Le tazze di porcellana hanno un fascino intramontabile: eleganti, delicate e spesso legate a ricordi di famiglia o momenti speciali. Proprio per questo può essere frustrante notare, col passare del tempo, quei fastidiosi aloni giallastri o brunastri che si formano all’interno. È del tutto normale che con l’uso frequente le tazze accumulino macchie di tè o caffè, soprattutto se dopo averle usate le lasciamo “per dopo” invece di lavarle subito.
Un giorno hai la tua tazza preferita candida, e qualche mese dopo eccola lì con il bordo macchiato. Ma niente paura: esistono rimedi semplici e naturali per far tornare le nostre amatissime tazze splendenti come prima. Uno di questi è con la patata.
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Perché le tazze di porcellana si macchiano con tè e caffè
Se vi siete mai chieste perché le vostre candide tazze in porcellana sviluppano quelle antiestetiche macchie nel tempo, la risposta sta soprattutto in ciò che ci versiamo dentro. Tè e caffè contengono tannini, sostanze naturali dal colore intenso che tendono ad aderire alle superfici con cui entrano in contatto.
In particolare il tè (soprattutto quello nero) è un vero colpevole: è ricco di tannini e per questo lascia residui scuri ancora più facilmente. Avete presente quella patina marroncina sul fondo della tazza dopo aver lasciato in infusione il tè? Ecco, sono proprio i tannini che si sono depositati. Col tempo, questi composti si ossidano e formano una sorta di pellicola sempre più resistente.
C’è poi da considerare la delicatezza della porcellana: sebbene sia smaltata e non porosa, può presentare con l’uso micro-graffi o piccole irregolarità dove lo sporco si annida. Una tazza di porcellana decorata a mano, magari ereditata dalla nonna, potrebbe aver sviluppato nel tempo minute crepe nello smalto che facilitano l’assorbimento delle macchie.
Come funziona il trucco della patata per pulire la porcellana
L’idea di strofinare una patata sulle tazze può far sorridere, ma dietro c’è una piccola magia della chimica naturale. La patata, infatti, è ricchissima di amido (oltre che di una sostanza chiamata acido ossalico). Questi componenti le conferiscono notevoli proprietà pulenti: l’amido funziona come un delicato abrasivo e allo stesso tempo come assorbente. Quando applichiamo la patata su una superficie macchiata, l’amido “cattura” e assorbe le particelle di sporco, aiutando a sciogliere l’alone senza graffiare la porcellana.
È sorprendente come un rimedio così semplice possa avere effetti così visibili! Ma perché proprio la patata e non un altro ortaggio qualsiasi? Oltre all’amido, la patata ha una polpa leggermente acida e una buccia con una consistenza particolare. Se utilizziamo le bucce di patata, queste rilasciano una sorta di membrana mucillaginosa naturale a contatto con l’acqua calda, che riveste le pareti interne della tazza. Questo strato scivoloso aiuta a non graffiare lo smalto durante la pulizia e allo stesso tempo ammorbidisce le macchie, un po’ come farebbe un detergente gel.
Inoltre l’acido ossalico presente nel tubero contribuisce a sciogliere composti organici (è lo stesso principio per cui la patata aiuta a rimuovere la ruggine, come vedremo più avanti). Riassumendo, il trucco della patata è efficace perché unisce tre azioni in una: abrasione delicata, assorbimento dello sporco e azione schiarente. Il tutto con un ingrediente naturale, economico e che tutte abbiamo in dispensa.
Niente cattivi odori né sostanze chimiche aggressive: solo un rimedio fai-da-te alla portata di tutti, perfetto anche per le tazze di porcellana più delicate o decorate (basta sempre fare un test leggero se la tazza ha decorazioni dorate molto antiche, per sicurezza).
Metodo passo passo per sbiancare le tazze con la patata
Passare dalla teoria alla pratica è più facile di quanto sembri. Per provare il trucco della patata, bastano pochi oggetti che tutte abbiamo in cucina:
- una patata cruda (anche un po’ vecchiotta va bene);
- un pelapatate;
- acqua bollente;
- una spugna morbida.
Per prima cosa, svuota e dai una rapida lavata alla tazza: se ci sono residui di tè o caffè, eliminali e sciacqua con acqua calda e un goccio di detersivo per piatti. Serve solo a rimuovere lo sporco superficiale, così la patata agirà direttamente sulla macchia.
Poi prendi la patata, sbucciala e tieni da parte le bucce: sono proprio quelle che ci interessano. Inseriscile nella tazza cercando di farle aderire bene alle pareti interne. Se la macchia è intensa, puoi anche strofinare direttamente mezza patata cruda sulle zone più scure.
Versa acqua bollente nella tazza fino a coprire completamente le bucce. Copri con un piattino: aiuterà a trattenere calore e sostanze attive. Dopo una decina di minuti (o anche 15-20 se le macchie sono ostinate), svuota la tazza e rimuovi le bucce.
A questo punto, strofina con una spugnetta morbida o, se preferisci, proprio con le bucce ammorbidite. L’amido avrà già cominciato a sciogliere l’alone e lo sporco verrà via con facilità. Puoi potenziare l’effetto aggiungendo un pizzico di bicarbonato: patata e bicarbonato insieme fanno miracoli.
Quando vedi che l’alone è scomparso o molto attenuato, risciacqua bene. Le pareti devono risultare perfettamente lisce. Asciuga con un panno pulito o lascia sgocciolare.
Se il risultato non ti soddisfa subito, ripeti il procedimento. Le macchie più vecchie richiedono a volte un secondo trattamento o un ammollo prolungato. In ogni caso, noterai la differenza già al primo tentativo.
Consigli utili per mantenere le tazze sempre bianche
Per mantenere le tazze bianche a lungo, la prima cosa da fare è non lasciare che tè o caffè si asciughino sul fondo. Meglio sciacquarle subito dopo l’uso, anche solo con acqua calda: bastano pochi secondi per evitare che i tannini si fissino sulle pareti.
Quando si passa al lavaggio vero e proprio, meglio optare per panni morbidi o spugne delicate. Quelle abrasive, anche se sembrano pulire meglio, rischiano di lasciare micro-graffi dove lo sporco si annida più facilmente. Se serve un’azione un po’ più energica, si può sempre contare su bicarbonato, sale o limone, piuttosto che sfregare con forza.
Ogni tanto, anche se le tazze sembrano pulite, vale la pena fare una “pulizia profonda”: riempile con acqua calda e un cucchiaino di bicarbonato e lasciale in ammollo per mezz’ora, oppure usa aceto bianco. Se preferisci, puoi anche rifare il trattamento con la patata. Questi piccoli gesti di manutenzione prevengono la formazione di quelle fastidiose ombre giallastre.
Infine, attenzione a cosa ci versi dentro: il tè nero, il caffè lasciato raffreddare, o certe tisane molto colorate tendono a macchiare di più. Se bevi queste bevande, ricordati di non lasciarle a lungo nella tazza e di dare subito un colpo d’acqua. Più il liquido è scuro, più è facile che lasci tracce.