Maneskin, l’emozione di Angelina con la figlia è quella di tutte le mamme

Ospiti d’eccezione al concerto romano dei Maneskin, Angelina Jolie e sua figlia Shiloh, che hanno cantato insieme (seppur in area vip) alle 70mila persone del Circo Massim

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Chissà cosa avranno pensato Damiano, Vic, Ethan e Thomas quando hanno saputo che al loro incredibile concerto al Circo Massimo di Roma, un successo super annunciato, tra le 70mila persone accorse a rendere loro omaggio, c’era anche una delle donne più belle, famose, impegnate e “divine” al mondo, Angelina Jolie.

La meravigliosa regista e attrice, impegnata nella Capitale per le riprese del film tratto dal romanzo di Alessandro Baricco Without Blood-Senza Sangue, è arrivata al loro concerto come una mamma qualunque (nello spirito, s’intende, perché in pratica era scortata da un arsenale di bodyguard e aveva ovviamente un’area vip dedicata), per accompagnare la figlia 16enne Shiloh, fan della band.

E come le tantissime mamme presenti al concerto, Angie è stata immortalata mentre intonava i pezzi dei Maneskin, dondolava la testa al ritmo della loro musica, e guardava rapita la figlia eccitata, pensando probabilmente a quando aveva lei 16 anni, all’emozione provata ai primi concerti rock, alle scoperte di quegli anni.

Angelina Jolie e sua figlia Shiloh al concerto dei Maneskin
Fonte: IPA
Angelina Jolie e sua figlia Shiloh al concerto dei Maneskin

Negli occhi di Angelina che guarda Shiloh ci sono i migliaia di occhi delle mamme e dei papà che hanno accompagnato i loro figli al concerto. Non importa che lei sia Angelina Jolie, una delle donne più belle al mondo: lo sguardo, l’amore sono la fotocopia di tantissimi altri quella sera al Circo Massimo. Perché una delle più grandi meraviglie operate da questi 4 ragazzi poco più che ventenni, è stata quella di  riuscire a piacere trasversalmente a tutti, e di unire, avvicinare, accordare generazioni diverse. Nel nome della buona musica, della magia del sano rock. Lunga vita ai Maneskin!