Antonella Lualdi, addio alla signora del cinema: la carriera e l’amore per Franco Interlenghi

Si è spenda a 92 anni l'attrice Antonella Lualdi, iconica signora del cinema italiano e internazionale che aveva amato il collega Franco Interlenghi

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Nicoletta Fersini

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L’attrice Antonella Lualdi si è spenta all’età di 92 anni in un ospedale fuori Roma nel quale era ricoverata, come ha confermato il fratello Carlo ad ANSA. Con lei se ne va una delle grandi signore del cinema italiano, di rara bellezza e raffinato talento.

Dagli anni ’50 in poi aveva conquistato i più grandi registi del tempo da Scola e Bolognini a Rossellini, da Lizzani a Monicelli fino ai francesi della Nouvelle Vague, recitando al fianco di icone come Marcello Mastroianni e Vittorio Gassman. Era “l’altra” bellezza, quella ingenua e tanto diversa dalle prorompenti “maggiorate” alla Gina Lollobrigida. E a occupare il suo cuore, per tutta la vita, l’unico grande e tormentato amore per Franco Interlenghi.

Antonella Lualdi, la carriera della splendida signora del cinema

Nata a Beirut nel 1931, Antonella Lualdi – al secolo Antonietta De Pascale – ha occupato un posto importante tra le grandi signore del cinema italiano e internazionale. Una bellezza raffinata e senza tempo, unita a una personalità che univa forza e dolcezza. Sono queste le doti che, insieme a un innato talento, le hanno aperto le porte di una carriera tra le più prestigiose che il grande schermo abbia conosciuto.

L’attrice si è spenta all’età di 92 anni in un ospedale a pochi passi da Roma, come ha spiegato il fratello Carlo ad ANSA. Lui stesso ha ricevuto la notizia da Antonellina, una delle due figlie dell’attrice che insieme a Stella era nata dal grande e tormentato amore con il collega Franco Interlenghi. Per la coppia galeotto fu il set, lo stesso che li ha visti protagonisti di un sodalizio professionale senza pari.

Antonella Lualdi ha recitato in più occasioni al fianco del marito in film come Gli innamorati e Giovani mariti di Mauro Bolognini, Padri e figli di Mario Monicelli. E l’elenco dei grandi registi che l’hanno voluta nei loro film potrebbe continuare a lungo: Lucio Fulci, Ettore Scola, Carlo Lizzani, Mario Mattioli, Roberto Rossellini in Italia, poi in Francia nomi del calibro di Georges Lacombe e Michel Gast. L’attrice ha dato vita a storie intense, commedie taglienti e amori passionali recitando con Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni, tra gli altri. Sempre con la classe che la contraddistingueva e con quell’ingenua sensualità che le hanno permesso di conquistare anche le copertine più glam dell’epoca.

In ultimo, Antonella Lualdi ha prestato il volto a una delle protagoniste de Il commissario Cordier, celebre serie televisiva poliziesca francese, mentre al 2009 risale il suo ultimo lavoro per il cinema, La bella società di Gian Paolo Cugno.

Antonella Lualdi e Franco Interlenghi, un amore bello e impossibile

Se è vero che nella vita di Antonella Lualdi il cinema ha sempre avuto un ruolo centrale, d’altro canto a occupare il suo cuore ci ha pensato il marito Franco Interlenghi. Sono stati una delle coppie più ammirate e chiacchierate del tempo, sin da quando si conobbero nel 1953 sul set della commedia musicale Canzoni canzoni canzoni dove, tra gli altri, recitavano anche Alberto Sordi e Delia Scala.

Lui era già famoso per essere stato il giovane Pasquale in Sciuscià di Vittorio De Sica e Moraldo ne I vitelloni di Federico Fellini, lei stava per diventare una delle più acclamate attrici degli anni ’50 e ’60. Insieme erano bellissimi, di talento, si amavano follemente e nel 1955 decisero di sposarsi. Un matrimonio che è durato per tutta la vita, finché l’attore non è scomparso nel 2015.

Antonella Lualdi gli è stata vicina fino all’ultimo, anche durante la malattia, nonostante tra loro le cose non siano andate sempre bene. Quella tra i due attori è stata la storia di una passione tormentata, come lei stessa aveva raccontato nella autobiografia Io, Antonella, amata da Franco: “Sono passata dall’ubbidire a mia madre a ubbidire a mio marito – aveva spiegato in un’intervista al Corriere della Sera nel 2018 -. A Franco dovevo fare domanda scritta anche solo per uscire, poi a un certo punto, ho voluto cominciare a dire la mia. Così, quarant’anni fa, sono andata via di casa, ma è stata una separazione per modo di dire. Avevo lasciato le mie cose e i miei vestiti, preso un appartamento nella stessa strada, ogni tanto, tornavo a prendere le mie cose, con gran fastidio di cosiddette fidanzate, e ogni tanto tornavo per restare. Ci siamo presi, lasciati, ripresi”.

Separarsene fu inevitabile, ma perderlo è stato un vero “shock”: “Ho sentito una sensibilità che rasentava la depressione, ho cominciato a scrivere e ho capito cos’era quel vuoto e quanto Franco fosse un pilastro della mia esistenza“. Di questo grande e tormentato amore sono rimaste le due amate figlie Antonellina e Stella, la sua gioia più grande.