Il gelato fa ingrassare?

Il gelato fa davvero ingrassare? Scopri quante calorie contiene, quanto mangiarne e come gustarlo anche se sei a dieta.

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Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

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Arriva l’estate e con lei una domanda che torna puntuale come il caldo: Il gelato fa ingrassare? La verità è che, come spesso accade nel mondo dell’alimentazione, non esiste una risposta assoluta, ma tante sfumature. Il gelato è senza dubbio un alimento calorico e zuccherino, ma demonizzarlo a prescindere è un errore. La chiave, come sempre, sta nella qualità, nella quantità e soprattutto nel contesto della dieta in cui lo inseriamo. In questo articolo scopriremo quanto gelato possiamo mangiare senza compromettere la linea, quando è meglio consumarlo e come inserirlo con intelligenza anche in un regime alimentare sano. E sì, ci sarà anche spazio per qualche consiglio utile per chi è a dieta ma non vuole rinunciare a una coppetta ogni tanto.

Dal punto di vista nutrizionale

Prima di tutto, capiamo cosa c’è davvero dentro un gelato. Dal punto di vista nutrizionale, il gelato è un alimento completo, perché contiene carboidrati (soprattutto zuccheri), grassi, proteine, e in alcuni casi anche vitamine e sali minerali, soprattutto se parliamo di gelato artigianale o a base di latte. Un classico gelato alla crema apporta in media 200-250 kcal per 100 grammi, mentre uno alla frutta, realizzato con acqua e zuccheri, si aggira intorno alle 130-150 kcal per 100 grammi. Il contenuto calorico può aumentare ovviamente se il gelato è arricchito con panna, cioccolato, biscotti o topping vari.

Il gelato fa ingrassare?

L’aumento di peso non dipende da un singolo alimento, ma dal bilancio calorico complessivo. Ingrassiamo quando introduciamo più calorie di quelle che consumiamo, punto. Quindi sì, anche mangiare troppo riso integrale può farti ingrassare. E no, un gelato ogni tanto non compromette la tua forma fisica, se il resto della giornata (e della settimana) è gestito in modo equilibrato.

Il problema nasce quando il gelato diventa:

  • un’abitudine quotidiana non compensata;
  • uno sfogo emotivo serale e incontrollato;
  • un’aggiunta eccessiva a una dieta già calorica.

Meglio crema o frutta?

Questa è un’altra domanda classica. Il gelato alla frutta è spesso percepito come più leggero e in parte è vero: contiene meno grassi, essendo a base acqua, ma è comunque ricco di zuccheri semplici, spesso aggiunti. Il gelato alla crema, invece, ha più grassi (e quindi più calorie), ma fornisce anche una maggior quota proteica se fatto con latte e uova. Se sei a dieta o stai cercando di contenere le calorie, un gelato alla frutta artigianale, senza zuccheri aggiunti, è una buona scelta. Ma se preferisci le creme, niente panico: puoi optare per una piccola porzione o per versioni alleggerite.

Quanto mangiarne

Una porzione standard di gelato è di circa 100 grammi, corrispondente a una coppetta media o a due palline. In termini calorici:

  • 100 g di gelato alla frutta = circa 130-150 kcal
  • 100 g di gelato alla crema = circa 220-250 kcal

Se sei in un regime ipocalorico, puoi inserire il gelato come sostituto di uno spuntino pomeridiano, o in alternativa al dessert post-cena (ma attenzione alle ore). Oppure, nei giorni più caldi, puoi abbinarlo a un pasto leggero, magari pranzando con un’insalata mista e una coppetta da 150-200g di gelato, aggiungendo una manciata di frutta secca per bilanciare i macronutrienti. Se sai già che mangerai il gelato, gestisci i pasti precedenti prediligendo verdure, proteine magre e cereali integrali. Così non superi il fabbisogno calorico e mantieni la tua dieta in equilibrio.

Quando mangiarlo

Il momento della giornata in cui consumi il gelato può fare la differenza, soprattutto se sei a dieta. Mangiarlo a metà pomeriggio, magari dopo una camminata o un’attività fisica, ti permette di assimilare meglio gli zuccheri e usarli come carburante per il resto della giornata. Mangiarlo a fine cena, invece, può essere più problematico: il metabolismo rallenta nelle ore serali, e un surplus calorico notturno rischia di essere facilmente immagazzinato sotto forma di grasso, soprattutto se si tratta di zuccheri semplici.

A cosa fare attenzione

Non tutti i gelati sono uguali. Quelli artigianali di buona qualità contengono ingredienti semplici: latte, zucchero, uova, frutta vera, magari un po’ di panna. I gelati industriali, invece, spesso contengono:

  • Oli vegetali idrogenati
  • Aromi artificiali
  • Addensanti e coloranti
  • Zuccheri aggiunti in eccesso

Questi ingredienti aumentano le calorie e abbassano la qualità nutrizionale del prodotto. Per questo è sempre meglio leggere l’etichetta o scegliere una gelateria artigianale affidabile, che utilizza ingredienti naturali.

E a dieta?

Si può mangiare il gelato a dieta? Sì, ma con qualche accorgimento. Riassumiamo le regole d’oro per gustarsi il gelato senza sensi di colpa:

  • Scegli gelati artigianali o con ingredienti semplici
  • Preferisci le versioni alla frutta se vuoi contenere le calorie
  • Controlla la porzione: 100-150g sono sufficienti per godersi il gusto
  • Inseriscilo al posto di uno spuntino o pasto leggero, non come extra
  • Evita topping, coni glassati, panna montata se sei in regime ipocalorico
  • Mangialo lontano dalla sera, preferibilmente nel pomeriggio

Il gelato può anche essere un modo per evitare la restrizione eccessiva, che spesso porta a sgarri incontrollati. Concedersi un piccolo piacere con consapevolezza aiuta a mantenere una relazione sana col cibo, che è il vero segreto della sostenibilità a lungo termine.

Fonti bibliografiche

  • Functional ice cream health benefits and sensory implications, PubMed
  • Sensory and physical properties of ice creams containing milk fat or fat replacers, PubMed
  • Ice cream in the diet of insulin-dependent diabetic patients, PubMed
  • Reducing ice cream energy density does not condition decreased acceptance or engender compensation following repeated exposure, PubMed

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.