Edgeworthia chrysantha, quando fiorisce, come riprodurre e potare il bastone di San Giuseppe

L'Edgeworthia chrysantha è l’arbusto che fiorisce in pieno inverno, sfoggia profumi inebrianti e rami flessibili, con un’eleganza scenografica irresistibile

Foto di Francesca Secci

Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Pubblicato: 9 Febbraio 2025 22:06

L’Edgeworthia chrysantha suona come il nome di un elisir esotico, ma dietro questa patina misteriosa si nasconde un arbusto che sa il fatto suo. Forte, elegante, mai banale, è la risposta botanica a chi cerca carattere senza troppe complicazioni. Merito di Michael Pakenham Edgeworth, il botanico che l’ha classificata e le ha dato un nome che omaggia anche la sorella Maria, scrittrice irlandese. Il termine Chrysantha deriva dal greco e significa “fiori d’oro”. Oro vero, perché i suoi petali luminosi sembrano forgiati dal sole d’inverno, pronti a rubare la scena quando il giardino è in letargo.

Origini e diffusione

Il nome scientifico potrebbe intimidire, ma questa pianta è tutt’altro che snob. In Italia si fa chiamare bastone di San Giuseppe, un nome che evoca saggezza e tradizione, complice la sua fioritura proprio nel periodo della festa del santo. Ma il lato rock di questo arbusto sta nel suo alias più audace: “arbusto della carta”, un chiaro riferimento al suo ruolo nella produzione cartaria. Gli inglesi, notoriamente pragmatici, l’hanno ribattezzata “paperbush”, mentre nei paesi anglofoni si spinge oltre con “Oriental Paperbush”.

Un aristocratico botanico dal cuore ribelle. Questo arbusto, parte della nobile famiglia delle Thymelaeaceae, affonda le radici nelle terre orientali della Cina e della Birmania, dove si è fatto strada tra montagne e colline con l’eleganza di chi sa il fatto suo. Ma non si è fermato lì. Ha trovato casa in Corea e Giappone già dal XVI secolo, e con il piglio di un esploratore d’altri tempi, ha messo piede in Europa nel 1845, conquistando poi anche il Nuovo Mondo.

Una pianta elegante in ogni stagione

L’Edgeworthia chrysantha è il genere di pianta che non si accontenta di passare inosservata. Sfoggia il suo look migliore proprio quando il resto del giardino è in letargo, esibendo grappoli di fiori color crema dal profumo ipnotico, un colpo di scena invernale che strappa applausi. I suoi rami sono veri acrobati, così flessibili da potersi annodare senza spezzarsi, un talento naturale che le ha fatto guadagnare il soprannome di “pianta dei nodi”. Non si limita a crescere in altezza – può raggiungere anche i 2,5 metri – ma si espande in larghezza con un’eleganza che non ammette confini, trasformando ogni spazio in una scenografia di pura bellezza.

Fioritura profumata e spettacolare

Da gennaio a marzo, l’Edgeworthia chrysantha entra in scena con una fioritura che sembra rubata a un sogno d’inverno. I suoi fiori, raccolti in mazzetti perfettamente orchestrati, diffondono un profumo che non si limita a essere intenso: è un vero e proprio colpo di scena olfattivo. Rivestiti da una delicata peluria bianca, questi piccoli gioielli spaziano dal giallo all’arancione fino al bianco crema, offrendo uno spettacolo cromatico che stravolge il paesaggio spoglio dell’inverno.

A differenza delle piante che si fanno desiderare, questa sa quando prendersi la scena. Le infiorescenze si formano con discrezione già dalla fine dell’estate, rimanendo in attesa del momento perfetto per esplodere in tutta la loro bellezza, regalando al giardino un’allure sofisticata e inaspettata.

Per una fioritura che lascia senza fiato, vuole un trattamento degno di una star. Un fertilizzante bilanciato a rilascio lento all’inizio della primavera e dell’autunno è il segreto per foglie rigogliose e fiori che sembrano usciti da un set fotografico. Un tocco extra di potassio assicura una performance da standing ovation.

Condizioni ideali per la coltivazione

L’Edgeworthia chrysantha non è il tipo da accontentarsi di angolini bui. Ama la luce e sa come prendersi la scena. Preferisce una posizione soleggiata o di mezz’ombra, godendosi almeno sei ore di luce diretta al giorno. Nei climi torridi, una leggera ombreggiatura pomeridiana può evitare che il suo fogliame si trasformi in un’opera d’arte bruciata dal sole.

Per quanto riguarda temperature, è una pianta dura resistente, ma con stile. Perfetta come pianta d’appartamento, regge temperature fino a -10°C senza battere ciglio, ma sopra i 35°C comincia a soffrire come un turista sprovveduto sotto il sole di agosto. Nei mesi freddi, un po’ di protezione dagli elementi più spietati, come il vento gelido, la aiuterà a mantenere il suo portamento impeccabile.

Il terreno deve essere ben drenato, ricco di sostanze organiche e con una leggera acidità. Un mix di terriccio da giardino, compost e sabbia la farà sentire come in un resort di lusso, evitando quegli sgradevoli ristagni d’acqua che detesta profondamente.

Irrigazione: quante volte va innaffiata

Questa pianta ama l’umidità, purché il suo letto non si trasformi in una palude. Due annaffiature settimanali in primavera ed estate la mantengono felice, mentre in inverno le basta un sorso ogni tanto, giusto per non seccarsi completamente.

Come potare il Bastone di San Giuseppe

Nessun dramma da parrucchiere. L’Edgeworthia chrysantha non ha bisogno di tagli drastici per mantenere il suo fascino. Basta sbarazzarsi dei rami secchi o danneggiati per farla rimanere impeccabile. Il momento giusto per darle un ritocco è alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera, prima che parta con il suo spettacolo stagionale.

Questa pianta non ha tempo per le debolezze. Robusta come poche, non si lascia intimidire da parassiti o malattie. L’unica minaccia è l’acqua stagnante, che potrebbe rovinare le radici e mandare all’aria la sua impeccabile resistenza. Meglio non esagerare con le coccole idriche.

Propagazione

Vuole lasciare il segno? Facile. Si moltiplica senza troppe pretese: basta una talea semilegnosa prelevata in estate o la divisione dei cespi in autunno. Le nuove piantine hanno solo una richiesta: un ambiente umido ma non esageratamente zuppo. Con un minimo di attenzione, si replicherà come una star di successo.

Quando il vaso comincia a starle stretto come un abito fuori taglia, è il momento di darle un upgrade e spostarla in giardino. Il periodo perfetto è la fine inverno, quando la natura si risveglia e anche lei è pronta a mettere radici più profonde. Basta scavare una buca generosa, almeno il doppio del vaso, e adagiarla con la delicatezza che si riserva a una star pronta a brillare nella sua nuova location. Vietato maltrattare le radici, perché un ingresso in grande stile merita il massimo rispetto.

Curiosità sull’Edgeworthia chrysantha

L’Edgeworthia chrysantha non è solo un piacere per gli occhi. In Giappone, la sua fibra viene usata per produrre carta di pregio, persino quella delle banconote. Le sue fibre sono rinomate per la resistenza e la qualità, tanto da essere impiegate per realizzare una particolare carta giapponese fatta a mano, utilizzata in arti tradizionali e nella manifattura di documenti di pregio.

In Cina, invece, la pianta ha un ruolo di rilievo nella medicina tradizionale: la corteccia e le radici sono impiegate per le loro proprietà antinfiammatorie e analgesiche, mentre i boccioli vengono utilizzati per trattare disturbi oculari.