Carmen Lasorella è da sempre sinonimo di professionalità e rigore nel giornalismo italiano, ma anche la sua vita privata nasconde retroscena poco noti. Uno di questi riguarda il suo ex marito, Giuseppe Falegnami, un nome che ha fatto breccia nelle pagine rosa dopo un matrimonio che, a dispetto delle aspettative, è durato pochissimo.
Nel 2012 Carmen Lasorella era già una celebre giornalista Rai, famosa per le sue corrispondenze da zone di guerra e per la sua voce pacata ma decisa, ed è in quell’anno che decide di sposare Giuseppe Falegnami. Lui non era un volto famoso, bensì un architetto: il matrimonio, celebrato con una cerimonia intima a Sabaudia, sembrava nascere sotto i migliori auspici, invece purtroppo le cose non erano andate come ci si aspettava.
Carmen Lasorella, il matrimonio finito con Giuseppe Falegnami
Siamo abituati a conoscere più il lato professionale di Carmen Lasorella, piuttosto che la sua vita privata, visto anche l’estrema discrezione che ha sempre caratterizzato la giornalista. Forse per questo il matrimonio con Giuseppe Falegnami resta uno dei capitoli della sua vita dei quali si sa molto poco. Lei stessa definì quel periodo come un “errore” decisa ad archiviarlo per sempre.
Nessun figlio in comune, nessuna convivenza prolungata: la separazione tra Carmen e Giuseppe era arrivata presto, con la separazione legale a seguire.
Da allora, Lasorella ha scelto di mantenere un profilo riservato sulla sua vita sentimentale. Nessun selfie o apparizione plateale, anche se ad oggi sembra aver ritrovato la serenità e accanto a lei c’è un uomo di nome William con il quale vive a San Marino, dove lui lavora: insieme hanno una casa che rappresenta per Carmen un nuovo inizio.
Intervistata dal Corriere della Sera infatti, la giornalista ha dichiarato “Quando me ne sono andata da San Marino mi sono detta che mai più ci sarei tornata. Oggi abbiamo lì una casa. Il bello della vita è ritrovare quello che siamo convinti di avere perso”.
Di Giuseppe Falegnami invece non si sa molto: a parte la breve parentesi con Carmen, non emergono moltissimi dettagli su di lui, segno anche della discrezione con la quale la coppia ha vissuto l’intera vicenda.
Carmen Lasorella: il racconto del sequesto a Mogadiscio
La giornalista è stata ospite di Caterina Balivo, nella puntata del 17 settembre de La Volta Buona, dove ha rivissuto alcuni dei momenti più significativi della sua carriera grazie ad una clip che racchiudeva alcuni momenti in Rai e come inviata di guerra, dove approdò all’età record di 30 anni, passando attraverso i luoghi più martoriati del pianeta.
Nel 1995, a Mogadiscio, Carmen Lasorella restò coinvolta in un agguato che la vedrà sequestrata e rilasciata dopo poche ore, ma che costerà la perdita di 9 colleghi tra cui Marcello Palmisano. Ai microfoni della Balivo la giornalista ha raccontato quanto questa esperienza le sia costata sofferenza e ha ricordato il collega morto nell’attentato, rivelando un retroscena inedito: Palmisano in realtà non sarebbe dovuto essere lì, con lei ci sarebbe dovuto essere il suo compagno di riprese dell’epoca che però aveva un problema alla spalla.
La giornalista ha rivelato che neanche lei sarebbe dovuta partire, ma in quel momento si portava avanti una battaglia per la libertà d’espressione e Lasorella aveva deciso di partire: ricorda così quei momenti terribili in cui rimasero bloccati in auto sotto il fuoco dei militari, con l’auto che era poi andata in fiamme.
Alla domanda della Balivo “Come si superano queste cose?” la giornalista aveva poi risposto con saggezza “Si superano perché la vita è meravigliosa. Quando sei testimone e narratore della guerra impari la pazienza e la resilienza” raccontando un episodio curioso risalente a quando lei aveva 18 anni.
All’epoca un indovino incontrato a Piazza Navona le aveva annunciato che prima dei 40 anni le sarebbe capitato qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita e lei pensò anche a questo mentre era bloccata in quella macchina a Mogadiscio.
Poi aveva nominato anche i suoi genitori e la mamma di 106 anni che, all’epoca, fu la prima persona a cui telefonò quando uscì da quell’incubo.