È conosciuta con il nome di Strelitzia Nicolai, o Strelitzia Gigante: stiamo parlando di una pianta originaria del Sudafrica orientale, del Mozambico meridionale e dello Zimbabwe. È inoltre la Regina delle piante da appartamento, piuttosto facile da curare e soprattutto bella da vedere. Se state valutando questa pianta per i vostri interni, ecco tutto quello che c’è da sapere.
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Cos’è la Strelitzia Nicolai: le caratteristiche
Uno degli aspetti più importanti lo abbiamo già anticipato: non richiede delle cure particolarmente complesse, anzi, la Strelitzia Nicolai è a prova di pollici neri ed è particolarmente amata per i suoi fiori. Appartiene alla famiglia delle Strelitziaceae. Questa varietà, nello specifico, presenta dei fiori più grandi e l’infiorescenza è di colore bianco.
Non è solo coltivata in casa ma anche nei giardini e nei parchi, in quanto può raggiungere delle altezze piuttosto considerevoli, persino fino a 10 metri, se ben curata. Anche le sue foglie possono arrivare fino a 3 metri di altezza e, inoltre, sono molto simili a quelle del banano. Non va in ogni caso confusa con la Strelitzia Reginae, che invece è conosciuta con il nome di “Uccello del Paradiso”. Una piccola curiosità: il nome Strelitzia è un omaggio alla Regina d’Inghilterra Carlotta Sofia, moglie di Re Giorgio III, poiché una delle sue passioni più grandi era proprio la botanica.
Come curare la Strelitzia Nicolai
Come sempre è molto importante dare un’occhiata alle necessità della pianta, quindi comprendere le temperature che riesce a sopportare, l’esposizione, ovvero dove posizionarla, e quanto innaffiarla, così come prendersi cura del suo substrato.
Dove posizionare la Strelitzia Nicolai
Essendo una pianta di origine tropicale, non è particolarmente amante delle temperature fredde. La sua temperatura ottimale di crescita si colloca tra i 18°C e i 23°C, condizioni tipiche del clima subtropicale. È in grado di tollerare brevi escursioni termiche fino a 10°C, ma al di sotto di tale soglia manifesta segni di sofferenza, tra cui ingiallimento fogliare e rallentamento della crescita. Ricordiamo, inoltre, che predilige ambienti ben illuminati e suoli ben drenati. Durante l’inverno, se coltivata in zone temperate, consigliamo di proteggerla dal freddo mediante pacciamatura o spostandola in ambienti riparati con temperature minime superiori a 12°C.
E per quanto riguarda la sua posizione? Non c’è il benché minimo dubbio: deve essere collocata in una posizione luminosa, preferibilmente vicino a una finestra esposta a sud o sud-est, in modo da ricevere luce solare diretta per almeno sei ore al giorno. Attenzione alla carenza di luce, poiché può avere conseguenze nefaste sulla pianta, compromettendo la fotosintesi e rallentando la crescita. All’aperto, in giardino o su terrazzi, predilige un’esposizione soleggiata, con protezione dai venti forti che potrebbero lacerare le sue ampie foglie. Sopporta la luce diretta del sole, quindi possiamo spostarla in terrazzo o balcone durante le giornate più soleggiate.
Ogni quanto innaffiare la Strelitzia Nicolai
Come per ogni pianta, anche la frequenza di irrigazione della Strelitzia Nicolai varia in base alle condizioni ambientali e alla stagione. Se scegliamo di tenerla nei nostri interni, durante il periodo vegetativo primaverile ed estivo, le annaffiature devono essere regolari. Dobbiamo quindi assicurarci che il substrato sia costantemente umido ma senza ristagni idrici, per evitare il nemico delle piante tropicali(e non solo), ovvero il marciume.
Vale, come sempre, la regola generale di irrigare quando il primo strato di terreno risulta asciutto al tatto. In autunno e inverno, la pianta modifica le sue esigenze idriche; in questo periodo, propendiamo per irrigazioni diradate, intervenendo solo quando il substrato è quasi completamente asciutto. Possiamo in ogni caso vaporizzare le foglie usando dell’acqua piovana o comunque priva di cloro (quindi, non quella del rubinetto). In linea di massima, dobbiamo sempre adattare la frequenza delle innaffiature in base alle stagioni: per esempio, in estate possiamo ripetere l’irrigazione ogni due o tre giorni, verificando le condizioni del terreno. In inverno, invece, possiamo prevedere di innaffiare ogni 10 giorni.
Substrato e concime
Ora passiamo a un altro aspetto importante, ovvero il suo substrato, che deve essere ben drenato, fertile e ricco di sostanza organica. Deve esserci un buon equilibrio, una miscela per favorire il drenaggio ed evitare ristagni idrici. Un pH leggermente acido o neutro, compreso tra 6.5 e 7.5, è ideale per ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti. E la concimazione? Anche in questo caso dobbiamo prenderci cura della pianta, in particolar modo durante il periodo vegetativo che va da marzo a settembre (ma consigliamo comunque di non sospendere totalmente la concimazione in inverno).
Scegliamo un fertilizzante bilanciato con macro e microelementi, con particolare attenzione all’azoto (N) per lo sviluppo fogliare e al potassio (K) per la resistenza ai fattori di stress. Possiamo propendere comunque per un fertilizzante liquido o, in generale, per uno a lenta cessione, in modo tale che i nutrienti possano diffondersi con il tempo e in modo uniforme nel terreno. E per quanto riguarda il substrato, diamo ulteriori consigli: possiamo aggiungere magari della sabbia grossolana o della perlite al terriccio in modo tale da creare quello strato drenante che consente alla pianta di crescere rigogliosa e al meglio. Massima attenzione poi al vaso che scegliamo, in quanto l’acqua non deve mai ristagnare ma deve defluire, altrimenti corriamo il rischio che si ammali. I fori devono naturalmente essere controllati nel tempo perché possono anche ostruirsi.
Potatura
Non è necessario potare regolarmente la Strelitzia Nicolai, ma comunque possiamo prendercene cura eliminando le foglie secche o danneggiate, in particolar modo dopo la fioritura, quando possono sorgere foglie gialle o morte. Possiamo rimuovere anche la punta marrone delle foglie, ma in linea di massima consigliamo di non eseguire potature eccessive.
Strelitzia Nicolai, malattie e parassiti
In realtà ci troviamo di fronte a una pianta molto resistente, ma può essere comunque soggetta ad alcune infestazioni parassitarie o malattie. Quella più critica è il marciume radicale, spesso dovuto ai ristagni idrici o ai substrati eccessivamente compatti. Tra i parassiti più comuni troviamo gli afidi e le cocciniglie, che rappresentano le principali minacce. Consigliamo quindi di monitorare regolarmente la pianta e di garantirle un trattamento naturale per prevenire e contrastare le infestazioni. Per il resto, possiamo usarla per arredare: le sue magnifiche foglie renderanno il nostro living in stile giungla urbana.