Il mondo della musica piange la scomparsa di Dario Parisini, storico chitarrista bolognese dei Disciplinatha: la sua lunga carriera lo ha visto non solo far parte della scena rock italiana, ma anche del grande cinema. Se n’è andato all’età di appena 56 anni, sconfitto da una malattia che stava combattendo da tempo.
Dario Parisini, una carriera strepitosa
Classe 1966, Dario Parisini è nato a Bologna e già in giovane età ha dato prova di una grande sensibilità artistica. Ha mosso i suoi primi passi come attore accanto ad uno dei volti più amati del cinema italiano: il suo esordio, datato 1984, lo ha infatti visto tra i protagonisti di Noi tre, film diretto da Pupi Avati. E con il grande regista ha avuto modo di collaborare ancora, dapprima in Impiegati e successivamente in Festa di Laurea. A cavallo tra gli anni ’80 e ’90, Dario ha lavorato molto davanti alle telecamere, approdando anche in televisione in alcuni episodi della fiction La Piovra.
Il suo ultimo contributo al cinema italiano risale però al 1994, con il film Anime fiammeggianti, che gli ha permesso di affiancare attori del calibro di Elena Sofia Ricci e Alessandro Haber. Nel frattempo, Parisini si è dedicato all’altra sua grande passione: la musica. È nel 1987 che, assieme ad alcuni suoi amici, ha fondato la band rock Disciplinatha, fattasi ben presto largo nel panorama bolognese e non solo. Ma questa non è stata la sua unica esperienza in ambito musicale: dopo lo scioglimento del gruppo (che in seguito è tornato per un revival che ha fatto sognare tutti i fan), Dario ha dato vita ai Massimo Volume e ai Post Contemporary Corporation.
L’addio a Dario Parisini
Negli ultimi anni, Dario Parisini è tornato a lavorare accanto ai suoi storici colleghi di Disciplinatha: assieme a Cristiano Santini e Marco Maiani ha fondato i Dish-Is-Nein, che ha riscosso sin da subito grande successo. Ma per lui ha avuto ben presto inizio un’altra sfida, quella più difficile. Lottando contro la malattia, Dario ha tirato fuori il suo spirito battagliero che lo ha sempre accompagnato. Ma stavolta non ce l’ha fatta e il 9 giugno si è spento, ricoverato presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, a non molta distanza dai luoghi in cui ha trascorso tutta la sua vita.
A darne il triste annuncio è stato Cristiano Santini, storico compagno di mille avventure, che gli ha regalato il suo addio con un lungo messaggio social: “Questo è un comunicato che non avrei mai e poi mai voluto scrivere. Dario, l’amico di una vita, il compagno di 30 e passa anni di avventura musicale, una delle persone più brillanti, eccentriche, geniali, uno dei chitarristi più originali, unico nel suo stile, un artista, un pilastro della mia esistenza… Dario ieri se ne è andato… non c’è più. Un male tremendo, implacabile, se l’è portato via. Nulla sarà mai più come prima… nulla.
Ci lascia un vuoto umano prima ed artistico poi assolutamente incolmabile, una voragine, un dolore insanabile. Quello però che rimane, forte, fulgido, incancellabile, sono le centinaia, migliaia di momenti vissuti e condivisi assieme. Ciao amico mio, è stato un onore, una gioia incommensurabile essere con te per tutto questo tempo. A rivederci prima o poi, ovunque tu sia. Ti voglio bene”.