Esce il libro postumo di Michela Murgia: le parole del figlio Alessandro Giammei su Dare la vita

"Dare La Vita" di Michela Murgia esce il 9 gennaio: di cosa parla il libro postumo curato dal figlio Alessandro Giammei

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Martina Dessì

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Michela Murgia ha scritto fino all’ultimo. Lo aveva promesso e così è stato: il 9 gennaio esce il suo libro postumo, Dare la vita, un pamphlet sulla genitorialità curato da uno dei suoi figli d’anima, Alessandro Giammei. “La mia anima non ha mai desiderato generare né gente né libri mansueti, compiacenti, accondiscendenti. Fate casino”, diceva lei, ed è quello che ha intenzione di fare la sua famiglia queer, quella che si è scelta e per la quale ha lottato nella ricerca continua della felicità.

Le parole del figlio Alessandro Giammei

L’uscita del suo libro postumo era certa fin dalle ore successive alla prematura scomparsa di Michela Murgia, avvenuta a seguito delle complicazioni causate da un aggressivo tumore al quarto stadio che aveva affrontato con grande coraggio. Ha dettato le sue parole fino all’ultimo, decisa a dare una sua personale visione sulla genitorialità che aveva cercato di spiegare anche in vita, raccontando le origini della sua famiglia queer e della volontà di proporre una visione della famiglia alternativa e libera dai legami di sangue.

“È un libro toccante, sulla genitorialità”, ha detto Alessandro Giammei a pochi giorni dalla scomparsa della scrittrice sarda ed è stato proprio lui a curare la pubblicazione del volume, dando seguito alle ultime volontà di Murgia. Nelle ultime pagine inedite che ha voluto lasciare ai suoi lettori, parla dei grandi temi a lei cari, scavando a fondo alle gioie e alle contraddizioni degli affetti. Si parla di genitorialità, di maternità, di gravidanza, di sangue e di legami d’anima, capaci di accrescere l’amore in un modello alternativo di responsabilità che aveva sperimentato personalmente.

Gli ultimi mesi di Michela Murgia

La scrittrice originaria di Cabras aveva raccontato ogni passo della sua malattia, a cominciare dalla diagnosi che non le aveva lasciato scambio. “Dal quarto stadio non si torna indietro”, aveva raccontato con grande serenità a Corriere della Sera, senza mai sottrarsi a quella che molti definiscono come una condanna a morte. Guerriera? Mai. Non si combatte contro il proprio corpo. “Il cancro non è una cosa che ho; è una cosa che sono – aveva detto – e l’ha spiegato bene il medico che mi segue, un genio. Gli organismi monocellulari non hanno neoplasie; ma non scrivono romanzi, non imparano le lingue, non studiano il coreano. Il cancro è un complice della mia complessità, non un nemico da distruggere. Non posso e non voglio fare guerra al mio corpo, a me stessa. Il tumore è uno dei prezzi che puoi pagare per essere speciale. Non lo chiamerei mai il maledetto, o l’alieno”.

Ha combattuto fino all’ultimo per le battaglie che le stavano a cuore, scontrandosi con chi è solito mettere da parte gli ultimi e sottrarre loro dignità, fino al 10 agosto 2023 – la notte di San Lorenzo – quando si è spenta serenamente dopo giorni di grande sofferenza. E al suo funerale c’erano tutti: gli amici della queer family, i suoi figli e Chiara Valerio, che ha pronunciato un discorso ricco d’amore, d’amicizia e recitato al presente, per renderla eterna. Dare la vita, il libro postumo di Michela Murgia, esce per Rizzoli in tutte le librerie il 9 gennaio 2024.