Camminare in montagna fa bene: tutti i vantaggi

Per quali motivi camminare in montagna fa bene e come farlo in sicurezza, godendo del paesaggio e dello sforzo fisico graduale

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Pubblicato: 19 Aprile 2019 09:26Aggiornato: 4 Luglio 2022 10:05

7 preziosi vantaggi

Pensiamo sempre che camminare sia qualcosa che fa bene a prescindere, come lavoro bilaterale che ci mette in contatto con il suolo e abbia benefici a livello muscolare, articolare, circolatorio. I benefici del camminare in montagna aumentano e coprono anche il versante psicologico, l’umore e il benessere generale. Vediamo tutti i vantaggi di una scelta che mette in sintonia il corpo e la mente:

I polmoni ringraziano

Quando si arriva ad alta quota i polmoni ci sono riconoscenti. Staccare dall’ambiente urbano e andare a raggiungere le vette permette al corpo di introdurre ossigeno pulito e quindi aiuta il ricambio cellulare. Respirando in pieno aria buona noi riattiviamo il metabolismo cellulare, andando ad aumentare il ritmo di rimozione degli scarti metabolici. In montagna l’altezza potrebbe rivelarsi non troppo positiva sotto certi aspetti e per certe persone; andando molto in alto si verifica una diminuzione dell’ossigeno nel sangue o ipossiemia, che provoca un aumento della permeabilità dei capillari, ma si tratta davvero di fenomeni che accadono a livelli molto alti. In generale, sono maggiori i benefici per quel che riguarda una serena passeggiata in montagna. La respirazione accelera lievemente a riposo a partire dai 1500-1800 metri. Si va a stimolare in modo nettamente importante il respiro quando si raggiungono quote sopra i 2000-2300 metri, perché i muscoli richiedono maggiore energia.

Pace mentale

Andando a camminare in montagna si hanno benefici immensi per quel che riguarda la quiete della mente, il riposo cognitivo, la sospensione dal lavoro cerebrale continuo. Diminuiscono le preoccupazioni e si riesce davvero a guardare le cose da un’altra prospettiva. Camminando in montagna ci mettiamo in stretto contatto con la nostra essenza profonda e andiamo a vivere le nostre emozioni all’aria aperta, nel pieno della quiete. Si apre la voglia di ascoltare i propri movimenti interiori e si vive con gioia anche quel che ci ha toccato in modo magari poco delicato. Cambiando prospettiva, ridimensioniamo anche le cose che ci accadono. Si riduce l’attaccamento, l’ansia e si entra in uno stato di gratitudine, ovvero nel potere del ringraziare il proprio corpo per quel che ci fornisce e ci offre. In altre parole, si scarica la mente da tutte le tensioni negative e si arriva a immergersi nella natura completamente.

Studiare l’appoggio podalico

La parte caudale dell’arto inferiore beneficia del camminare in montagna, specie se con calzature adeguate. Si va a sollecitare bene la pronazione e si conosce ed esplora meglio il proprio appoggio podalico. Se il piede va maggiormente in inversione o eversione, se ci troviamo meglio in discesa o salita. Sono tutti piccoli dettagli che ci fanno anche capire quali gruppi muscolari usiamo maggiormente, se tibiale anteriore o posteriore, se muscoli peronieri, etc. Si vanno a tonificare anche gambe e glutei e – qualora si volessero allenare anche le braccia e il tronco – si possono usare anche i bastoncini telescopici da trekking (molto consigliati anche per un maggiore stabilità e per scaricare meglio in discesa il peso sulle ginocchia e sulle caviglie).

Dispendio calorico

Camminare per i sentieri di montagna, lungo tutto il corso dell’anno, aiuta a tenersi in forma, specie se si abbina lo sforzo fisico a una corretta dieta. Ottima opzione quindi per chi soffre di diabete, per chi ha accumulato dei chili e per chi desidera bruciare grassi. Durante una camminata in salita si bruciano quasi il 40% di calorie in più rispetto ad una camminata in piano. Quando si cammina in montagna l’organismo non va ad attingere dai carboidrati come accade negli sforzi intensi e brevi, ma va a intaccare direttamente come fonte energetica i depositi adiposi. Anche una semplice passeggiata in collina o montagna bassa va ad attivare questo meccanismo di smaltimento.

Aspetto sociale

Andando in montagna regolarmente fai nuove esperienze, ti apri agli altri e condividi una bella e naturale passione. Stando in natura sei maggiormente in contatto con il tuo corpo e questo permette anche agli altri di conoscerti meglio e bene, aumentando naturalmente la tua autostima e sentendo che altre persone come te adorano stare nel verde. Possono nascere belle amicizie e, in qualche caso, scatta anche la freccia di Cupido…

Conoscere i tuoi limiti

Senti il battito che aumenta e percepisci tutta la tua forza, sali e senti che puoi andare oltre o, al contrario, senti che ti devi fermare. Psicologicamente queste transizioni sono importantissime per conoscersi e stare al meglio, per provare davvero a sperimentare la tua propria forza. Non avere paura, se sei in gruppo, di comunicare la stanchezza. Vedrai anche quanta soddisfazione si guadagna andando in montagna gradualmente, aumentando piano piano l’impegno. Conoscendo i tuoi limiti, avrai inevitabilmente voglia di superarli in modo sano e la montagna fa proprio questo effetto.

Riposare gli occhi

Passiamo molto tempo davanti a schermi e libri e testi; la montagna ci fa riposare gli occhi, che si ricaricano di fronte a distese verdi e smettono di sentirsi vincolati a mura, pareti, mezzi, situazioni costrette. Andare in montagna apre la mente e permette allo sguardo di spaziare, alimenta il nostro concetto primordiale di Spirito libero. Gli occhi si ricaricano e la zona orbitaria scarica le tensioni accumulate.