Alessandro, figlio maggiore di Paolo Rossi, rompe il silenzio per parlare del rapporto meraviglioso con il suo papà e della promessa di prendersi cura delle sorelline. Il calciatore, eroe del Mondiale del 1982, è scomparso a 64 anni lasciando un vuoto immenso nel cuore dei fan che hanno seguito le sue imprese calcistiche, ma soprattutto nella vita della sua famiglia.
Generoso, sempre gentile e sorridente, Rossi era riuscito a creare un ottimo rapporto con i suoi tre figli. Il maggiore, Alessandro, ha 38 anni ed è frutto del matrimonio con Simonetta Rizzato, prima moglie del calciatore, sposata quando era giovanissimo. Dopo il divorzio, nel 1998, Paolo Rossi aveva incontrato il grande amore della sua vita: Federica Cappelletti. Nel 2010 la coppia si era sposata e dal loro legame erano nate due bambine: Maria Vittoria e Sofia Elena.
38 anni e un lavoro come geometra, Alessandro Rossi non ha seguito le orme di papà Pablito, ma i due hanno lavorato spesso uno accanto all’altro a Vicenza, dove l’ex calciatore aveva creato una società immobiliare. La morte del padre è stato un duro colpo per Alessandro che ora ha una certezza: ci sarà sempre per le sorelle minori. A raccontarlo è stato lui stesso, svelando di aver fatto una promessa all’ex calciatore.
“Papà non si preoccupi, ci sarò sempre io per le mie sorelline e per la nostra famiglia – ha raccontato ai microfoni di Rai Sport – […] È una promessa che gli ho fatto. Gli ho detto che non mancherò mai, glielo devo. Era qualche mese che stava male e negli ultimi 10 giorni c’è stato un peggioramento ed è stato ricoverato. Papà rimarrà sempre nei nostri cuori”. Alessandro ha poi ricordato Paolo Rossi, un uomo dal cuore d’oro prima che un grande sportivo: “Aveva un carattere forte, da combattente. Non s’è mai arreso nei mesi in cui è stato malato. Purtroppo questa volta nn ha vinto lui, ha vinto il male che aveva […] Papà è sempre stata una persona umile, generosa, sempre presente. Fantastico anche nella vita privata. Non ha mai detto di no a nessuno, sempre disponibile ad aiutare gli altri. La sua dote più grande era l’altruismo”.