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Medicina rigenerativa: cos’è e quando utilizzarla?

Il Dottor. Vito Contreas ci parla di medicina rigenerativa come rimedio per contrastare l'invecchiamento della pelle ma non solo

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Redazione

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Si sente parlare sempre più spesso di medicina rigenerativa e di trattamenti innovativi che si fondano sui principi di questa nuova scienza. Se ne parla in tanti settori ma, sicuramente, uno di quelli in cui  appare più ricorrente è senza dubbio quello della chirurgia e della medicina estetica. Abbiamo voluto chiedere al Dott. Vito Contreas, noto chirurgo plastico ed estetico che opera tra Roma e Cagliari, il suo pensiero in merito a questa novità.

L’intervista al Dott. Vito Contreas

Dottor Contreas, ci può spiegare cos’è la medicina rigenerativa?

La medicina rigenerativa è quella branca della medicina che, per ottenere il suo obiettivo terapeutico, punta a stimolare le capacità di autoriparazione dell’organismo umano. In sostanza è ormai assodato che l’organismo possiede in proprio una serie di strumenti in grado di portare a guarigione certe malattie, ovvero di riparare certe lesioni.  La medicina rigenerativa, invece che sostituirsi a questi strumenti introducendo nell’organismo sostanze chimiche, ovvero intervenendo chirurgicamente sull’anatomia lesionata, si sforza di ottenere il meglio dall’ attivazione e dallo sviluppo di tutte quelle capacità di autoguarigione che già sono insite nell’organismo stesso.

 Quali sono i settori dove la medicina rigenerativa ottiene i maggiori successi?

La medicina rigenerativa si rivolge a meccanismi autoriparativi presenti in tutti i distretti dell’organismo e pertanto non è più affine ad una specialità piuttosto che ad un’altra, tant’è che pian piano tutte le specialità si stanno convincendo a farne uso. Questo soprattutto in quei settori in cui la medicina convenzionale non riesce ad essere sufficientemente efficace, come ad esempio nel campo delle malattie degenerative neurologiche (vedi Alzheimer, etc.), dove il traguardo è quello di ricostruire e quindi sostituire le cellule degenerate con elementi nuovi e sani.

Dott. Contreas, ci parli invece della medicina rigenerativa nel suo settore, ovvero nella chirurgia e nella medicina estetica.

Nel mio settore la medicina rigenerativa trova la massima applicazione sia nel campo della guarigione delle ferite complesse e dei loro esiti, che per contrastare il semplice invecchiamento dei tessuti. Si intuisce infatti quanto sia importante favorire i naturali meccanismi di recupero dell’organismo, sia per il riparo delle lesioni, che per il ripristino dei tessuti compromessi dall’avanzare degli anni. Così, ad esempio, con la medicina rigenerativa riusciamo a stimolare la produzione di elementi fondamentali per il benessere del mantello cutaneo, come il collagene e l’elastina, anche in quelle cellule, che col passare degli anni, sembrano averne dimenticato la procedura. Ecco che, a fianco dell’acido ialuronico o della tossina botulinica, i grandi protagonisti della medicina estetica classica, cominciano a moltiplicarsi tutti quegli strumenti biologici, biochimici o fisici, che anziché produrre risultati di semplice e temporaneo camouflage, riescono ad ottenere un reale e più duraturo ringiovanimento dei nostri tessuti.

Può accennare a qualche strumento in particolare?

In campo fisico, l’energia emanata da molti dei nostri apparecchi laser o a radio frequenza, rappresenta un esempio di medicina rigenerativa, come è medicina rigenerativa una molecola come l’acido Polilattico o soprattutto le cellule staminali estratte dal nostro tessuto adiposo. Sono anche medicina rigenerativa i fattori di crescita presenti nelle nostre piastrine (il famoso PRP) o, ultimi arrivati, gli Exosomi, capaci di trasmettere preziosissime istruzioni di ringiovanimento alle nostre cellule stanche e malate.

Quali sono, a suo parere, i traguardi che la medicina rigenerativa può prefiggersi nell’immediato e nel più lontano futuro?

Ritengo che, nell’immediato futuro, nel campo della chirurgia plastica ci si possa aspettare un’affermazione sempre maggiore della medicina rigenerativa che ci gratifica con risultati ogni giorno più importanti. Basti pensare che, ormai, nei nostri studi, riusciamo, con pratiche semplici e minimamente invasive, ad estrarre le cellule staminali presenti nel nostro tessuto adiposo, ovvero i fattori di crescita presenti nelle piastrine del nostro stesso sangue. E che, volendo ulteriormente semplificare le procedure, oggi possiamo conservare nel frigorifero del nostro ambulatorio sostanze come gli Exosomi, che rappresentano il messaggio rigenerativo, che le cellule staminali inviano alle cellule danneggiate per indurle ad autoripararsi. Passi da gigante quindi, che promettono risultati sempre più importanti anche a breve termine.  Ciò che ci riserva il futuro più lontano è difficile poterlo prevedere, ma sicuramente, con la velocità con cui si muove la ricerca scientifica, ritengo si possa andare veramente molto, ma molto lontano.