Chi è Lunita, la figlia di Paolo Kessisoglu

Lunita Kessisoglu debutta a Sanremo con suo padre Paolo. Il loro duetto "Paura di me" esplora il rapporto tra generazioni e il disagio giovanile

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Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Pubblicato: 14 Febbraio 2025 16:37

C’è chi il palco dell’Ariston lo sogna per una vita e chi ci arriva direttamente grazie al cognome del padre. Lunita Kessisoglu, figlia dell’attore e musicista Paolo Kessisoglu, ha scelto di costruire il suo percorso artistico con impegno e talento.

A 21 anni ha già una personalità artistica ben definita, scrive, suona e canta senza l’ansia di dover dimostrare qualcosa a qualcuno. Certo, essere la figlia di un personaggio noto aiuta, ma non basta: se non hai talento, Sanremo ti sputa fuori in tre minuti netti.

Paolo Kessisoglu conosce bene il palco dell’Ariston, ci è già passato con il microfono in mano e un ruolo da co-conduttore nel 2011, al fianco di Gianni Morandi, Luca Bizzarri, Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis. Ha fatto il giudice a Sanremo Giovani nel 2018, nell’anno della vittoria di Mahmood. Ma questa volta non è lì per dare voti o per fare da spalla: questa volta è lì per cantare. E non con il collega di sempre, Luca Bizzarri, ma con la persona che più di tutte lo conosce davvero, sua figlia Lunita.

Chi è Lunita Kessisoglu

Lunita Maria Kessisoglu è un’artista di 21 anni con il fuoco della musica nel sangue e un’idea precisa della sua strada. Figlia dell’attore e musicista Paolo Kessisoglu e della giornalista ed esperta d’arte Sabrina Donadei, ha deciso di non vivere all’ombra del cognome paterno, ma di costruire il proprio percorso con studio, impegno e talento. Pianista e cantautrice, ha affinato la scrittura fino a trasformarla in un marchio di fabbrica, capace di raccontare inquietudini e sogni senza filtri.

Ma Lunita non è solo musica. È una GenZ, un simbolo delle nuove generazioni, una voce che abbraccia il cambiamento e lo rappresenta. Attiva nella comunità LGBTQIA+, porta avanti il concetto di fluidità di genere, credendo fermamente che l’arte debba essere un mezzo di espressione autentico, libero da ogni etichetta imposta.

Un debutto carico di emozioni sul palco dell’Ariston

Stasera, sul palco più sacro della musica italiana, Lunita Kessisoglu non sarà solo la figlia d’arte, ma un’artista con un messaggio potente. Accanto a suo padre, darà voce a un duetto che non è solo una canzone, ma una confessione tra generazioni, una finestra su quei silenzi tra genitori e figli che spesso gridano più delle parole.

Il brano che Lunita porterà al Festival di Sanremo insieme al padre si intitola Paura di me. Scritto con Vincenzo Colella, Leonardo Zaccaria e Simone Sacchi e prodotto da Canova, il pezzo è stato pubblicato da Sony Music Italy e reso disponibile su tutte le piattaforme di streaming dal 14 febbraio.

Ma non aspettatevi la classica ballata rassicurante tra padre e figlia. Il testo della canzone è un viaggio nelle zone d’ombra dell’adolescenza, nei silenzi pesanti e nelle parole non dette tra genitori e figli. Il brano si ispira al fenomeno degli “hikikomori”, quei ragazzi che scelgono di tagliare i ponti con il mondo e di rinchiudersi nella propria stanza, in un isolamento volontario che può durare mesi o anni. Paura di me non è solo una canzone, è un confronto a cuore aperto tra due generazioni che spesso faticano a capirsi.