Alessia Marcuzzi e gli orsi a Yellowstone: il video in ricordo di Andrea Papi

La presentatrice si è esposta sull’argomento più caldo di questo periodo mostrando un video dove orsi ed esseri umani convivono serenamente. “Basterebbe una buona gestione” ha sottolineato la showgirl

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Redazione

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Alessia Marcuzzi commuove i suoi follower su Instagram postando un video da Yellowstone. Il suo intento? Ricordare con dolore la morte del ventiseienne Andrea Papi e schierarsi contro l’abbattimento dell’orsa Jj4. La morte del ragazzo, avvenuta in Trentino lo scorso 5 aprile, ha scosso tutti e soprattutto ha dato via a un intenso dibattito tra animalisti, opinione pubblica e Giunta Provinciale, che ha ordinato l’abbattimento dell’animale che ne ha causato il decesso.

Proprio in queste ore, dunque, anche la showgirl Alessia Marcuzzi ha voluto dire la sua in merito all’accaduto e soprattutto alla decisione di abbattere l’animale, e per farlo ha condiviso un video girato negli Stati Uniti dove si vedono orsi ed esseri umani convivere nel rispetto gli uni degli altri.

Alessia Marcuzzi ricorda Andrea Papi: il video

Il video pubblicato da Alessia Marcuzzi in ricordo di Andrea Papi immortala una fila di orsi (mamma orsa e quattro cucciolini) che attraversano tranquillamente la strada nel parco di Yellowstone, negli Stati Uniti.

La clip è stata pubblicata dalla showgirl, che di recente è tornata in Rai con il programma Boomerissima, al fine di dire la sua su quel che è successo in Trentino e soprattutto sottolineare quanto sia ingiusta la decisione di abbattere l’orsa che, purtroppo, ha ucciso Papi.

“Con questo post” scrive la Marcuzzi sotto al video “Non voglio far passare la morte di Andrea Papi in secondo piano e non possiamo paragonare il parco naturale di Yellowstone con i boschi limitrofi ai paesi in Trentino, ma”, aggiunge, “Voglio far capire che con una buona gestione e spiegazione di come poter convivere con questi animali (che ricordiamoci sono i proprietari del bosco più di noi!) forse si poteva evitare quella tragedia”.

A sostegno della sua tesi, la Marcuzzi ricorda anche le parole del padre di Andrea Papi che per primo si è schierato contro la decisione di abbattere l’orsa che ha messo fine alla vita del figlio: “Le vendette simboliche non ci interessano, la colpa della tragedia non può essere circoscritta a un’orsa. Ucciderla non significa fare giustizia.”

Il destino di Jj4 e l’hashtag #iostocongliorsi

La tragedia della morte di Andrea Papi e la conseguente decisione di abbattere l’orsa che l’ha causata è stata la scintilla che ha fatto scattare un accesissimo dibattito.

Se, da una parte, il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha infatti firmato due ordinanze per l’abbattimento dell’orsa, dall’altra l’opinione pubblica (animalisti e non solo) si sono schierati con forza contro tale decisione.

Ovviamente, come spesso accade in questi casi, è nato spontaneamente un hashtag simbolo per la battaglia contro l’abbattimento di Jj4 (#iostocongliorsi), utilizzato non a caso anche da Alessia Marcuzzi nel suo post/appello.

Nel frattempo, Jj4 in questo momento si trova al Centro di recupero fauna alpina Casteller una struttura con barriere alte 4 metri, tre recinti elettrificati e che ospita anche l’orso M49, già protagonista fra il 2019 e il 2020 di evasioni e incursioni nei centri abitati.

L’orsa è stata catturata nella notte tra lunedì 17 e martedì 18 aprile dopo che, ritrovato il corpo di Andrea Papi, è stata identificata in seguito a precise analisi di reperti genetici.

Ad oggi, l’abbattimento di Jj4 è sospeso fino al prossimo 11 maggio grazie alla al ricorso presentato dalla Lega Anti Vivisezione (LAV) contro la prima ordinanza di Fugatti e nel frattempo – ed entro quella data – il tribunale amministrativo ri-esaminerà la questione nella speranza che mantenga la decisione di lasciare l’orsa in vita.