Dicono che dietro un uomo di successo c’è sempre una grande donna che ha creduto in lui. E molto probabilmente questo è quello che è successo nella lunga storia d’amore tra Zdeněk Zeman e sua moglie Chiara Perricone. Una presenza stabile e discreta, che non ha mai spesso di supportare con riservatezza e la giusta dose di tenacia il lavoro da allenatore del marito.
Pacato e con voce roca da fumatore incallito, il boemo ha sicuramente segnato la storia del calcio italiano. Il suo lavoro da mister è stato indubbiamente rivoluzionario e unico, dogmatico e con principi ben radicati. Il gioco prima dei risultati, divertimento e bellezza più importanti dei titoli. E poi l’amore, la vera roccia dello Sdengo, così come è stato ribattezzato dal presidente del Foggia.
La storia d’amore tra Zeman e la moglie Chiara Perricone
Chiara Perricone è la moglie di Zeman, uno degli allenatori di calcio più noti in circolazione. Ha allenato molteplici squadre, dalla Lazio alla Roma, passando per il Napoli, la Salernitana, il Foggia, il Pescara (solo per citarne alcune). Ha rivoluzionato il mondo del pallone con il suo stile unico e fuori dagli schemi.
Tutto è iniziato a Palermo, la citta del cuore di Zeman. Qui la sua vita è stata stravolta professionalmente e privatamente e sempre qui è avvenuto il primo incontro con Chiara, nata e cresciuta nella città siciliana.
I due si sono conosciuti e innamorati verso la fine degli anni Sessanta: lui si era trasferito nel capoluogo siciliano dopo una vacanza con la famiglia. A causa dei drammatici fatti della Primavera di Praga è infatti rimasto a vivere in Italia: si è laureato con il massimo dei voti all’Isef di Palermo con una tesi sulla medicina dello sport.
“Nell’estate del 1968 da Praga venni a Palermo con mia sorella per passare le vacanze con mio zio Čestmír Vycpálek. – ha raccontato qualche tempo fa in un’intervista – Scoppiò l’insurrezione politica che portò alla Primavera di Praga. E nella notte fra il 20 e il 21 agosto ci fu l’invasione sovietica. Rimasi in Italia senza poter tornare: per venti anni non ho più rivisto la mia famiglia. Venti anni senza ricordi. Non mi mancano coppe e scudetti, mi mancano quei 20 anni”.
Successivamente è riuscito a diventare professore di educazione fisica all’istituto Gonzaga, poi allenatore di pallamano dell’Omeostasi Club, in serie B. L’incontro con Chiara è avvenuto prima dell’inizio della sua carriera nel calcio. Il colpo di fulmine praticamente in piscina, visto che la moglie di Zeman era una nuotatrice professionista della società palermitana Lauria dove il giovane Zdeněk insegnava nuoto e pallanuoto.
Un amore travolgente, tenuto rigorosamente alla larga da malelingue e pettegolezzi nonostante il successo dell’allenatore, culminato con il matrimonio e la nascita di due figli. La coppia ha vissuto i primi anni di questa relazione a Palermo, dove sono nati anche i figli Karel e Andrea, per poi spostarsi in giro per l’Italia a seconda dei vari contratti lavorativi di Zeman. Oggi il mister e la moglie abitano a Roma.
Chiara Perricone è una donna molto riservata, non possiede profili social e durante la lunga carriera di Zeman è sempre stata una presenza discreta. Da ex sportiva è però anche lei appassionata di calcio e condivide con il marito opinioni e pareri sull’argomento.
Il pallone è un affare di famiglia visto che il primogenito della coppia, Karel Zeman, ha deciso di seguire le orme paterne diventando anche lui allenatore.
La malattia del figlio di Zeman e Chiara Perricone
Nel 2019 Zdeněk Zeman ha parlato per la prima volta della malattia del secondogenito Andrea. Un dramma che il mister e sua moglie hanno vissuto nel riserbo più assoluto tanto che ad oggi non si conoscono molti dettagli a riguardo. Anche perché il figlio più piccolo di Zeman, come la madre, si tiene bene alla larga dai riflettori.
“Ho vissuto in questi ultimi anni il dramma di mio figlio Andrea che ha affrontato con coraggio una grave malattia – ha confidato Zeman un’intervista alla Gazzetta dello Sport – . In quel momento, in cui hai paura che il corso della natura si stia rovesciando, nulla ha più un senso. Ogni certezza si sgretola. È stato uno shock di cui parlo perché si è risolto abbastanza bene. Ma solo chi ha vissuto qualcosa di simile può capire sensazioni, il vuoto, il male dentro che niente può attenuare finché le cose non tornano al loro posto”.