Diventa un nipote di Babbo Natale: regala un sogno a un nonnino

L'iniziativa è dedicata agli anziani ospiti delle RSA italiane. Ecco come funziona e come partecipare attivamente a questa iniziativa meravigliosa

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Irene Vella

Giornalista televisiva

Scrive da sempre, raccogli emozioni e le trasforma in storie. Ha collaborato con ogni tipo di giornale. Ha fatto l'inviata per tutte le reti nazionali. È la giornalista che sussurra alle pasticcerie e alla primavera.

C’è chi desidera una macchina da cucire, chi uno scialle nero, chi un abbonamento alla Gazzetta dello Sport, ma anche chi vuole rivedere la tomba del figlio per l’ultima volta o tornare nel proprio paese di origine per qualche ora. Loro sono Franca, Vincenza e Carlo, ospiti delle RSA sparse per tutto lo stivale, la loro età varia dai 65 ai 100 anni, e quelli sono i desideri che hanno espresso e scritto in una letterina indirizzata ai nipoti di Babbo Natale, il progetto che realizza i desideri degli anziani nelle case di riposo di tutta Italia.

La prima volta che ho sentito parlare di questa meravigliosa associazione è stata attraverso le frequenze di Radio Deejay, c’era questa volontaria che raccontava la gioia di poter esaudire le piccole richieste di questi nonni, rimasti magari da soli, o con una famiglia sulla quale spesso non voglio gravare, a volte per pudore, altre volte per vergogna, altre volte ancora per dimostrare di esistere ancora al mondo. E mentre Laura si commuoveva al ricordo del Natale 2022, con 8.145 desideri realizzati, io ascoltando la storia di Antonio che sognava di poter rivedere il mare, ho pianto, decidendo di mettere a disposizione il mio tempo e la mia penna per raccontare e dare la possibilità a chiunque ne abbia voglia di realizzare il sogno di uno di questi nonnini, non per sentirsi più buoni, ma per portare un sorriso a chi, nella vita, ne ha regalati tanti, perché non c’è niente di più speciale che regalare la sensazione ad un anziano di non essere stato dimenticato, di essere stato scelto da uno sconosciuto che si è preso a cuore la tua felicità.

Ma come funziona? Gli anziani affidano al sito inipotidibabbonatale.it i propri desideri, che sono frammenti della loro storia, espressione delle loro passioni. Chiunque può diventare nipote di Babbo Natale ed esaudire queste richieste. La meraviglia di questo progetto sta, non tanto nel valore economico dell’oggetto regalato, ma nella possibilità di far nascere delle relazioni significative tra questi giovani nipoti e le persone anziane, è l’affascinante scoperta dei rispettivi mondi, è l’incontro tra persone che hanno qualcosa da imparare l’una dall’altra. Gli anziani sperimentano il piacere di non essere dimenticati, di essere scelti e speciali per qualcuno; i nipoti vivono la gratificazione di far felice una persona anziana fino a quel momento sconosciuta; gli operatori si interrogano su desiderio e identità dell’anziano al centro del progetto educativo; i famigliari e la comunità intera, attraverso i racconti di questi incontri, scoprono la filosofia del dono e l’anziano come soggetto capace di desiderare e di donare lui stesso.

La bellezza e la forza dei Nipoti di Babbo Natale è che permette di creare relazioni speciali tra persone sconosciute, tra chi ha rinunciato a guardare al futuro e di chi ha ancora voglia di credere ai sogni. All’interno delle residenze, spesso gli anziani sono isolati e chiusi in loro stessi e perdono la capacità di sentire i propri bisogni o non trovano il modo per esprimerli. Grazie al progetto, essi hanno la possibilità di esprimere un desiderio e di vederlo realizzato: sapere che qualcuno ha pensato a loro, ha dedicato del tempo e delle risorse per regalare loro un momento di felicità, li fa sentire importanti e meno soli.

Come nasce il progetto Nipoti di Babbo Natale?
L’idea ci è stata proposta da Katerina Neumann, una ragazza originaria della Repubblica Ceca. Nel 2017, la radio nazionale del suo Paese ha realizzato e promosso questo progetto, al quale hanno partecipato centinaia di case di riposo e grazie al quale quasi 14.000 anziani hanno visto realizzato un desiderio. Un progetto semplice e pieno di vita, che noi di Un Sorriso in Più Onlus abbiamo subito abbracciato con entusiasmo,  affinché nessun anziano si senta solo a Natale.

