Anna Ferzetti, chi è suo padre Gabriele Ferzetti e perché è famoso

Attrice e figlia d'arte, Anna Ferzetti condivide l'amore per il cinema con il padre Gabriele. Ma sapete chi era?

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Martina Dessì

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Quando si parla di Anna Ferzetti, attrice raffinata nonché compagna di Pierfrancesco Favino, è impossibile non ricordare la figura del padre, Gabriele Ferzetti, uno degli interpreti più amati del cinema e del teatro italiano del Novecento. La sua carriera, che ha attraversato più di mezzo secolo di storia culturale, si è nutrita di incontri con i più grandi registi e di ruoli oggi definiti indimenticabili.

Nata e cresciuta in una famiglia profondamente legata al mondo dello spettacolo, Anna Ferzetti ha più volte condiviso pubblicamente il ricordo del padre. Qualche anno fa, in occasione del suo compleanno, lo ha celebrato con una foto d’epoca diffusa sui social: un gesto semplice, ma raro vista la sua riservatezza, che testimoniava l’affetto e la gratitudine verso colui che ha lasciato un segno indelebile nella sua vita e nella storia del nostro cinema.

La carriera

Gabriele Ferzetti, romano, classe 1925, esordisce giovanissimo a teatro, calcando le scene con testi di Luigi Pirandello e Tennessee Williams. Ma è il cinema a consacrarlo definitivamente. Dotato di un fascino elegante e di un’intensità recitativa che si adatta tanto ai ruoli drammatici quanto a quelli più sfumati, viene scelto da registi del calibro di Mario SoldatiMichelangelo AntonioniElio PetriLiliana Cavani ed Ettore Scola.

Gabriele Ferzetti
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Gabriele Ferzetti

Tra le interpretazioni che lo resero celebre spiccano La provinciale (1953) di Mario Soldati, accanto a Gina Lollobrigida, e Le amiche (1955) di Antonioni, in cui già emergeva la sua abilità nell’interpretare personaggi complessi e tormentati. Ma è soprattutto con L’avventura (1960), ancora di Antonioni, che Ferzetti si impone all’attenzione internazionale, diventando uno dei volti più riconoscibili del cinema d’autore italiano.

La sua filmografia è vastissima e attraversa generi diversi: dal dramma civile di Florestano Vancini in La lunga notte del ’43, al cinema politico di Elio Petri con A ciascuno il suo, fino a ruoli memorabili in opere di respiro internazionale come La Bibbia di John Huston e C’era una volta il West di Sergio Leone. Non manca neppure di cimentarsi con registi innovativi come Salvatore Samperi (Grazie zia) e Franco Battiato (Perduto Amor), dimostrando una sorprendente apertura alle nuove generazioni artistiche.

Lo stile di Gabriele Ferzetti

La sua forza interpretativa risiedeva nel talento naturale che si esprimeva al massimo dando corpo a personaggi ambigui, fragili, spesso segnati da un destino irrisolto. Non era un attore di maniera, ma un interprete che sapeva adattarsi al linguaggio di ogni regista, conservando sempre una cifra personale che non ha mai abbandonato davvero.

Non a caso, alla sua morte nel 2015, il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini lo definisce “un grande interprete, amato dal pubblico e apprezzato dai più importanti registi della scena nazionale e internazionale”.

Gabriele Ferzetti e Monica Vitti
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Gabriele Ferzetti e Monica Vitti in “L’avventura”

Il legame con Anna Ferzetti

Se oggi il pubblico conosce Anna Ferzetti per i suoi ruoli al cinema e in televisione, e per la sua storia con Pierfrancesco Favino, non va dimenticato che alle sue spalle c’è un’eredità artistica preziosa. Il rapporto con il padre, pur vissuto lontano dai riflettori, rappresenta un filo che unisce due generazioni di interpreti: lui, simbolo di un’epoca in cui il cinema italiano conquistava il mondo; lei, volto di una nuova scena attoriale, che talvolta fatica a trovare il suo centro.

L’aveva ricordato anche Mara Venier in una delle ultime puntate della stagione 2025 di Domenica In. Sua figlia Anna, parte del cast di Diamanti di Ferzan Ozpetek, si trovava in studio con le altre protagoniste della pellicola e – a un certo punto – la conduttrice non ha potuto fare a meno di ricordare la grandezza del suo papà Gabriele, con parole che l’hanno fatta sciogliere in lacrime.