Le ragazze della nazionale di calcio femminile giamaicana stanno per vivere il loro sogno. Scenderanno in campo contro le squadre più forti del mondo vivendo, per la prima volta nella storia, una favola a lieto fine in cui la fatina buona ha un nome importante: Cedella Marley.
È grazie a lei, la 51enne figlia di Bob Marley, che le Reggae Girlz potranno partecipare alla più importante competizione mondiale. Saranno la seconda squadra che le azzurre, guidate da Sara Gama, si troveranno davanti nel torneo dei Mondiali Femminili di Francia e sono, forse, la compagine che ha meno speranza di vittoria finale nel torneo.
Eppure sono lì, a giocarsela. Ci hanno messo del loro le ragazze in campo, battendo la nazionale di Panama in un ultimo duello per la qualificazione, ma senza la tenacia, i fondi e l’interessamento di Cedella Marley, questo miracolo non sarebbe comunque avvenuto.
Solo un anno fa, la nazionale di calcio femminile della Giamaica, non esisteva più. Era stata smantellata perché non c’erano fondi nemmeno per comprare le magliette di ricambio. I soldi per mantenere in vita una scarsa squadra maschile, però, continuavano ad esserci.
Una storpiatura che non è passata inosservata alla figlia di Bob Marley: imprenditrice di successo, creativa, molto impegnata sul piano sociale e ora ambassador della ‘sua’ squadra. L’amore per il calcio lo avrà ereditato dal celeberrimo padre, il senso di giustizia, evidentemente, pure.
Il giorno in cui è arrivata la notizia della storica qualificazione ha commentato:
Adesso forse, gli uomini in Giamaica le prenderanno sul serio
Si è occupata lei di tutto: dalla raccolta fondi (molti dei quali tirati fuori di tasca propria) alla ricerca di un allenatore, trovato poi in Hue Menzies, ingaggiato con la non allettante prospettiva: “Non possiamo pagarti”. Eppure Menzies ora siederà in panchina a dare direttive a un gruppo di ragazze appassionate che non avrebbero mai sognato di poter arrivare così in alto.
Cedella Marley, artefice di questo successo, è d’altronde una donna che, nonostante il cognome pesante, ha esplorato strade diverse, cercando sempre d’imporsi per le sue capacità.
Per un periodo ha tentato anche lei la strada della musica come cantante nella band del fratello Ziggy, poi è rimasta nel campo, diventando la manager dell’etichetta Tuff Gong, fondata da papà Bob. Non paga di questo, ha dato anche sfogo alla sua ambizione creativa ed è diventata una stilista di successo, ma lo sport era comunque nel suo destino. Come stilista ha infatti realizzato le divise della nazionale giamaicana guidata dal divo Usain Bolt per le Olimpiadi di Londra 2012.
Poi lo sport e i colori nazionali hanno incrociato di nuovo la sua strada. È successo quando, nel 2014, il figlio, un pomeriggio, è tornato a casa da scuola con in mano un volantino che chiedeva aiuto per risollevare le sorti della nazionale femminile di calcio Giamaicana. Da quel momento in poi, Cedella ha preso sotto la sua ala quel team, ha lottato per scongiurarne lo smantellamento e, alla fine, ha trovato un nuovo obiettivo da inseguire che oggi ha centrato in pieno, riuscendo nel miracolo di portare una squadra che non c’era più, a confrontarsi con le più grandi campionesse del mondo.