Aurora Ramazzotti: “Sulla gravidanza solo cose terribili”. Lei risponde per tutte le donne

Appena diventata mamma, Aurora mostra grande maturità e risponde a tutti quelli che in questo periodo l’hanno aspramente criticata: il suo racconto su Instagram mette in luce difficoltà e gioie della sua gravidanza

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Giorgia Prina

Lifestyle Specialist

Web Content Creator e Internet addicted che ama la complessità del reale. La passione più grande? Sciogliere matasse con occhio critico e ironia.

Aurora Ramazzotti è diventata mamma da ormai un mese e ha attraversato difficoltà e gioie tenendo aggiornati i suoi fan fin dalla gravidanza. Il suo piccolo Cesare, avuto con il fidanzato Goffredo Cerza, occupa gran parte delle sue giornate e dei contenuti pubblicati sul suo profilo Instagram. Ma una cosa è certa: sono tantissimi quelli che in questo periodo intimo e delicato si sono rivolti a lei in modo negativo, mettendola in guardia sul futuro e sulle problematiche che avrebbe affrontato.

Ora Aurora, con il carattere e la grinta a cui ci abituati, fa luce sulle sue paure e lancia un messaggio importante a tutte le donne.

Aurora Ramazzotti sulla gravidanza: “Mi hanno detto solo cose terribili”

“In gravidanza ero molto stanca. Quasi ogni volta che qualcuno mi chiedeva come stessi e lo dicevo, la risposta era: ‘Ahhhh, vedrai, vedrai’ e ‘Sarai ancora più stanca dopo!'”. Scrive così Aurora Ramazzotti, figlia di Michelle Hunziker e Eros Ramazzotti, nelle sue storie Instagram rivolta a tutti quelli che la seguono e che in questi mesi le sono stati virtualmente accanto durante la sua attesa. Una premessa, per raccontare la sua esperienza e difendere l’unicità di ciascuno di noi. “È passato quasi un mese e sto ancora aspettando di sentirmi più stanca che in gravidanza come mi dicevano”. Una nota di ironia percorre le sue parole sull’essere diventata mamma. Lei è una giovane ragazza, che si è trovata a far fronte a numerose paure, forse, dice lei, instillate e incoraggiate da tutti i discorsi di chi le stava accanto.

“A ridosso del parto mi chiedevano se avessi paura. Io non ne avevo molta, forse stupidamente, e fino all’ultimo ho voluto pensare che sarebbe andato tutto liscio. Che sarebbe stato bello. Rispondevo sempre di no, che volevo pensare positivo. E sentivo una quantità di storie catastrofiche non richieste da far venire il mal di testa a chiunque”. Poi ammette: “Il mio parto è stato molto complicato, ma lo ricordo comunque come uno dei momenti più incredibili della mia vita”.

Ma quello dei famosi “consigli non richiesti“, noti a qualunque donna si sia trovata nella stessa situazione, non è un fenomeno che interessa solo la gravidanza. Anche adesso, che è felicemente mamma, c’è chi insinua il dubbio e la paura: “Ora, quando mi chiedono come sta il mio bimbo, rispondo ‘bene, è bravissimo!’ 9 volte su 10 la reazione è: ‘ahhh vedrai, vedrai, all’inizio sono tutti bravi. È dopo il problema!’. Nessuno si tiene la propria esperienza negativa per sé”. Ed è proprio questo il punto: Aurora è ben consapevole delle difficoltà, ma chiede delicatezza. Ci vuole tatto, soprattutto per parlare del corpo degli altri. Un argomento che sappiamo essere molto caro a lei, come altre, sui social si batte da tempo contro i giudizi di chi si sente titolato a dire la sua sui corpi delle donne.

Un messaggio chiaro, che ha voluto sottolineare anche qualche giorno fa in un post in cui si è messa a nudo, mostrando il corpo ed invitando tutte le donne ad “amare il proprio corpo, anche nei giorni no”.

Aurora Ramazzotti: la risposta in difesa dell’unicità

Quello che più ha toccato nel profondo la figlia di Michelle Hunziker e Eros Ramazzotti è stata la pretesa di chi si rivolgeva a lei di pensare che tutte le esperienze siano uguali. “Come se ci fosse qualcosa di confortante nel sapere che qualcun altro possa vivere il tuo stesso disagio”, ha scritto nelle sue storie Instagram.

A concludere il discorso un messaggio profondo: “Una cosa che tutto questo mi ha insegnato è avere rispetto della delicatezza di certe situazioni. Non ci avevo mai pensato prima, finché non lo vivi non lo sai. Ma ora prima di raccontare la mia esperienza a qualcuno che deve ancora attraversare quella fase mi accerto sempre che quel qualcuno sia pronto ad accoglierla. Perché non sai mai quali paure il tuo interlocutore possa avere. Nella delicatezza di certe cose meglio essere sicuri. Solo un pensiero. Dalle esperienza si trae insegnamento. Il mio è stato chiedermi “chissà se questa cosa la faccio anche io” e dopo farci caso. Spesso mi becco a farlo ancora. Ma pian piano si impara”, ha concluso.