Eros Ramazzotti denunciato dal vicino: “200mila euro di danni”. Cosa è successo

Una ristrutturazione a CityLife si trasforma in una battaglia legale: Eros Ramazzotti accusato dal vicino di gravi danni all’appartamento sottostante

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

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Tra le vetrate futuristiche di CityLife, dove Milano mostra il suo volto più internazionale e silenziosamente esclusivo, anche la vita dei Vip può trasformarsi a volte in un terreno accidentato. Questa volta al centro della disputa c’è un appartamento di pregio e una ristrutturazione diventata motivo di scontro. Protagonista, suo malgrado, Eros Ramazzotti, coinvolto in una controversia legale con il vicino del piano di sotto, il revisore contabile genovese Paolo Rossi.

Perché Eros Ramazzotti è stato denunciato dal vicino

A raccontare la vicenda è stato il quotidiano La Verità, che ha ricostruito una storia iniziata nell’ottobre 2024, quando Eros Ramazzotti ha acquistato un appartamento nel complesso residenziale milanese, dove vi ha trasferito anche la propria residenza.

Poco dopo l’ingresso nella nuova casa, sono partiti i lavori di ristrutturazione. Secondo la versione del vicino, però, quegli interventi avrebbero avuto conseguenze tutt’altro che ordinarie.

Gli avvocati di Paolo Rossi parlano di lavori “letteralmente devastanti”: demolizioni interne, rimozione di muri, porte e impianti, fino allo smantellamento dei pavimenti e del massetto sottostante con un uso intensivo di martelli pneumatici.

Un’attività che, oltre a generare forti rumori e vibrazioni, avrebbe provocato danni strutturali all’appartamento sottostante. Il punto più delicato del racconto riguarda un presunto crollo, con il distacco di una parte del soffitto – il plafone – in una zona della casa di Rossi.

Da quel momento, il rapporto tra i due vicini si incrina definitivamente. Secondo Rossi, l’iniziale disponibilità dell’impresa incaricata da Ramazzotti di sospendere i lavori e verificare i danni non sarebbe stata rispettata, e le demolizioni sarebbero riprese nonostante l’accaduto.

La situazione spinge il revisore dei conti a chiedere l’intervento delle autorità: Polizia municipale e Vigili del fuoco effettuano un sopralluogo e, nel verbale, viene indicato che la rimozione del pavimento al piano superiore “potrebbe essere stata la causa del distacco del soffitto” nell’appartamento sottostante. Per motivi di sicurezza, alcune aree vengono delimitate con nastro bianco e rosso.

La versione dei fatti di Eros Ramazzotti

A gennaio 2025, l’episodio viene formalmente contestato a Eros Ramazzotti e all’impresa appaltatrice. Ma la versione dell’ex marito di Michelle Hunziker è ben diversa. Il suo legale, l’avvocato Antonio Cacciato, respinge le accuse definendo la perizia presentata dalla controparte “non ricevibile e non condivisibile”, perché ritenuta generica, unilaterale e priva di riscontri oggettivi. Secondo la difesa, l’atteggiamento sarebbe inoltre “immotivatamente aggressivo” e non favorirebbe un dialogo costruttivo.

Si arriva così alla causa civile. I legali di Rossi quantificano il risarcimento richiesto in oltre 200mila euro, sostenendo che ulteriori relazioni tecniche dimostrerebbero il nesso diretto tra i lavori di ristrutturazione e i danni subiti. Dal canto suo, la difesa di Ramazzotti attribuisce il crollo a presunti difetti strutturali preesistenti dell’immobile.

Il prossimo capitolo è già scritto sul calendario giudiziario: il 19 gennaio è fissato un secondo tentativo di conciliazione davanti al giudice milanese Carlo Di Cataldo. Il consulente tecnico nominato dal tribunale dovrà depositare una relazione preliminare entro il 9 febbraio e quella definitiva entro il 10 aprile.

Fino ad allora, silenzio. Contattato tramite il suo ufficio stampa, Eros Ramazzotti ha scelto di non rilasciare dichiarazioni, lasciando che a parlare, per ora, siano solo le carte e le perizie.

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