Veronica Ferraro, il menù “misero” al matrimonio fa polemica

Critiche per Veronica Ferraro e Davide Simonetta e il menù nuziale troppo semplice: l'influencer risponde alle critiche

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Redazione

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In quest’estate ricca di matrimoni vip, in molti sono rimasti colpiti dall’eleganza e dalla ricercatezza delle nozze di Veronica Ferraro, la migliore amica di Chiara Ferragni. L’influencer e il neo-marito Davide Simonetta, produttore musicale, si sono uniti per sempre in provincia di Lecco, nella splendida e floreale Villa Semenza, a Santa Maria Hoè.

La cerimonia è stata sobria e raffinata, non si sono visti troppi eccessi, e la presenza di grandi Big della musica, come Annalisa, Emma, Tananai e Giuliano Sangiorgi ha dato un tocco glam all’evento.

La polemica contro il menù di Veronica Ferraro e Davide Simonetta

Nonostante in molti si siano espressi favorevolmente su queste nozze semplici e raffinate, non sono mancate le polemiche. La prima sul discorso da testimone di Chiara Ferragni, giudicato troppo autoreferenziale (in stile “È il tuo matrimonio e ti parlo di me”). La seconda, che ha infiammato i social nelle ultime ore, sul menù scelto dalla coppia per la cena di nozze, un menù significativo ma considerato da qualcuno troppo “cheap”.

Ma in cosa consisteva questo menù? Si trattava di un cartoncino giallino, da classica trattoria, che riportava le portate: l’antipasto “Come a casa” che consisteva in pane e mortadella, il primo “La pasta di Veronica”, una semplice pasta al pesto, il secondo “Le polpette di Davide”, polpette di manzo con salsa di pomodoro, e “la torta di tutti”.

Un menù semplice, da domenica a casa della nonna, che colpisce per la differenza con i tradizionali menù di matrimonio: risotti allo champagne,” sferificazioni” di verdure e frutta, tagli di carne pregiati, alimenti che in sostanza non si mangiano tutti i giorni. Sui social in molti hanno giudicato questo banchetto misero, cheap, poco elegante.

C’è anche chi difende la scelta sobria, anti-spreco, e semplice, per rendere “quel giorno” un giorno carico di bellezza e poesia come una giornata qualunque a casa.

Veronica Ferraro risponde alle critiche: il significato della pasta al pesto

In realtà, come ha spiegato la sposa su Instagram e poi su X, la pasta al pesto ha un valore simbolico per lei. Una sorta di “rito di passaggio alimentare” dai ricordi della sua famiglia d’origine – dato che è la specialità di suo padre nonché il suo piatto preferito quando condivideva la tavola con i suoi genitori – alla nuova famiglia creata con Davide.

Probabilmente anche per le polpette esiste un significato affettivo altrettanto importante per lo sposo. La maggior parte delle critiche le ha suscitate però la torta, che è stata appoggiata su un tavolo e condivisa con tutti. Ognuno aveva la propria paletta per tagliarsi una fetta e su Instagram circolano video degli invitati che si avventano letteralmente sul dolce, un dolce semplice e rettangolare lontano dalle torte a più piani dei matrimoni vip e non solo.

C’è chi ha apprezzato l’idea, come Valentina Ferragni che nelle Storie ha espresso tutta la propria ammirazione per una scelta che toglie la solennità al momento e punta alla condivisione conviviale.

Queste critiche hanno davvero senso? Perché non apprezzare, da chi potrebbe permettersi ben altro, la scelta di qualcosa di semplice, familiare, di significato? Spesso la cucina della nonna è oggettivamente meglio di qualunque ristorante stellato. Ognuno di quei piatti aveva un valore affettivo. E il rito delle numerose portate servite a tavola non è una prescrizione obbligatoria; chi vuole discostarsi da questa tradizione, fa bene a farlo.

Per non parlare degli sprechi e dell’enorme quantità di cibo avanzato e buttato via dopo un matrimonio. In altre parole: posto che almeno al proprio matrimonio ognuno è libero di fare quello che vuole, la scelta è vincente e dovrebbe essere solo apprezzata.