Fabrizio Corona sul caso Bova: “La polizia mi ha notificato un atto”, chi ha ricattato

Le ultime rivelazioni di Corona sul caso che ha coinvolto Bova negli ultimi giorni. L'attore avrebbe subito un ricatto e l'esperto di gossip ha fatto i nomi

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Giusy Donato

Lifestyle Editor

Ama scrivere e comunicare emozioni e punti di vista. È laureata in "Lingue e letterature straniere", ma da anni è nel mondo della scrittura.

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Negli ultimi giorni Fabrizio Corona è tornato protagonista delle pagine rosa nazionali, grazie alle rivelazioni che ha effettuato nell’ultima puntata del suo podcast Falsissimo. Il Re dei Paparazzi ha svelato, infatti, un presunto tradimento di Raoul Bova ai danni di Rocio Munoz Morales con la modella Martina Ceretti.

Nelle ultime ore il caso si è gonfiato sempre di più, finendo anche nelle cartelle giudiziarie per il presunto ricatto subito dall’attore, a cui sarebbe stato proposto un pagamento in cambio della non divulgazione dei dettagli della sua presunta relazione con la giovane ragazza. Le ultime indiscrezioni puntavano il dito contro Fabrizio Corona, ma lui ha deciso di spiegare come sono andate le cose nei dettagli con diverse Instagram stories.

Fabrizio Corona, la verità sul caso Bova

Fabrizio Corona ha reso noti al grande pubblico dei presunti messaggi audio di Raoul Bova, indirizzati a una misteriosa ragazza, durante l’ultima puntata del suo podcast Falsissimo. Si tratterebbe della modella Martina Ceretti, che avrebbe avuto una relazione con il famoso attore mentre lui era ancora pubblicamente legato alla compagna Rocio Munoz Morales, anche se il suo avvocato ha dichiarato che i due fossero già da tempo separati. Quest’ultimo dettaglio, però, non ha trovato d’accordo l’attrice che ha prontamente smentito.

In ogni caso, secondo quanto sta emergendo, Raoul Bova avrebbe subito un ricatto prima della pubblicazione dei suoi messaggi audio e Fabrizio Corona ha voluto fare chiarezza a riguardo svelando come ha ottenuto quelle comunicazioni private: “L’audio e le chat di Raoul Bova mi sono stati consegnati volontariamente da Federico Monzino e Martina Ceretti, inviati direttamente sul mio cellulare dal loro computer. Non c’è stata alcuna acquisizione fraudolenta del materiale. E nel momento in cui una delle protagoniste di questa vicenda dà il consenso, il problema diventa solo suo”.

L’esperto di gossip ha allontanato da sé ogni ipotesi di reato: “La ricettazione sussiste quando il materiale è stato carpito illecitamente. Cosa che non è mai avvenuta. Quanto alla presunta violazione della privacy mi viene da ridere”. In seguito ha mostrato uno dei messaggi intimidatori che avrebbe ricevuto Raoul Bova: “Non è il caso che venga fuori uno scandalo sui giornali, no? Per il tuo matrimonio, la tua immagine, per il tuo presente e futuro lavoro… Lunedì esce su ‘Falsissimo’, arriva a Corona, ma io posso non fare accadere tutto ciò, se mi vieni incontro, blocchiamo tutto e rimane privato, poi se vuoi essere gentile e farmi un regalo”.

Chi avrebbe ricattato Raoul Bova secondo Corona

Fabrizio Corona ha fatto i nomi di chi avrebbe deciso di passargli il materiale scottante su Raoul Bova e si tratterebbe della stessa Martina Ceretti e di un suo amico, Federico Monzino: “Il ragazzo che, insieme a Martina Ceretti, mi ha consegnato il materiale, è stato da noi descritto in maniera impeccabile. È un rampollo di una famiglia super circolino milanese, ricchissima, che negli anni ’30 ha fondato i magazzini Standa, poi rilevati da Berlusconi. Ed è grazie alla fondazione creata dalla sua famiglia che oggi esiste il Centro Cardiologico Monzino, il più importante d’Italia. Sabato 5 luglio vengo contattato al telefono da lui e Martina Cerretti”.

Il Re dei Paparazzi ha affermato che lo scopo dei due ragazzi fosse far diventare famosa Martina e che, solo in seguito, avrebbero cercato di ricattare l’attore: “Federico Monzino e Martina Ceretti, come mi ha riferito la Polizia, hanno contattato Raoul Bova per chiedergli dei soldi in cambio della mancata pubblicazione, all’interno di ‘Falsissimo’, del materiale in questione. Il tutto avvenuto totalmente a nostra insaputa”.