Attrice e scrittrice di grande successo, Liliana De Curtis è stata l’unica figlia del grande Totò, uno dei capostipiti della comicità italiana e protagonista assoluto della scena teatrale dell’epoca. Si è spenta all’età di 89 anni, circondata dall’affetto dei suoi cari, dopo una vita lunga e ricca di emozioni che hanno lasciato il segno.
Liliana De Curtis, una vita alla ricerca della felicità
Nata a Roma nel 1933, Liliana era la figlia di Totò e Diana Rogliani. Doveva il suo nome al papà, che lo aveva scelto in ricordo di una sua precedente relazione: prima di incontrare la moglie, infatti, era stato sentimentalmente legato a Liliana Castagnola, che per lui si tolse la vita. Sin da piccolina, con il suo carattere ribelle aveva dato del filo da torcere in famiglia. Papà Antonio, una figura imponente e autoritaria, aveva avuto per lei un’educazione molto severa, ma non era riuscito a dissuaderla da quello che è stato il suo gesto di ribellione più grande: sposarsi ancora giovanissima.
“Adoravo papà, ma tra le pareti domestiche era un uomo difficile” – aveva raccontato Liliana, in una vecchia intervista – “Sono convinta che il mio matrimonio a soli 18 anni sia stato proprio un modo per sfuggire al suo affetto fin troppo possessivo”. Nel 1951, la ragazza convolò a nozze con il produttore cinematografico Gianni Buffardi, da cui ebbe due figli: Antonio Salvatore, da tutti chiamato Antonello, e Diana. “Mio marito era un uomo attraente, ma certamente negato per la vita famigliare” – aveva ammesso, parlando della separazione arrivata pochi anni dopo il matrimonio.
Rimasta sola con i figli, Liliana aveva poi incontrato l’uomo che le aveva fatto ritrovare il sorriso. Innamoratasi perdutamente di Sergio Anticoli, decise di lasciare Roma e tutti i suoi affetti per cercare la felicità. All’epoca, infatti, entrambi erano ancora sposati e in attesa di divorzio. Insieme volarono in Sudafrica, dove poterono coronare il loro sogno d’amore, ma a costo di grandi sacrifici. Liliana dovette rinunciare ad Antonello e Diana, che decisero di rimanere in Italia con il padre. A Johannesburg, la figlia di Totò riuscì a farsi una nuova vita e aprì persino due ristoranti, che ebbero grande successo.
Liliana De Curtis, i suoi grandi dolori
La vita aveva in serbo ancora molte sorprese per Liliana. Nel 1970, dal suo amore per Sergio nacque la figlia Elena. Nel frattempo, il suo impegno per riallacciare (e poi mantenere vivi) i rapporti con i suoi ragazzi rimasti a Roma non si era mai interrotto. Da una parte c’era Antonello: un uomo riservato e dall’animo sensibile, che scrisse un libro raccontando la storia dei suoi antenati (tra cui ovviamente Totò). Dall’altra, Diana: spirito ribelle – proprio come sua mamma -, ad appena 14 anni fuggì di casa per tentare la carriera nel cinema. Nel 2011 si spense prematuramente, a causa di un brutto male.
Anche il primo marito di Liliana morì molto giovane: aveva appena 49 anni quando, a seguito di un bagno nel Tevere, contrasse la leptospirosi che non gli lasciò scampo. La figlia di Totò visse sempre circondata dall’amore dei suoi cari. Anche una volta rinunciato alla carriera di attrice, fu spesso ospite in tv e in eventi di spicco, ricordando suo padre. Nel 2011 fu invitata al Festival Internazionale del Film di Roma, accanto ad Alessandro Siani, per il restauro del primo film in 3D della storia del cinema italiano, interpretato proprio da Totò nel 1953. Il 3 giugno 2022, Liliana De Curtis se n’è andata nella sua casa di Roma, assistita sino all’ultimo momento dalla figlia Elena. Ma rimarrà per sempre vivo il suo ricordo, accanto a quello del suo immortale papà.