Chi è Toomaj Salehi, il rapper iraniano contro il regime

La Corte Suprema ha annullato la sentenza di morte per Toomaj Salehi, il rapper iraniano voce delle proteste contro il governo

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

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Considerato la voce di una protesta contro fatti che purtroppo tutti conosciamo, Toomaj Salehi non è solo uno dei cantanti più conosciuti e seguiti in Iran, ma anche il simbolo di una rivolta contro un regime crudo e repressivo. Condannato alla pena di morte per aver dato voce alle sue idee e a quelle di tante e tanti iraniani, ora per Toomaj Salehi c’è una svolta che riaccende la speranza.

Chi è Toomaj Salehi

Nato a Esfahan il 3 dicembre 1990, Toomaj Salehi è un rapper iraniano molto conosciuto nel suo paese. Con quasi 3 milioni di followers su Instagram, negli ultimi anni è presto diventato nome noto anche a livello internazionale per via dei fatti legati alle proteste contro il regime iraniano di cui ha preso parte e le ripercussioni che queste hanno avuto sulla sua libertà.

Toomaj, infatti, canta e racconta le questioni sociali dell’Iran denunciandone la corruzione, la povertà diffusa e l’uccisione dei manifestanti. Un moto di protesta trasportato dalla forza della musica in un paese in cui tantissime cose sono proibite, spesso anche la musica stessa, in particolar modo se questa prova a minare la credibilità del governo.

Nel 2022, anno della morte di Masha Amini, la ragazza mancata in circostanze sospette dopo essere stata arrestata perché portava “male” il velo, Toomaj si è unito alla protesta degli attivisti utilizzando la sua voce per ricercare verità e giustizia. In uno dei suoi video cantava: “Il crimine di qualcuno è stato ballare con i capelli al vento. Il crimine di qualcuno è stato di essere coraggioso e di criticare 44 anni di governo. Questo è l’anno del fallimento.”

Una voce che fa da cassa da risonanza a un movimento sempre più presente e che non piace al governo. Toomaj viene arrestato con l’accusa di incitamento alla sedizione, riunione, cospirazione, propaganda contro il sistema e incitamento alla rivolta. Dopo essere stato rilasciato su cauzione, aveva denunciato le torture subite in carcere accendendo ancora una volta le proteste.

Nel 2023 era stato condannato a sei anni e tre mesi di reclusione, ed era stato incriminato per diffusione della corruzione sulla terra, condannato a morte dalla Prima Sezione del Tribunale rivoluzionario di Isfahan. Una sentenza che ha acceso proteste in tutto il Mondo: in molti, infatti, hanno voluto manifestare sostegno nei confronti del rapper, come alcuni cantanti italiani durante il Concertone del Primo Maggio.

Le proteste a favore di Toomaj Salehi
Fonte: Getty Images
Le proteste a favore di Toomaj Salehi

Toomaj Salehi, annullata la pena di morte

Il 23 giugno 2024 Amir Raisian, avvocato di Toomaj Salehi, ha annunciato sul suo account X che la Corte Suprema ha deciso di annullare la sua sentenza a morte. L’avvocato, spiegando che il rapper dovrà andare a un nuovo processo, ha spiegato che secondo la sezione 39 dell’Alta Corte, il caso sarà rinviato ad un altro tribunale per un riesame. “La Corte Suprema ha anche annunciato che la precedente condanna a sei anni e tre mesi di carcere di Salehi non era stata legale, a causa dell’esistenza di altre sentenze.”

“Toomaj è stato tenuto prigioniero senza motivo legale e solo per aver espresso opinioni critiche e aver sostenuto la voce delle persone che protestano e con il coinvolgimento di entità illegali. Ora la sua permanenza in carcere non ha fondamento giuridico e dovrebbe essere liberato al più presto per tornare tra le braccia della sua famiglia allargata.” Si legge in un post sul profilo Instagram del rapper.