Dove vanno a finire i calzini, quando perdono i loro vicini?” – chiede il cantante – “Sui social”, rispondiamo noi.
Ecco che, così, un semplice momento di stanchezza e distrazione, conosciuto anche come la magia nera della lavatrice, si è trasformato della splendida e significativa Giornata dei calzini spaiati.