Libera, trasgressiva, anticonformista. Christina Moser si è spenta a 70 anni dopo lunga malattia e dopo 50 anni dedicati alla musica, alla sua musica, quella che scriveva per sfuggire alla banalità altrui. Con il suo Maurizio Arcieri, scomparso nel 2015 e mai dimenticato, aveva fondato i Krisma (nati Chrisma). Dopo la sua morte, decide per il ritiro dalle scene. Ma il suo mito è rimasto intatto.
Christina Moser, il grande amore per Maurizio Arcieri
Quando si è innamorata di Maurizio Arcieri era solo una ragazzina. Lui, il bello dei New Dada, era riuscito a rubarle il cuore. Quello di Christina e quello artistico, che ha diviso in due per dare vita ai Chrisma, una crasi dei loro nomi e da subito associato all’elettropop all’italiana.
Irrequieto e desideroso di esprimersi sul palco con qualcosa di suo, Arcieri si libera subito dalle sonorità di importazione che pure gli avevano dato successo per portare avanti i suoi progetti artistici, legati a strumenti futuristici lontani dalla produzione dell’epoca. Christina è la partner giusta per compiere questo salto e diviene la voce e l’immagine dei Chrisma. Diventa la voce, il volto, l’immagine veicolata attraverso le pettinature spaziali e i look impensabili per quegli anni.
I Krisma dettano così le nuove regole della new wave componendo un duo incredibile, avveniristico, poco capito alle nostre latitudini. La fama cresce oltreoceano, dove quei suoni echeggiano come più familiari, mentre in Italia vengono ricordati per Amore e per quel sexy sound che aveva scandalizzato le scene anni ’70 e che Christina Moser aveva interpretato con grande convinzione. Senza mai modulare la voce ma proponendo sempre e comunque il suo timbro vocale.
Il primo singolo e il cambio del nome
Amore è stato il primo singolo del duo, sotto la produzione di Niko Papathanassiou – fratello di Vangelis – e in gara al Festivalbar nel 1976. Il primo album arriva appena un anno dopo, nel 1977, intitolato Chinese Restaurant. Le nuove sperimentazioni, soprattutto nel campo vocale, comportano una modifica del nome in Krisma.
La svolta arriva nel 1980 con il rilascio di Cathode mamma, in cui Christina Moser ricopriva un ruolo di primo piano per i suoi interventi vocali. La loro espressione artistica era tutta racchiusa in lei, in questa donna bellissima ed eterea, capace di recitare con la voce. Non con le parole, ma con i sospiri. Con Many Kisses avevano scalato le classifiche.
Il ritorno al Chiambretti Night
Il culto dei Krisma è rimasto di certo intatto per i cultori del genere, per i “musicofili”, ma per la scena popolare ha assunto dei contorni sempre più sbiaditi. Il ritorno in tv è del 2009 al Chiambretti Night di Piero Chiambretti, dove, su un trono, Christina Moser aveva raccontato gioie e dolori del suo successo, della sua musica e di quegli anni trascorsi a sperimentare, sorprendere e costruire quegli show provocatori di cui è stata protagonista.
Molto diversa dalla diva irriverente che impersonava per raccontare la sua musica, Christina Moser era un’artista vera. Tra le prime, con Maurizio Arcieri, ad aver intuito le potenzialità di un suono che ha persino anticipato progetti ben più noti e blasonati, come quello dei Depeche Mode, è sempre rimasta fedele a se stessa. Solare e gentile, aveva portato l’amore davanti a tutto, allontanandosi dalle scene dopo la scomparsa prematura del suo amatissimo marito.