Michela Murgia è morta all’età di 51 anni. La celebre autrice si è spenta dopo una lunga malattia. Nel corso dei mesi ha fornito aggiornamenti sulle proprie condizioni, offrendo un esempio di coraggio assoluto.
Si è raccontata attraverso i suoi canali social, senza filtri, rivelando d’essere affetta da un carcinoma renale al quarto stadio. Pochi giorni fa aveva lasciato l’ospedale in cui era ricoverata, tornando a casa nel calore della sua famiglia: “La risposta che vorrei dare a chi mi chiede continuamente come sto, che era quella che dava Cesare de Michelis: posso stare meglio, ma non posso più stare ‘bene’. ‘Meglio’ è comunque preferibile a male, quindi godetene con me”.
La felicità in famiglia
Ha lottato fino alla fine per riuscire a trasmettere un messaggio di speranza. C’è vita anche nella malattia, ecco cosa si ricava dalle tante immagini di sé che ha scelto di condividere nel corso della sua gravosa fase di convivenza con il cancro.
Ha avuto sempre al fianco suo marito Lorenzo Terenzi, che ha deciso di sposare lo scorso luglio. Una delle cure più importanti è stata inoltre la vicinanza dei “figli dell’anima” Raphael e Riccardo, la cui allegria è stata piacevolmente contagiosa per tutti questi mesi.
Un post in particolare torna alla mente oggi, in questo triste momento: “Svegliarsi alle 23 sotto morfina perché sul fuoco sfrigola il guanciale di una carbonara. Non la mangio, ma saperli di là felici che cucinano cose luride mi riempie di gioia indicibile”.
Il matrimonio e la malattia gentile
Riuscire a pensare che Michela Murgia abbia avuto la forza e il coraggio di raccontarsi, in una fase così estremamente dolorosa e intima della sua vita, è qualcosa di incredibile. Aveva spiegato d’avere pochi mesi di vita dinanzi a sé, decidendo di viverli in maniera pubblica.
Un ultimo gesto di impegno commovente, scegliendo inoltre di fare della “sopravvivenza emotiva” il tema del suo ultimo libro, Tre ciotole. A inizio luglio la celebrazione del suo amore, sposando il compagno Lorenzo. Si sono uniti in matrimonio civile: “Lo abbiamo fatto in articulo mortis”. Consapevole delle proprie condizioni, ha colto l’attimo per poter essere ancora libera di scegliere, senza lasciar decidere il corpo, che l’ha costretta a continui ricoveri negli ultimi mesi: “Ormai non diamo più niente per scontato”. Aveva poi pubblicato il video commovente sui social, scegliendo come brano d’accompagnamento Nobody’s Wife di Anouk.
Poter avere tutto questo materiale video e foto è di supporto per tutti coloro che l’hanno amata, in famiglia e al di fuori. Rappresenta inoltre un esempio di come anche la malattia possa essere affrontata in maniera alternativa, tentando di trovare sempre quel briciolo di forza per un sorriso, tanto per sé quanto per gli altri.
Intervistata dal Corriere della Sera, aveva definito il cancro una malattia molto gentile: “Può crescere anche per anni, senza farsene accorgere. Il cancro non è una cosa che ho, è una cosa che sono. Me l’ha spiegato bene il medico che mi segue”.
Accettato ormai il tempo che le restava, aveva confessato di star seguendo una cura per stimolare il sistema immunitario e guadagnare del tempo: “Mesi, forse molti”. Tempo da trascorrere con gli amori della sua vita, rinunciando di optare per un intervento che avrebbe soltanto portato via del tempo, bene così prezioso. Possiamo così dire che di lei ci resteranno gli scritti, gli esempi e i sorrisi, che fino alla fine ha saputo regalarsi con enorme forza d’animo.