Ecco l’abito della sposa più bella dell’anno: Amal Alamuddin, signora Clooney

Tutto quello che vorreste sapere sugli outfit scelti dalla signora Clooney per il suo matrimonio da favola

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Pubblicato: 2 Ottobre 2014 10:52Aggiornato: 14 Luglio 2021 13:11

Amal Alamuddin sintetizza, con magnifica eleganza, l’immagine di una donna moderna, colta, intelligente, consapevole di ruoli e attenta alle scelte in materia di outfit. L’avvocato di origine libanese è riuscita dove altre hanno fallito miseramente e in tempi relativamente ristretti, considerato che in meno di un anno i due hanno deciso, pianificato e organizzato il loro matrimonio nella inimitabile cornice offerta dagli scenari della romanticissima Venezia. E lei ha dimostrato di saper interpretare ruoli distanti da quelli a cui ci aveva abituati. Anche con la scelta dell’abito nuziale, che siamo in grado di mostrarvi.

L’ha sposata, George, semplicemente perché la ama. E lei ricambia. Entrambi ci hanno regalato un evento magnifico che ci ha riportate ai fasti di una Venezia mondana, inedita ormai, a una dolce vita hollywoodiana che poco si concilia anche con l’impegno civile degli sposi che in questa circostanza hanno comunque desiderato offrire ai propri ospiti un’esperienza indimenticabile.

Amal non si è discostata dalla tradizione, optando per un bianco totale e un velo di grande effetto a cingerle il viso e i capelli, sciolti sulle spalle lasciate quasi nude dalle due spalline in pizzo francese, come il corpetto floreale. Un autentico tripudio di preziosi ricami, arricchiti da Oscar de la Renta con perline e brillanti perfettamente combinati. Un vestito nuziale romantico, ma moderno per taglio e dettagli che non ha affatto modificato l’immagine dell’avvocato. Amal, splendidamente truccata, ha regalato sorrisi emozionati all’occhio indiscreto del fotografo.

Per l’avvocato, che vanta addirittura una special relanshionship con l’ex segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, romantico pizzo e un velo bordato del medesimo ricamo ad avvolgerla. Una sposa meno sfarzosa di quanto avremmo immaginato, ma di una bellezza innegabile. Un autentico incanto.

Come gli altri abiti indossati dalla sposa nella tre giorni veneziana. Dal lungo firmato Dolce e Gabbana abbinato a sandali in rafia neri, occhiali da sole un po’ vintage e orecchini pendenti al suo sbarco a Venezia. Amal per la serata dell’addio al nubilito ha scelto invece Alexander McQueen, lo stesso che ha vestito Kate Middleton rendendo quell’abito da sposa così citazionista un modello iconico, di assoluta tendenza, al pari del velo.

Sorriso disarmante, passeggiata in taxi boat per i canali (ci siamo anche noi affezionate al loro “Amore”) con sorella, mamma e amiche, tutte raffinatissime.

Ma l’abito più potente, che per noi merita il riconoscimento del miglior capo visto sulla Alamuddin, rimane il macramè con fiori applicati di Giambattista Valli. Superlativo, anche se evidenzia forse l’eccessiva magrezza della sposa.

Da considerare, future spose, infine, l’outfit da cerimonia per il rito civile, le firme insomma, firmato da Stella McCartney: pantaloni ampi e top crema con fascia a contrasto nero, clutch e scarpe abbinate della stessa stilista e cappello gigantesco – il vero pezzo forte – come fu per Bianca Jagger. Una mise innovativa, attuale, pulita ma dall’indubbio qualità sartoriale. Scelte da autentica icona di stile.

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