Il suo è un cognome pesante, offerto in dono da un padre ancor più ingombrante. Non è nostra intenzione far del vacuo vittimismo sui nepobaby e sulle difficoltà di crescere in una famiglia ricca, famosa e privilegiata. Eppure, non deve essere stato facile per Rosalinda Celentano crescere all’ombra di due genitori così, provando allo stesso tempo ad affermare la sua propria personalità e il suo personalissimo modo di vivere e di amare. Di certo, la questione non è ancora del tutto risolta, così come da lei stessa raccontato in una recente intervista.
Il rapporto tra Rosalinda e il padre Adriano Celentano
È il terzo frutto dell’amore tra la coppia più bella del mondo. Nata dai lombi di Adriano Celentano e Claudia Mori nel 1968, qualche anno dopo Rosita e Giacomo. È la più piccola di casa e, in un certo senso, anche la più ribelle. Forse, anche la più distante. Intervistata da Mow Mag, Rosalinda Celentano ha raccontato di aver sentito i propri genitori l’ultima volta “il 6 gennaio, per il compleanno di mio padre, gli ho fatto gli auguri e ci siamo scambiati un saluto”. Un saluto, circa 8 mesi fa. Non di certo la testimonianza di un legame solido, seppur, Rosalinda afferma secca: “Preferirei non soffermarmi su questo”.
Ma non ha paura di parlare del padre, almeno dal punto di vista professionale. Se in quanto padre avrà delle pecche, la figlia cantante ne riconosce l’indiscusso merito artistico: “La verità è che mio padre è sempre stato un visionario, un artista che ha saputo anticipare i tempi”. E a fare la cantante ci provò anche lei, nel 1990 partecipò a Sanremo Giovani con il brano L’età dell’oro, parte del suo primo e unico album. Ma non necessariamente l’ultimo: “La musica è e rimane la mia più grande passione, e siccome la vita sa essere imprevedibile, se dovessi imbattermi in un pezzo straordinario, uno di quelli che senti di dover assolutamente interpretare, potrei riprovare”.
L’amore senza etichette di Rosalinda
Nel corso dell’intervista, Rosalinda Celentano si apre – poco – anche sulla propria vita sentimentale. Per anni legata all’attrice Simona Borioni, oggi è single: “Per ora, il mio cuore se la passa benissimo da solo”. Sola e senza etichette. Non le va di essere definita bisessuale o qualsiasi altro termine incluso nell’acronimo LGBTQIA+. “Non credo nella necessità di incasellare le persone dentro categorie predefinite. – afferma – Ritengo che l’amore non conosca confini di genere. Un uomo può innamorarsi di un uomo così come di una donna, e lo stesso vale per una donna. Non c’è alcuna differenza. Se poi qualcuno vuole etichettarmi come una donna omosessuale, è affar suo”.
Per questo motivo, in passato ha mostrato una certa avversione nei confronti delle manifestazioni del Gay Pride: “Non riesco a immaginarmi su un carro, in mezzo a una parata, a festeggiare, come se ostentassi un trofeo. L’amore è un sentimento intimo che, a mio avviso, si celebra in un contesto privato, tra amici stretti, con la persona che si ama”. Insomma, anche se dovesse ritrovare l’amore, non urlerebbe mai al mondo di essere “la coppia più bella del mondo”.