Qual è la vostra mission?
Per noi dell’Associazione  nessuno dovrebbe mai sentirsi solo. Dal 2004 portiamo benessere, gioia e serenità alle persone più sole: anziani in casa di riposo, in ospedale e a domicilio; bambini e ragazzi ospiti di comunità educative del territorio comasco. Un lavoro quotidiano, fatto di relazione e di attenzione, di altruismo e di calore umano, di passioni condivise. Colonna portante dell’Associazione sono i volontari che, grazie alla formazione e al costante sostegno, si prendono cura delle persone che vengono loro affidate, valorizzando l’unicità dell’altro. Il sogno dei fondatori della nostra Onlus è che ogni anziano e ogni bambino, grazie al tempo trascorso con i volontari, possa sentirsi importante, amato e apprezzato; e altrettanto, così come ogni volontario. La meraviglia di tutto questo è il dono reciproco che si genera, lo scambio che avviene tra le persone che si incontrano, che si fanno del bene a vicenda, che si raccontano e riescono a trasmettere un po’ di sé all’alto. Che è poi quello che avviene nell’incontro tra gli anziani e i nipoti di Babbo Natale. Il digitale colloca una piccola realtà come Un Sorriso In Più al fianco delle RSA di tutta Italia, con questa e altre iniziative e progetti che supportano e integrano il lavoro degli educatori, accorciano le distanze e fanno sentire tutti meno soli.

Qual è stato il momento più bello e il regalo che vi ha emozionato di più?
Le esperienze che ci hanno maggiormente emozionato sono quelle in cui gli anziani protagonisti hanno potuto tornare ad essere gli uomini e le donne che sono sempre stati (tornare a cena con il marito/moglie; rivivere una giornata lavorativa, tenere una lezione al liceo, tornare in cassa al supermercato; rivivere una passione – la moto, il teatro, la pesca, lo sci, la montagna, cucinare, suonare, dipingere). Una signora ha chiesto di essere accompagnata un’ultima volta sulla tomba del figlio. Un’altra ha chiesto di rivedere la sua città e la città stessa (su iniziativa del consiglio comunale) ha organizzato una raccolta fondi per “riportarla” a casa. Ivana è partita da Bari con le vere orecchiette pugliesi per la signora Giacinta, pugliese in una RSA di Milano. Una nipote abruzzese ha scelto dal sito il desiderio di una signora residente in una rsa comasca: nella chiamata di presentazione hanno scoperto di essere originarie dello stesso paesino e a quel punto ha deciso di andare di persona a portarle il suo dono. Potrei raccontarne centinaia di meravigliose storie, ma le più belle sono quelle di amicizie che durano anno dopo anno, nonni e nipoti che si scoprono anime gemelle e non si lasciano più.

Come reagiscono gli anziani quando vedono arrivare i regali?
Le reazioni sono di sorpresa per essere stati scelti, incredulità per un desiderio realizzato, profonda gioia per l’incontro, commozione per la generosità dei nipoti e per le loro parole di auguri, piacere di ritrovare parti di sé, della propria storia, della propria identità; l’attesa genera voglia di vivere, un nuovo significato al tempo. Piangono, ridono, abbracciano, desiderano contraccambiare… e lo fanno con quegli occhi lucidi, pieni di gratitudine, di vitalità; ti raccontano la loro vita, ti dedicano una preghiera, ti scrivono un biglietto, ti danno un bacio e tu pensi “mi sono fatto il più bel regalo di Natale che avrei mai potuto immaginare”.

Cosa possiamo fare per aiutarvi?
Chi racconta il progetto è nipote di Babbo Natale e di tutti quegli anziani che hanno l’opportunità di poter esprimere il proprio desiderio grazie al fatto che la residenza in cui vivono riesce a conoscere il valore dell’iniziativa e scelgono di aderire. Chiunque desideri sostenere il progetto, rendendo felici migliaia di anziani, può fare una donazione: gli anziani ci aspettano, chi ha già partecipato dice “i nipoti arrivano sempre” e noi, insieme, non li deluderemo. L’iniziativa ha carattere pedagogico, perché mette al centro la tematica del “desiderio ritrovato”, promuove un processo di ascolto e di cura autentica della persona anziana. Il dono più grande che il progetto Nipoti di Babbo Natale ha fatto a tutti coloro che operano all’interno delle case di riposo è quello di scoprire che le persone anziane sono entusiaste, vitali, piene di idee e di desideri. Il tema del desiderio dell’anziano interroga gli operatori che curano gli interventi educativi e che devono essere capaci di creare le condizioni affinché gli anziani possano vedere riconosciuta la propria identità, possano essere felici, possano realizzare il proprio potenziale di vita qualunque esso sia. Il progetto si sviluppa secondo i principi dell’Economia del dono: il nipote di Babbo Natale partecipa all’iniziativa spinto dal desiderio di far felice una persona anziana che non conosce, senza aspettarsi nulla in cambio. Gli anziani, increduli nel vedere le loro richieste diventare realtà, restituiscono un dono di gratitudine e affetto. Il progetto non prevede un passaggio di denaro e il rapporto diretto con il beneficiario è un valore aggiunto e motivo di fiducia.