Laura Pausini, lo sfogo della figlia dello zio Ettore: “Parentela sulla carta, non li voglio al funerale”

Dopo il tragico incidente che ha coinvolto il padre Ettore, Sabrina Pausini ha chiarito la sua posizione in merito alla parentela nota con cui non vorrebbe avere a che fare

Foto di Martina Dessì

Martina Dessì

Lifestyle Specialist

Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Pubblicato: 4 Novembre 2025 11:32

È un dolore che non conosce tregua quello di Sabrina Pausini, figlia di Ettore, il 78enne investito e ucciso da un’auto pirata mentre percorreva in bicicletta gli Stradelli Guelfi, alle porte di Bologna. La tragedia ha inevitabilmente attirato l’attenzione dei media per il legame di parentela con Laura Pausini, ma la reazione della figlia della vittima ha spazzato via ogni illusione di una famiglia unita dal lutto.

Lo sfogo di Sabrina Pausini

“A quella parte di parentado non è mai fregato nulla di me e di mio padre. E io non li voglio al funerale”. Uno sfogo amaro, pubblicato sui social, che lascia trapelare l’amarezza di una donna trovatasi a condividere il proprio dolore con i riflettori di una notorietà non cercata. Sabrina, ingegnere ambientale che vive e lavora in Trentino, ha appreso la notizia della morte del padre domenica pomeriggio. È rientrata subito in Emilia, travolta da una perdita che definisce “assurda e ingiusta”. Solo dopo il silenzio delle prime ore ha scelto di parlare, spinta dall’ennesimo articolo in cui – inevitabilmente – il nome della cugina celebre veniva messo in primo piano.

“Ai giornalisti che hanno sottolineato la parentela – ha scritto – ricordo che è solo sulla carta. Io non sono come loro, e tali valori me li ha insegnati proprio mio padre. Chissà che per una volta i giornali facciano informazione corretta”.

La storia di Ettore Pausini

Sono parole che non lasciano spazio ai dubbi: i rapporti tra i due rami della famiglia Pausini erano ormai inesistenti. Ettore, fratello del padre della cantante, aveva condotto una vita semplice e riservata, lontana dal mondo dello spettacolo. Ex barbiere, era conosciuto e stimato nel quartiere per il suo carattere mite e la disponibilità verso tutti. Dopo una lunga battaglia contro il cancro, da cui era uscito vincitore, si era avvicinato all’associazione Onconauti di Bologna, impegnandosi come volontario a sostegno dei malati oncologici.

La storia di Ettore è quella di un uomo che ha trasformato la propria malattia in un dono per gli altri”, scrivono dall’Associazione, ricordandolo come una presenza positiva, sempre pronta a incoraggiare chi affrontava il dolore della malattia.

Per Sabrina, quel legame era tutto: dopo la perdita prematura della madre, suo padre era diventato il suo unico punto di riferimento. “Era mio padre, e me l’hanno ammazzato così. Voglio vederlo in faccia quell’assassino”, ha aggiunto in un altro post, quando è trapelata la notizia che il responsabile dell’investimento si era costituito.

Il colpevole è un 29enne residente a Rimini, che lunedì pomeriggio si è presentato spontaneamente alla Polizia Locale di Bologna, confessando di essere stato lui alla guida dell’Opel Astra nera che aveva travolto l’uomo.

Un epilogo che non placa la rabbia, ma almeno dà un volto a chi ha distrutto una vita e una famiglia. E mentre il clamore mediatico insiste sul cognome, Sabrina tenta di restituire dignità alla figura del padre, chiedendo rispetto e silenzio. Fino a questo momento, non ci sono state dichiarazioni da parte di Laura Pausini che ha scelto la strada della riservatezza.

Resta sempre aggiornata: iscriviti al nostro canale WhatsApp!