111 alberi per una bambina: la splendida tradizione indiana legata alla nascita

In questo villaggio indiano, nel cuore del Rajastan, ogni nascita viene celebrata in maniera straordinaria. Per ogni neonata, infatti, vengono piantati 111 alberi

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Sono tante, diverse e straordinarie le tradizioni del mondo legate alla nascita, a quel momento di gioia immensa, personale e condivisa. Perché poi si sa che l’arrivo di un bambino, o di una bambina, è destinato a cambiare per sempre la vita dei genitori e di chi gli sta intorno.

Baby Shower, gender reveal party e feste post nascita, sono sicuramente gli eventi più popolari, almeno per noi, quelli che permettono a famiglia e ad amici di riunirsi e incontrarsi per celebrare un’occasione speciale. Ma non sono gli unici. Dall’altra parte del mondo, infatti, esistono tradizioni e usanze, spesso conosciute, che affondano le radici in origini antiche o recenti, ma sempre nobili, feste simboliche che prevedono il coinvolgimento di tribù e popolazioni intere perché sì, la nascita di una nuova vita merita sempre una celebrazione speciale.

Ed è quello che succede a Piplantri, in India, nel cuore del Rajastan. Proprio qui, infatti, ogni volta che una bambina viene messa al mondo gli abitanti del villaggio si riuniscono tra i campi e la natura per piantare 111 alberi in suo onore.

111 alberi per una neonata: la meravigliosa tradizione

Non vengono offerti doni e regali costosi, almeno non nel senso materiale che conosciamo noi, perché in questo villaggio indiano ogni nuova vita, di sesso femminile, viene celebrata in una maniera inedita e sorprendente. Quello che succede a Piplantri, quando nasce una bambina, è tanto suggestivo quanto importante per le donne di tutto il mondo.

In una società asiatica che ancora oggi sottovaluta la figura femminile e predilige uno stampo patriarcale, quello che succede in questo villaggio del Rajastan si può raccontare come una luce scintillante in mezzo a una foresta buia.

Le origini di questa tradizione risalgono ai primi anni duemila quando, per favorire l’estrazione del marmo, gli alberi e le aree boschive delle colline circostanti vennero quasi interamente abbattuti. Tutto cambiò quando la figlia del capo del villaggio, alla sola età di 17 anni, perse la vita. Fu allora che suo padre scelse di piantare un nuovo albero in quella zona che rischiava di diventare desolata e priva di vita. Fu allora che questo gesto si estese a tutte le donne del villaggio.

Un omaggio alle donne, alla natura e alla vita

A partire dal 2007, il villaggio indiano di Piplantri è diventato il simbolo di una battaglia gentile che corre su due binari paralleli: da una parte la salvaguardia della natura, dall’altra la celebrazione delle donne.

Questa tradizione, seppur creata in tempi moderni, è ciò che rende un unicum questo luogo nel cuore del Rajastan. Nonostante infatti i riconoscimenti degli stessi diritti e delle pari opportunità delle donne, rispetto alla controparte maschile, in alcune culture è ancora fortemente radicata l’idea dell’inferiorità del sesso femminile.

Questo succede in molte parti dell’India e del mondo, ma non a Piplantri, dove ogni bambina che nasce riceve in dono ben 111 alberi piantati dai membri dell’intera comunità. Questa usanza, preservata e perpetuata fino ai giorni oggi, ha permesso anche alla natura di riappropriarsi dei suoi spazi. Fino a questo momento, infatti, sono stati piantati oltre 250.000 alberi in onore di tutte le neonate riportando il villaggio al suoo primordiale splendori.