Gina Lollobrigida e il patrimonio a Panama: a quanto ammonta il suo tesoro nascosto

Un'inchiesta rivela che il patrimonio della bersagliera potrebbe essere più ampio di quanto immaginato

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Gina Lollobrigida aveva un patrimonio a Panama? A quanto pare, la celebre e tanto amata attrice, avrebbe avuto un tesoro nascosto nel paradiso fiscale che potrebbe ammontare a cifre considerevoli.

La Lollo è morta lo scorso 16 gennaio e l’apertura dell’eredità è avvenuta qualche tempo dopo, dai documenti è emerso che i suoi averi sono stati suddivisi tra il figlio Milko Skofic e il suo storico assistente Andrea Piazzolla.

Gina Lollobrigida, a quanto ammonta il tesoro nascosto a Panama

Se la “questione patrimonio” di Gina Lollobrigida sembrava essere stata pubblicamente accantonata dopo l’apertura del testamento, dobbiamo ricrederci. Infatti, la verità su quanto possedeva l’attrice, si infittisce grazie all’inchiesta di L’Espresso che si basa sui Panama Papers diffusi dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (ICIJ) dai quali emergerebbe la presenza di un tesoro nascosto nel paradiso fiscale.

Il settimanale ha scoperto quella che definisce “una tesoreria offshore a Panama” creata a marzo del 2014, si tratta della Bewick International Inc ed è ancora oggi “vigente”. Secondo L’Espresso gli azionisti sono sconosciuti, ma chi ha il mandato a gestire la società è Luigia Gina Lollobrigida. Sempre lei era stata autorizzata “ad aprire un conto alla banca Safra nel Principato di Monaco” e avrebbe avuto “pieni poteri di gestire tutti i fondi”.

E proprio dal Principato di Monaco, sembrerebbero spariti 3,9 milioni di euro, denaro che aveva ottenuto dalla vendita dei suoi gioielli in un’asta a Londra. Secondo Michele Gentiloni Silveri, l’avvocato del figlio dell’attrice, questi soldi: “Depositati in banca a Montecarlo, furono trasferiti il 28 luglio 2013 in un paradiso fiscale – il legale ha poi proseguito – ma le autorità monegasche, nelle risposte alle rogatorie inviate dai giudici italiani, non hanno comunicato il nome della società beneficiaria”. Il trasferimento, quindi, sarebbe avvenuto pochi mesi prima della nascita della Bewick International Inc a Panama e il denaro potrebbe trovarsi proprio lì.

L’avvocato ha anche spiegato al settimanale: “Dai nostri atti emerge l’esistenza di almeno una società in un paradiso offshore, ma neppure i giudici italiani ne conoscono il nome – e poi ha aggiunto -: il suo capitale è rappresentato da 200 azioni che a tutt’oggi non sono nell’inventario dell’eredità: da anni si ignora chi le detenga”.

Gina Lollobrigida, la battaglia per l’eredità

Divisa a metà: il testamento di Gina Lollobrigida parla chiaro e la sua eredità deve essere spartita tra il figlio Milko Skofic e Andrea Piazzolla, suo storico assistente. Fanpage aveva ricostruito l’ammontare del patrimonio valutando che la cifra totale potesse essere intorno ai 10 milioni di euro. Escluse, ovviamente, le ultime indagini portare avanti dall’Espresso, dalle quali potrebbero essere emersi altri soldi.

E la battaglia per l’eredità della bersagliera è già accesa; infatti, il figlio ha accusato Andrea Piazzolla di averle fatto il “lavaggio del cervello”, ma lui ha respinto ogni accusa. Lo aveva fatto dalle pagine di Fanpage il suo avvocato Antonio Ingroia, che aveva dichiarato: “Nessuna perizia ha mai dichiarato la Lollobrigida incapace d’intendere. Andrea è l’unico che le è stato accanto negli ultimi anni, le aveva anche salvato la vita, e lei ha deliberatamente deciso di essere generosa e riconoscente con lui. Era per lei il figlio che avrebbe voluto”.

In un’altra occasione, sulle pagine di Chi, Piazzolla aveva rivelato di aver intenzione di usare la sua parte di eredità: “Qualsiasi cosa dovessi ereditare da Gina vorrei che fosse destinata al compimento delle sue ultime volontà: proteggere e divulgare le sue opere d’arte e poi aiutare i bambini dell’Africa”. E aveva rivolto un appello al figlio dell’attrice: “Lei desiderava non lasciare nulla al figlio, la sua volontà è nota. Mi rivolgo al figlio, gli chiedo di rispettare la volontà della madre e di mettere anche la sua metà per onorare quello che ha fatto la madre. Glielo chiedo pubblicamente”.