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Cos’è
Il cumino è una spezia che trova impiego in cucina e in erboristeria e fitoterapia per le sue proprietà aromatizzanti e curative. Quando si parla di cumino ci si può riferire al Carum carvi, il cumino dei prati o carvi, o al Cuminum cyminum, cumino. Entrambe le piante appartengono alla famiglia delle Umbrelliferae o Apiaceae e hanno portamento simile alle altre specie della sua famiglia, come il coriandolo. Le piante di cumino presentano dunque fusti eretti e ramificati, foglie pennatosette e fiori piccoli e biancastri riuniti in ombrelle. I frutti di cumino sono ricchi di olio essenziale responsabile delle proprietà aromatiche e terapeutiche della spezia e sono utilizzati, oltre che in cucina, in erboristeria e fitoterapia per la loro azione carminatica, digestiva, antispasmodica e diuretica. Il cumino e il cumino dei prati, sebbene simili tra loro per portamento e proprietà, hanno caratteristiche organolettiche differenti.
Proprietà e benefici
I frutti del cumino e del cumino dei prati sono ricchi di olio essenziale, acidi grassi e flavonoidi dall’azione simile. Entrambe le pianta hanno proprietà aromatizzanti, digestive, stimolanti sulle secrezioni salivari, gastriche e biliari, carminative, antispasmodiche, antimicrobiche. Il cumino e il carvi hanno poi proprietà emmenagoga e galattogoga, dunque la loro assunzione è in grado di stimolare il flusso mestruale e la produzione di latte.
Il ricorso a preparati a base di carvi e di cumino sono generalmente consigliati per favorire i processi digestivi, ridurre la motilità di stomaco e intestino e combattere le fermentazioni intestinali. Si tratta di rimedi particolarmente utili in caso di digestione lenta e difficile, aerofagia, flatulenza.
Come si usa
I frutti di cumino triturati o in polvere sono utilizzati in cucina per le loro proprietà aromatizzanti. La polvere di cumino può ad esempio essere aggiunta a soffritti, sughi, salse, contorni di verdura e piatti a base di legumi. Il sapore del cumino è gradevole e particolare e si sposa bene con quello del coriandolo, entrambi utilizzati nella preparazione dei falafel e dell’hummus di ceci.
In erboristeria e fitoterapia il carvi e il cumino si assumono sotto forma di tisana, tintura madre e olio essenziale. La tisana al cumino si prepara con un cucchiaino di frutti triturati da lasciare in infusione in 150 millilitri di acqua bollente per un quarto d’ora. L’infuso di cumino può essere consumato dopo i pasti principali per favorire la digestione e combattere le fermentazioni intestinali oppure al bisogno quando si ha la pancia gonfia o nel corso della giornata per stimolare la produzione di latte durante l’allattamento o per favorire la comparsa del ciclo mestruale. Se ne possono bene fino a tre tazze al giorno. I frutti triturati di cumino possono essere aggiunti anche ad altre tisane dall’azione simile come quelle a base di cardamomo, anice verde, finocchio e coriandolo. Inoltre, possono aiutare a ridurre l’azione troppo aggressiva dei lassativi antrachinonici che includono senna, cascara, frangula e rabarbaro.
La tintura madre, ottenuta dai frutti essiccati, si assume da una a tre volte al giorno con le stesse indicazioni, diluendone 30 gocce in un po’ d’acqua.
L’olio essenziale di cumino si usa esternamente diluito in un olio vegetale, ad esempio olio di girasole, olio di oliva, olio di mandorle dolci. Se ne aggiungono due o tre gocce a un cucchiaio di olio e si utilizza per massaggi all’addome per sgonfiare la pancia e favorire la digestione.
Controindicazioni
L’uso alimentare dei frutti di cumino e della tisana al cumino non presenta particolari effetti collaterali e controindicazioni, a meno che non ci siano sensibilità o allergie nei confronti della pianta o di altre specie appartenenti alla stessa famiglia o a quella delle Asteraceae.
L’utilizzo di olio essenziale è invece sconsigliato in gravidanza, allattamento, nei bambini, negli anziani e nelle persone che soffrono di epilessia. L’olio essenziale di cumino deve essere utilizzato con molta prudenza soprattutto per uso interno poiché presenta azione neurotossica, convulsivante e abortiva. L’olio essenziale di cumino andrebbe dunque assunto con moderazione, per brevi periodi e in dosi limitate, meglio se dietro consiglio e supervisione medica.
Esternamente, l’olio essenziale puro di cumino può avere azione irritante: occorre evitare il contatto con gli occhi e con la cute infiammata o non perfettamente integra e avere l’accortezza di diluire sempre l’essenza in modo opportuno prima di applicarla sulla pelle. Inoltre, l’essenza di cumino è foto sensibilizzante: le molecole al suo interno possono reagire sulla pelle esposta al sole causando scottature e ustioni e portando alla formazione di macchie scure, pertanto è bene evitare il sole per almeno dodici ore se sono stati utilizzati prodotti a base di cumino sulla pelle. Infine, l’olio essenziale di cumino va impiegato con attenzione e dopo aver sentito il parere del medico se si stanno seguendo terapie ormonali.