Negli ultimi anni si è parlato tanto di Teo Teocoli e non per motivi legati a nuovi progetti lavorativi. Svariate le dichiarazioni che hanno fatto discutere e ora, compiuti 80 anni, ha rilasciato un’interessante intervista al Corriere della Sera. Tanti gli spunti e le polemiche.
L’età che avanza e il rapporto con Celentano
Fa un certo effetto “scoprire” d’avere 80 anni. Teo Teocoli lo dice chiaramente, dal momento che nella Milano in cui è cresciuto lui, a quell’età si era dei vecchi decrepiti, bene o male. Per fortuna l’asticella è stata spostata, dice, ma soprattutto “la testa è cresciuta poco, restando quella di un ragazzino”.
Ha festeggiato con alcuni amici in balera. Anche in questo caso, però, il tono torna a farsi un po’ mesto: “Abbiamo mangiato qualcosa, ma poca roba perché non ho tanti soldi”. Si ha la netta sensazione di un fastidio serpeggiante nei confronti del mondo televisivo, reo d’averlo escluso e (quasi) dimenticato.
In tanti gli devono molto e non si limita dal raccontarlo. Ha però ricevuto svariate telefonate per gli auguri, da Gerry Scotti a Paolo Maldini, fino al signor Carlo della Gialappa’s. Neanche un messaggio però da Celentano.
Il rapporto con Adriano continua a essere logoro: “Non lo sento da ormai cinque anni. Una volta a Milano si telefonava alla persona che non ti chiamava per un mese per chiedergli se fosse morto. Era una battuta. Lui però se l’è presa. So che tanto sta in casa, forse trafficando ancora con Adrian”.
Una sorta di frecciatina, incoerente con il messaggio di riappacificazione che dice di voler far passare: “Quel programma gli ha fatto male. Lo ha distrutto”. Dice però di sentirne fortemente la mancanza. Del resto lo frequenta da quando aveva 14 anni e lo reputa il più grande: “Spero oggi sia felice”.
La sua carriera, ieri e oggi
C’è stata una fase della sua carriera in cui i soldi non mancavano, come le offerte. Ne arrivavano a palate, di entrambi, “ma non ho mai pensato di arricchirmi. Il mio obiettivo era far divertire il pubblico e divertirmi un po’ anch’io”.
Ecco, però, di nuovo l’amarezza. Nel parlare di Mai dire gol, infatti, ripensa ad Aldo, Giovanni e Giacomo, giunti alla corte della Gialappa’s dopo che lui li aveva introdotti: “Sono diventati miliardari grazie a me”.
Oggi il discorso è diverso, decisamente. Continua a lavorare ma fa quelle che chiama “serate di saluto”. In pratica “vai e chiedi ‘come state?’, ‘vi divertite?’ Vai via e ti danno mille euro. Come 50 anni fa”.
Sente di certo la mancanza della televisione ma tornarci è cosa molto complessa. “Oggi si va per gruppi”, dice, con frecciatina a Fabio Fazio e al suo tavolo, che si è “talmente allungato che tirano giù il muro e finiscono a Lambrate”.
Aveva un rapporto, prima, con il padrone di casa di Che tempo che fa, ma poi hanno litigato: “Mi hanno lasciato ad aspettare in uno sgabuzzino per tre ore senza farmi in intervenire. Quando sono uscito, ho strillato un po’ a tutti”.