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Tutto quello che devi sapere sulla chirurgia intima femminile

Crescono le richieste di chirurgia intima femminile. Abbiamo approfondito l’argomento con un esperto in materia: il Dottor Vito Contreas

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Cosa si intende per chirurgia intima femminile? Quando è opportuno farla e soprattutto a chi bisogna rivolgersi? Abbiamo voluto consultare il Dott. Vito Contreas, rinomato chirurgo plastico che opera a Roma e a Cagliari, per approfondire un tema che sta a cuore a moltissime donne.

Il Dott. Vito Contreas si contraddistingue per una filosofia professionale volta a offrire ai pazienti un servizio di altissima qualità

Il suo ricco curriculum, costantemente aggiornato grazie alla partecipazione a congressi, master specialistici e collaborazioni con prestigiose università, testimonia la sua dedizione all’eccellenza, con particolare attenzione al benessere psicologico dei pazienti. Visto l’aumento di richieste di interventi di labioplastica, abbiamo deciso di rivolgerci a lui per capirne di più.

Dott. Contreas, pensiamo sia d’accordo sulla rapida crescita della chirurgia intima femminile. Vuol dirci la Sua opinione in merito?

È vero: esiste un sensibile aumento del numero delle donne che ricorrono alla chirurgia intima. L’obiettivo costante di queste pazienti è quello di rimuovere un disagio in grado di causare problemi nella sfera sessuale e negli atti normali della vita quotidiana. Ed è proprio per ritrovare una parte importante dell’essere donna, che un numero sempre più importante di donne chiede a noi plastici di eseguire interventi atti a migliorare l’aspetto e la funzionalità dei loro genitali esterni.

È logico ritenere che la problematica anatomica di cui stiamo parlando sia sempre esistita. Quali sono quindi i motivi dell’aumento di richiesta per questo tipo di chirurgia?

La chirurgia estetica legata all’intimità della donna, si estende su due versanti: uno estetico e un altro funzionale. La maggiore attenzione prestata a questa regione corporea, porta la donna a curarsi molto di più dell’aspetto di queste zone. L’estetica del corpo, estesa a tutti i dettagli anatomici, viene proposta ogni giorno da tutte le sorgenti mediatiche ed al contempo la donna ha iniziato a ridurre la peluria, non solo a livello delle ascelle e degli arti, ma anche a livello genitale. Questo porta a scoprire una regione tradizionalmente “nascosta”, che oggi viene più facilmente esaminata e giudicata, permettendo così di tratteggiare veri e propri modelli estetici coi quali ogni donna è portata a confrontarsi.

Questo per quanto riguarda l’aspetto estetico, ma come accennava Lei stesso, ci sono, a volte, anche problematiche funzionali.

Certe esigenze ci sono sempre state: ora però c’è la consapevolezza che la chirurgia plastica è in grado di intervenire efficacemente in questa regione corporea. Per altro la donna ritaglia sempre più spesso un po’ del suo tempo da dedicare all’attività ginnico-sportiva ed in questo campo molte specialità risultano compromesse da certe alterazioni anatomiche dei genitali esterni.

Ma veniamo alle diverse tipologie di intervento applicabili  

Uno degli obiettivi di questa particolare chirurgia è rappresentato dal pube e dalle grandi labbra. Entrambi, infatti, possono presentarsi eccessivamente adiposi o, al contrario, svuotati e flaccidi. Sono pertanto richiesti interventi di volumizzazione, ovvero di riduzione con rimodellamento. Le grandi labbra, nel corso della vita tendono a “svuotarsi” e quindi a perdere il turgore caratteristico dell’età giovanile, permettendo peraltro alle piccole labbra di divenire più evidenti e più soggette ai traumi esterni. Il chirurgo, di conseguenza, procede ad infiltrarle con acidi ialuronici specifici ovvero ad eseguire un vero e proprio autotrapianto di tessuto adiposo prelevato dallo stesso soggetto (lipofilling). Ma l’intervento intimo più richiesto è senz’altro quello della plastica delle piccole labbra, al quale si ricorre quando le piccole labbra si sviluppano in misura eccessiva, ovvero se presentano un’evidente asimmetria fra i due lati. Altre volte, complice anche la riduzione parafisiologica delle grandi labbra, aumentano di proiezione, rendendosi particolarmente evidenti e vulnerabili ai comuni traumi quotidiani.  Si tratta di una condizione generalmente mal tollerata ed è quindi frequentemente richiesto un intervento di riduzione.  La procedura non presenta particolare invasività: si può eseguire ambulatorialmente in anestesia locale e, nella fase postoperatoria, non è seguita da significative limitazioni fisiche.

 Potrebbe descriverci meglio la fase di convalescenza postoperatoria?

Indicativamente, si può parlare di fastidi sicuramente prevalenti durante la prima settimana, ma che vanno poi a scemare rapidamente nel periodo successivo. Sarà bene riprendere l’attività sportiva non prima dei trenta giorni dall’intervento e quella sessuale non prima dei quaranta.

Dott. Contreas, le delucidazioni che ci ha fornito sull’argomento proposto sono state particolarmente chiare ed esaustive, ma ci tolga un’ultima curiosità: qual è il profilo di donna che maggiormente si avvale della chirurgia intima?

Si è in presenza di due tipologie di donne, uno caratterizzato da soggetti molto giovani, che tengono a risolvere problematiche ti tipo prevalentemente “estetico” e che quindi vivono con estremo disagio dismorfie anatomiche evidenti, come può essere, ad esempio, un’eccessiva asimmetria o un particolare sviluppo delle piccole labbra. L’altra tipologia di pazienti è, al contrario, caratterizzata da donne mature, che vedono nell’intervento un mezzo atto principalmente al ringiovanimento di quella regione anatomica.