Elia contro de Grenet: non è solo triste, è gravissimo

Lo scontro tra Antonella Elia e Samantha de Grenet in prima serata cancella anni di sforzi. E pensare che siano due donne ad averlo messo in scena fa rabbrividire

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L’Amica Speciale

Semplicemente #unadivoi

Durante l’ultima puntata del GF Vip (qui il nostro racconto) è andato in onda un teatrino deprimente, a tratti agghiacciante, accompagnato dalle risate e dai commenti superficiali degli uomini presenti. Un teatrino che ha aperto gli occhi su una grande verità: l’aggressività verbale e il body shaming delle donne contro le donne possono essere subdoli, violentissimi e pericolosi. Ancor più se giustificati, minimizzati, quasi incoraggiati.

Quasi dieci minuti in prima serata in cui Antonella Elia, con lo sguardo spiritato, resa ancora più aggressiva dal ruolo di opinionista che l’ha autorizzata ad elevarsi a giudice implacabile di tutto e di tutti, si è rivolta a Samantha de Grenet in un crescendo di “Sei presuntuosa, anzi una bulla  di periferia, o meglio una borgatara ripulita male (…) Il massimo che hai saputo fare è stato essere la regina del Gorgonzola. (…) Sei una grandissima stronza“.

Fino all’exploit finale: “Ti strapperei quei riccioli orrendi che hai sulla testa e ti vedo pure ingrassata, stai cedendo al peso dell’età”. Con la de Grenet che le risponde a tono: “Sono 20 cm più alta di te”. In pratica: Sei stronza e grassa, dice l’una. Sei nana e vuota (pure con le rughe), risponde l’altra. Tra le due, Signorini se la ride e commenta divertito: “La cosa più stupefacente del duello è l’una che dà della grassa all’altra, che risponde di essere più alta”.

Il problema sta tutto qui: non c’è niente da ridere. Magari da riprendere, far notare loro che ci sono milioni di adolescenti e ragazze che le stanno guardando e che automaticamente pensano che pesare più di 50 chili o essere più basse di 170 cm possa essere un’onta, una vergogna, passibile di offesa e derisione. Perché – questo è il messaggio che è passato – quando invecchi e perdi la silhouette che avevi a 20 anni, quando ti vengono le rughe, cos’altro ti resta? Ti restano la testa, il cervello, la capacità di replicare con intelligenza alle offese gratuite. E la consapevolezza che la cattiveria, il body shaming – soprattutto fra donne –  è qualcosa che può fare danni enormi. Soprattutto in chi guarda e ascolta.